Ginevra, oggi riuniti dodici saggi per evitare il collasso all'Unesco di Enrico Singer
Ginevra, oggi riuniti dodici saggi per evitare il collasso all'Unesco Presenti anche gli Stati Uniti, rimasti nell'Ente come osservatori Ginevra, oggi riuniti dodici saggi per evitare il collasso all'Unesco Parigi — Lo spinoso capitolo del collasso finanziario dell'Unesco, provocato dall'uscita degU Stati Uniti dall'organizzazione, sarà riaperto oggi. Ne discuteranno a Ginevra 1 rappresentanti del dodici Paesi occidentali che sono 1 maggiori contribuenti dell'ente dell'Onu per l'educazione, la scienza e la cultura. A Parigi, il vertice dell'Unesco guarda a questo incontro con un certo allarme, n «gruppo di Ginevra» non prenderà decisioni vincolanti, è un organismo consultivo, ma potrebbe coagulare su una posizione comune Paesi che, nel mesi caldi della crisi, hanno seguito strategie diverse. ' All'incontro di oggi parteciperanno anche gli Stati Uniti, che all'Interno dell'Unesco sono ormai ridotti al ruolo di osservatori. Washington avrà cosi l'occasione di far. valere le sue tesi, di-rinnovare le critiche che sono state all'origine del suo. ritiro: la politicizzazione dell'ente e le responsabilità del suo direttore generale, Amadou Matti ar M'Bow. Del «gruppo di Ginevra» fanno parte, oltre agli Usa, 11 Canada, la Germania Occidentale, l'Italia, la Francia, l'Inghilterra, l'Australia, 11 Belgio, la Svizzera, la Spagna, l'Olanda e il Giappone. Paesi che nell'ultimo consiglio dell'Unesco, In febbraio, hanno espresso tesi discordanti: l'Ih gh (terra ha già preannunciato l'abbandono dell'organizzazione a partire dal prossimo gennaio, la Germania Occidentale e 11 Giappone lo hanno minacciato, la Francia ha invece offerto uno stanziamento d'emergenza per colmare 11 deficit, l'Italia e gli altri hanno tentato una mediazione pei* scongiurare la definitiva spaccatura dell'ente. A Ginevra si riprenderà il discorso Interrotto (senza una soluzione) a Parigi: come evitare che il buco di 22 miliardi di dollari nel bilancio dell'85 paralizzi l'Unesco. Un mese fa 11 consiglio generale, dopo cinque giorni di discussioni al limite della lite, ha rinviato le decisioni al prossimo vertice previsto per maggio-giugno. E' evidente che saranno necessari del tagli al programma ma proprio su questo c'è stata la spaccatura. M'Bow ha proposto di ridurre i finanziamenti In modo proporzionale per salvare tutte le iniziative già decise, gli occidentali (soprattutto Bonn, Tokyo e Londra) hanno detto che sarebbe più opportuno elmlnare 1 «programmi marginali», in pratica proprio quelli che gli Usa hanno bollato come «politici». Nella riuntone di Ginevra potrebbero riprodursi le stesse divisioni. C'è anche chi, con una buona dose di ottimismo, spera che gli altri Paesi occidentali riescano ad ammorbidire la posizione americana, ad aprire la strada per il ritorno degli Usa nell'organizzazione. Nella sede di Place de Fontenoy (dove proprio Ieri si è aperta una conferenza sull'educazione) 11 contestato M'Bow attende: 11 suo futuro come direttore generale dell'Unesco dipende anche da questo appuntamento. Enrico Singer
Persone citate: Amadou Matti, Fontenoy
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