Missili su Baghdad

Missili su Baghdad Decine di morti, forse distrutto un ministero Missili su Baghdad L'attacco iraniano (il terzo in cinque giorni) alle 11,30 di ieri L'Iraq replica bombardando Teheran e altre città - Mubarak e re Hussein volano nella capitale irachena per una mediazione NOSTRO SERVIZIO BAGHDAD — La guerra del Golfo diventa guerra totale. Battaglie feroci nelle zone di frontiera, bombardanienti a tappeto sulle città, e, ora, l'attacco di obiettivi civili con missili terra-terra. Alle 11,30 ora locale una tremenda esplosione ha scosso Baghdad: l'ordigno Iraniano era giunto a bersaglio. Proclama di Teheran: •Raggiungeremo i criminali iracheni nei loro palanti finché la loro capitale resti una sola, grande maceria'. Quanti morti? L'Iraq tace, ma potrebbero essere decine o addirittura centinaia se, come pare, 11 missile ha colpito una zona residenziale distruggendo la sede, non ancora ultimata, del ministero degli Esteri. Paradossalmente, solo qualche ora prima la radio aveva invitato la gente a scendere in piazza per festeggiare i 15 mila khometnisti feriti o uccisi nelle paludi a Nord di Bassora: «7/ demonio iraniano è stato schiacciato. Gridate la vostra gioia ad Allah-. Cosi, giorno per giorno, in un crescendo di fanatismo, questa guerra stacca due Paesi dal resto del mondo. Nelle ultime 24 ore sono divenuti off limits anche per il traffico aereo internazionale: quasi nessuna compagnia si azzarda più a includerli nelle rotte di linea. Come deterrente bastano le minacce irachene, molto plausibili dopo i bombardamenti di ieri su Hamadan, Arak. Isfahan, Tabriz e Teheran stessa («Le nostre squadriglie attaccheranno ogni aereo che si trovino davanti-) o l'uso dei missl- li terra-terra da parte iraniana. Davanti a questo orrore ieri hanno preso posizione l'Onu (proponendo un arbitrato), la Cec (delegando ad Andreottl un intervento pacificatore), India, Giappone e Jugoslavia con proposte autonome. Infine, MubarakHussein, ormai coppia fissa dopo l'intesa sul Medio Oriente: con un'iniziativa diplomatica a sorpresa i due capi di Stato sono giunti infatti nella capitale irachena sull'aereo del leader egiziano provenienti da Amman. Erano passate poche ore dall'attacco missilistico di Teheran, ma ad accoglierli hanno trovato regolarmente il premier Saddam Hussein. Chi stia prevalendo non è facile dire. Anche ieri, l'ormai consueta guerra di bollettini fra 1 due Paesi poteva far dubitare che si parlasse del me- desimo conflitto, tale 11 divario fra le versioni. L'Ima, da Teheran, enfatizza una «grande vittoria' nell'Offensiva Badr. «Abbiamo occupato — si dice — l'intera sona di Hur Al-Hazlm e ora la strada Baghdad-Bassora resta costantemente sotto il tiro delle nostre artiglierie" (non manca l'accenno, ormai rituale, alla «grande offensiva' che verrà lanciata «al momento opportuno- per segnare «la definitiva sconfitta del nemi- co-). Replica di Baghdad: «Dopo aspri combattimenti i nostri valorosi soldati hanno trasformato in una disfatta l'attacco-. Anche la guerra aerea s'arricchisce di nuovi, tragici episodi. I caccia bombardieri di Baghdad (che sembrano vantare una certa superiorità, almeno in questa fase) hanno preso di mira le città sopra ricordate, ma Teheran smentisce o rivela che sono stati messi in fuga dalle batterie. Terza possibilità: ammettere — anche ieri è stato fatto — «gravi perdite fra la popolazione civile-, ma solo per giustificare come doverosa rappresaglia analoghi massacri su obiettivi Inermi dell'Iraq. Lo slogan khomeinista è «Restituire tutto, con la massima durezza-. Cosi si invita la popolazione irachena — quella che avrebbe dovuto ribellarsi contro il «boia.. Hussein ma non l'ha fatto — a «rifugiarsi nelle città sante sciite di Kerbela Majaf, Kazemein e Samarra, le uniche che non raderemo al suolo-. Intanto, nei grandi centri. Teheran compresa, vige l'oscuramento A giudicare da questo contesto, la pace sembra una prospettiva ancora lontanissima. Le Nazioni Unite, nondimeno, hanno fatto un ultimo tentativo su sollecitazione di Baghdad, che chiede osservatori Onu per garantire un cessate il fuoco. Andreotti. da parte sua, ha incaricato i nostri ambasciatori a Teheran e Baghdad di trasmettere una-proposta Ce e per mediare fra i due Paesi. e. st. Stmnrjzv TEHERAN •Hamadan 0Qiv-t Shinn ° IRAN oDcilul Isfahan o Shiraz

Persone citate: Andreotti, Badr, Mubarak, Saddam Hussein