Dal primo aprile in macelleria si troveranno orate e branzini?

|Dal primo aprile in macelleria si troveranno orate e branzini? | Un decreto ha incluso tra le «carni» anche quella di pesce |Dal primo aprile in macelleria si troveranno orate e branzini? La decisione sarebbe stata sollecitata dall'Unione consumatori, per stimolare l'acquisto di prodotti ittici - Ma la categoria è perplessa: <cTroppi.problemi, soprattutto.d'igiene» n decreto del ministro Alimo, varato ni febbraio e ubblicato sulla Gazzetta Ufle il 13 marzo, stabilisce e I macellai possono venderli anche I pesci (testualmente: mLa locuzione "carni di [tutte le specie animali" è ■^comprensiva anche delle cor(ili delle specie ittiche*). Pare che la decisione mlnl- isterlale sia nata per accogliere un'istanza dell'Unione [consumatori che, da tempo, ■ auspica un aumento del consumo di pesce; carne alternal tlva, se non sempre nel prezjzo, sicuramente nei contenuti nutritivi. Cosi U decreto ^ amplia le tabelle merceologl- che delle macellerie pur suI scitando Interrogativi sulla sua possibile applicazione. Olustetto e Moro, della Confesercenti, giudicano la decisione 'seppur comprensibile nelle finalità, poco praticabile nel concreto* e aggiungono: «£' una scelta che lascerà il tempo che trova*. L'Ascom ha sollecitato chiarimenti interpretativi per capire come possono fare mate. rlalmente i macellai a uniformarsi a una decisione che, pur1 non essendo coercitiva, può dare loro chance per aumentare 11 giro di affari. Abbiamo sentito l'opinione di alcuni macellai che, pur non rappresentando l'intera categoria, forniscono un qua- dro degli umori dei loro colleglli. Alessandro Cavallini è lapidario: 'Fa morire dal ridere. Si figuri, ci vorrebbero frigorìferi, taglieri, coltelli, banconi, vetrine espositrici separate, ma rimarrebbe comunque il problema dell'odore. No, non si farà mai. Già adesso riceviamo numerose e accurate visite dell Ufficio di igienedomani sarebbe quasi impos¬ sibile essere in regola*. Della stessa opinione Giuseppe Bo: 'Vendere anche il pesce creerebbe enormi difficoltà da un punto di vista igienico, e poi credo che ognuno debba fare il suo lavoro. Noi macellai conosciamo bene le carni, l pescivendoli sanno scegliere pesci di qualità: perché rischiare di fare male il loro lavoro?*. 'Per carità, ci mancano solo più i pesci.' Noi-vendiamo «4 spiega Bruno De Petre — carni, pollami e conigli. Per ogni tipo di carne dobbiamo avere taglieri e coltelli diversi, e le varie qualità non si debbono mai mischiare. Ci sono ragioni igieniche e di tutela della salute del consumatore: con i pesci come faremmo?*. Aggiunge il titolare della macelleria Curlettl: «Sicuramente volevano sclierzare. Solo un pazzo può decidere di vendere il pesce; è già tanto difficile trovare buona carne*. Anche il titolare-delia macelleria Chicco è perplesso: «Ci pare una stupidaggine tutta italiana. A parte ogni altra considerazione, penso alla follia di doversi lavare ininterrottamente le mani per poter passare dal taglio della carne al pesce e viceversa*. Se i macellai scherzano sul decreto e si divertono a immaginare lo sconvolgimento che trote e salmoni, calamari e branzini porterebbero nei loro negozi, i consumatori si preoccupano. In molte macellerie, Ieri, le massaie, con un pizzico di tremore nella voce, hanno chiesto al negoziante di fiducia: *Non penserà per caso di vendere il pesce in futuro? Io non ne sopporto l'odore, infatti non lo cucino mai e troverei poco simpatico aspettare il mio turno con un nasello sotto il nasW*. iifllltiìlflff! illifflìr I macellai Giuseppe Bo e Alessandro Cavallini: «Nò al pesce»

Persone citate: Alessandro Cavallini, Bruno De Petre, Giuseppe Bo, Moro