La Cee a 12 inciampa su pesca e vino Andreotti sconsolato, Delors furente di Renato Proni

La Cee a 12 inciampa su pesca e vino Andreotti sconsolato, Delors furente Dopo cinque giorni di «maratona», slitta il dibattito per l'ingresso di Spagna e Portogallo La Cee a 12 inciampa su pesca e vino Andreotti sconsolato, Delors furente DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Quando si era vicini all'accordo tra 1 ministri degli Esteri sulle condizioni per l'adesione della Spagna e del Portogallo alla Cee, dopo cinque giorni e alcune notti di negoziato nervoso, la maratona a Palazzo Carlo Magno è fallita e Giulio Andreotti, sconsolato, ha dovuto ammettere che esistevano «insormontabili difficoltà' sulla pesca e sul vino. Chiusa la riunione, tuttavia, negli ambienti della presidenza italiana della Cee, della Commissione europea e dello slesso governo spagnolo, si è convinti che l'intesa sarà raggiunta giovedì sera o venerdì mattina, quando 1 dodici ministri torneranno a riunirsi, giusto in tempo per evitare che il complicato dossier finisca sul tavolo del capi di Stato e di governo, nel po¬ meriggio di venerdì prossimo. In realtà, 11 Consiglio-maratona è terminato per sfinimento su quote minori del vino sovvenzionato che la Spagna potrà produrre (una differenza di soli 2 milioni di ettolitri o, secondo alcuni, di soli 300 mila ettolitri) e sul numero di pescherecci spagnoli che potranno pescare contemporaneamente nelle acque comunitarie (una differenza di 20 o, secondo altri, di 5 soltanto). Non sono certamente queste le difficoltà che potranno bloccare l'ingresso di Madrid e di Lisbona nella Cee 11 1° gennaio 1986. A far fallire la riunione su questioni di minore Importanza è stata soprattutto la Francia, anche se altri Paesi avevano forti dubbi sul 'Compromesso globale' presentato da Andreotti e da Jacques Delors, presidente della Commissione europea. I festeggiamenti sono dunque rinviati di una settimana, poi si redigerà il trattato di adesione e 1 dieci Parlamenti nazionali lo dovranno approvare in tempo. Questo Consiglio era cominciato domenica scorsa con una colazione di lavoro ed è proseguito fino alla mezzanotte di giovedì, con sedute-fiume durate anche 40 ore. Si era subito capito che i problemi della pesca e del vino erano i più difficili. L'atmosfera, verso la fine, s'è fatta pesante, e il ministro degli Esteri Giulio Andreotti ha minacciato che, se un'intesa non sarà approvata entro il prossimo venerdì mattino, l'Italia avrebbe annullato 11 Consiglio europeo previsto per il 29 e il 30 marzo a Bruxelles. La minaccia sembra essere stata ritirata, ma non si può mal dire perché 11 presidente del Consiglio Craxi, che presiederà la riunione dei capi di governo a Bruxelles, non ha intenzione di discutere sulla distillazione del vino e sulla pesca del nasello. Il ministro degli Esteri spagnolo Moran non è stato eccessivamente deluso per l'esito della riunione; ha ormai imparato che nella Cee bisogna essere pazienti. Non ha reagito neanche quando Delors ha detto in pubblico che non lo capirebbe neppure se si stendesse su un lettino perché lui non è uno psichiatra. Delors. esausto, ha fatto anche una scollatacela pubblica notturna contro certi giornalisti da lui definiti «/urbi, imbroglioni e spioni; 11 che non ha giovato alla sua immagine di leader dell'esecutivo comunitario. Renato Proni

Persone citate: Andreotti, Carlo Magno, Delors, Giulio Andreotti, Jacques Delors