Csm, sedute pubbliche solo se sono plenarie

Csm, sedute pubbliche solo se sono plenarie Dopo le «polemiche sul^eas»'Torino»^ ■ Csm, sedute pubbliche solo se sono plenarie ROMA — I lavori del Consiglio superiore della magistratura continueranno a svolgersi in seduta pubblica quando sono plenarie. La decisione è stata presa a maggioranza dalla stessa assemblea di Palazzo dei Marescialli, dopo una discussione durata due giorni. A sbloccare la situazione è intervenuta una proposta dei rappresentanti di Unità per la costituzione, la corrente di centrosinistra dell'associazione magistrati, alla quale, poi, hanno via via aderito i giudici di magistratura democratica (la corrente di sinistra) e I membri laici. E' rimasta cosi isolata Magistratura indipendente (la corrente più conservatrice dei giudici) che. prendendo a pretesto la vicenda del «caso Torino», aveva proposto di far scendere nuovamente — cosi come avveniva prima dell'ottobre 1982 — la cappa del segreto sui lavori del plenum. Il Csm veniva accusato di aver messo in piazza indiscrezioni pesanti sull'operato di alcuni magistrati piemontesi senza che le accuse fossero ancora provate e soprattutto senza che gli interessati ne fossero stati messi preventivamente a conoscenza. Sarà anche eliminato un passaggio, quello iniziale, costituito dalla preventiva proposta della prima commissione (competente per le questioni disciplinari) all'assemblea, che precedeva l'avvio delle procedure. In futuro la prima commissione deciderà direttamente l'avvio o meno della procedura stessa, svolgerà l'istruttoria e sottoporrà, una volta conclusa, i risultati dell'inchiesta al plenum del Consiglio: tutta questa fase rimarrà segreta. La notizia diventerà pubblica solo quando se ne discuterà in assemblea, dopo cioè che l'istruttoria avrà permesso di verificare le accuse e gli .Imputati» saranno stati già ascoltati.

Luoghi citati: Roma, Torino