L'attore Messner in vetta ma è più bravo l'alpinista di Gigi Mattana

L'attore Messner in vetta ma è più bravo l'alpinista Presentato a Saint-Vincent il film di Herzog L'attore Messner in vetta ma è più bravo l'alpinista DAL NOSTRO INVIATO SAINT-VINCENT — Cinema e montagna non riescono a diventare amici. I grandi registi, gli interpreti celebri non si accostano volentieri all'alpinismo: sarà 11 timore di non riuscire a interpretarlo o il rischio di un «buco» di cassetta? Alcune sere fa, all'hotel Bulla di Saint-Vincent, c'erano tutte le occasioni per uscire da quésta' crisi: urf'rtgista come il tedesco Werner Horzog che ha sempre saputo validamente oscillare fra i favori della critica e il successo di pubblico lAguirre furore di Dio, Nosferatu, Fitzcarraldo) presentava il suo ultimo film .Gasherbrum, la montagna lucente, con un attore d'eccezione quale Reinhold Messner. Doveva essere, come aveva annunciato lo stesso scalatore altoatesino (che con dodici «ottomila» al proprio attivo si merita l'appellativo reboante e un po' scomodo di «alpinista più grande di tutti i tempi.) l'occasione per un cinema diverso, per un'introspezione che la macchina da presa fa nell'animo di chi rischia in montagna (.lavoro di scavo nell'animo che — sono parole di Messner — soltanto Herzog è in grado di compiere.) alla vigilia di una grande impresa hlmalayana. D'accordo che questo film di circa un'ora dovrebbe essere soltanto una traccia per quello più impegnativo che Herzog girerà l'anno prossimo, ma non ci pare il capolavoro che un trionfalistico comunicato stampa definisce. I preparativi a Skardu, la lunga marcia verso il Baltoro, i canti dei portatori, il campo base, le domande a Messner e Kammerlander sulle loro scelte, le loro motivazioni, le loro ansieCose confezionate molto bene, ma già viste molte volte. Un film del genere crediamo non sia apprezzato nel «giro» minore delle sezioni del Club alpini (non ci sono neppure le bandiere che garriscono sulla vetta o scene da brivido in arrampicata) e probabilmente fallirebbe se proiettato nel normale circuito (chissà, se Corinne Cléry facesse la pastorella pakistana....). E' stato l'ultimo atto di una serata strana, interessante per un verso, ma che ha lasciato a molti un po' di amaro in bocca. Sono tali e tanti i successi di Messner che WWfj, terebbe la stima» universale^ anche se fosse uh 'bti&bffiP."', invece è Intelligente, è preparato, sa dire di sé cose vere fino alla brutalità e sorvolare signorilmente sulle magagne degli altri, e lo prova il successo delle sue conferenze che radunano folle «oceaniche». Reinhold parte in questi giorni per l'Annapurna, 8078 metri, una montagna che di diritto appartiene alla storia dell'alpinismo non solo per quota e difficoltà, ma perché nel 1950, con la salita di Herzog (non Werner, ma 11 francese Maurice) e Lachenal fu 11 primo «ottomila» a essere conquistato. Quattro giovani con sé, due altoatesini e due austriaci, pochi portatori, una scalata di stile, alpino lungo la parete Nord .Òvest, ■ciirf?ctìrè0<à5lma di perfcoW^" ' Messner, lo ripetiamo, è unico come scalatore e come uomo, ma ci pare abbia perso un po' in genuinità. In una serata registrata per un programma televisivo che è stata la grande sagra delle banalità, ha detto di ritenere il più grande alpinista da prendere a modello Paul Preuss (per i profani fu 11 vero esteta dell'arrampicata libera a inizio '900); Riccardo Cassln (che l'ha ricambiato chiamandolo «l'arcangelo degli alpinisti») il risolutore (ed è vero) dei grandi problemi de-' gli Anni Trenta; Cesare Maestri l'uomo di cui conservava le fotografie. E allora Walter Bonattl che gli dedicò un libro? Ed Hermann Buhl che per primo concepì un «ottomila» in solitaria? Com'è difficile fare classifiche. E su tutto la grande ombra della pubblicità, lo sponsor che dà molto e chiede di più. Pagare di tasca propria una spedizione in Nepal costa decine di milioni che da qualche parte devono pur saltare fuori. Quando saremo tutti cosi maturi da considerare l'alpinismo uno sport come il calcio o il ciclismo non vi saranno più problemi, ma adesso impaurisce il rischio (e lo avvertivano molti giovani arrampicatori presenti alla serata) che presto si giunga alla pubblicità di uno scalatore che dica: «Ce l'ho qui in tasca la brioche che mi ha fatto vincere il Makalu.. Gigi Mattana

Luoghi citati: Nepal, Saint-vincent