Manette per concussione al liquidatore della Cassa di Susanna Marzolla

Manette per concussione al liquidatore della Cassa Milano, Perotti pretese tangente da un miliardo? Manette per concussione al liquidatore della Cassa L'inchiesta legata al periodo in cui era direttore dell'Arias MILANO — Ancora arresti per lo scandalo della Iconico, la ditta di costruzioni fallita anche a causa delle tangenti per miliardi che dovette pagare per ottenere gli appalti di opere pubbliche. Le manette sono scattate per Massimo Perotti, 55 anni, attuale liquidatore della Cassa per 11 Mezzogiorno dopo esserne stato 11 presidente. L'accusa riguarda 11 periodo tra il 1975 e 11 1980 quando era direttore generale dell'Anas e assieme a lui è stato arrestato anche Antonio Patrizi, che all'epoca ne era presidente. SeconUo l'accusa la Icomec avrebbe sborsato ai vertici dell'Anas poco meno, di un miliardo per ottenere 4 appalti: 11 raccordo autostradale di Isernla, la MessinaPalermo, la statale della Valtellina e un'altra strada del Nord Italia. Perotti e Patrizi sono stati arrestati a Roma e subito sono stati trasferiti a Milano, per essere Interrogati dal giudice Istruttore che sta conducendo l'inchiesta. A Milano sono stati eseguiti altri 3 arresti. Due sono funzionari del Genio Civile: l'ingegner Antonio Castiglione e 11 geometra Salvatore Curdo. Erano i direttori del lavori durante la costruzione del carcere di Como, uno degli ultimi appalti ottenuti dalla Icomec prima del fallimento. Ad assegnare i lavori alla ditta fu 11 Provveditorato alle opere pubbliche della Lombardia, ufficio retto a quell'epoca da Fortunato Nlgro, colpito da mandato di cattura e tuttora latitante dopo aver accumulato In Svizzera conti correnti per 12 miliardi L'ultimo arresto è quello di Giancarlo Troielli. attualmente agente generale dell'Ina a Milano e ex consigliere di amministrazione dell'ospe dale di Legnano. Per tutti gli arrestati l'ac cusa è di concussione. Il reato, che prevede la reclusione da 4 a 12 anni, si riferisce al «pubblico ufficiale che, abu sando della sua qualità o delle sue funzioni, costringe o in duce taluno a dare o a promettere indebitamente a lui e a un terzo, denaro od altra utilità'. E non prevede pena per chi è «costretto» a pagare. Ciò consente di ottenere la massima collaborazione da parte di chi ha sborsato le tangenti, come è infatti avvenuto nel caso della Icomec. La ditta, fondata nel 1958, si era specializzata nell'esecuzione di opere pubbliche. Era fallita nel 1981 sommersa da una valanga di debiti (il buco era di 670 miliardi). Dirigenti e amministratori finirono in carcere sotto l'accusa di bancarotta Lo scandalo scoppiò alla fine di gennaio con l'arresto di tre persone a Genova (il segretario del psl e presidente dello Iacp Fabrizio Moro, l'ex parlamentare socialista e ex presidente dello Iacp Erminio Santi, l'Ingegnere comunale Pierino Boccotti) e con l'invio di una comunicazione giudiziaria a Pietro Longo, segretario nazionale del psdi. E in questi giorni proprio per Longo potrebbe partire da Milano la richiesta di autorizzazione a procedere. Il segretario del psdi, che si era già presentato spontaneamente al magistrati per respingere le accuse, è implicato nello scandalo come ex consigliere di amministrazione dell'Enel, cui la Icomec avrebbe pagato una sostanziosa tangente per ottenere l'appalto della diga di Edolo. Oltre alla richiesta per Longo è possibile che siano imminenti nuovi mandati di cattura. I magistrati stanno esaminando gli appalti dell'Arias e le attività della Metropolitana milanese. Susanna Marzolla (In cronaca: Anas, dossier alla procura sul lavori In Val di Susa, di Gianni Bislo).