Si riciclano i rifiuti e l'Italia spreca meno

Si riciclano i rifiuti e ritalia spreca meno A Genova confronto tra le esperienze delle grandi città Si riciclano i rifiuti e ritalia spreca meno Milano elimina il 15% nei forni - A Bologna problema risolto con la raccolta differenziata DAL NOSTRO INVIATO GENOVA — Stiamo diventando (pian plano) meno spreconi. Si diffonde la raccolta differenziata del vetro e della carta. I contenitori verdi, gialli, azzurri, col buco tondo per le bottiglie, diventano nuovi elementi del paesaggio urbano in centinaia di Comuni. Confermano la crescita di un fenomeno tipico degli Anni Ottanta: il recupero dei rifiuti non più considerati tali ma utilizzati per nuovi prodotti, come la carta riciclata. Lo spreco di ricchezza rimane' tuttavia gigantesco, con conseguenze negative sulla bilancia commerciale (le importazioni di legname per le cartiere e quelle di rottami di vetro per fare abrasivi), ancor più sull'ambiente. Ogni anno 10 milioni di tonnellate di rifiuti solidi finiscono in discariche per metà incontrollate: cattivi odori, gas tossici, inquinamento delle falde sotterranee, moltiplicazione di topi; rovina del, paesaggio. Se tutti i rifiuti cartacei venissero riciclati, ogni anno si salverebbe una foresta di 100' mila alberi. Le acque luride che Inquinano fiumi, laghi, mari, teoricamente potrebbero essere destinate all'Irrigazione e ad usi industriali. Genova, che scarica ogni giorno in mare 200 mila metri cubi d'acqua, ne riutilizza una parte nell'Acciaieria Italslder. Ma gli esempi di recupero idrico sono limitati. Più grave ancora è lo spreco di rifiuti industriali: ogni anno -130 mila tonnellate di materie plastiche e 35 mila di gomma, per citare alcune voci dalle statistiche. Da alcuni anni si moltiplicano gli stabilimenti che convertono i residui di idrocarburi e di melme oleose In carburante (si è specializzata in questo campo la .Servizi Industriali» di Orbassanoj e riciclano residùfchlihi- .Eco-punto 85; convegno nazionale organizzato dal Comune di Oenova con contributi da Torino, Milano, Firenze, Roma, Bologna, Modena, Bergamo, è una rassegna di quanto è stato fatto concretamente nelle città, più avanzate, col ricorso a documentari e audiovisivi prolettati su uno schermo a quattro facce per essere visibili dai 500 partecipanti ai lavori. Di notevole interesse 1 documentari della Cine-M.A. sull'impianto di Ambivere (Bergamo) e sulla discarica di Oerenzano, nell'area milanese. I rifiuti della grande città vengono disposti a strati, coperti ogni giorno di terra, per formare un parco: piccole colline, alte più di venti metri, vengono alberate e am¬ mantate di verde. Nella massa sono inseriti tubi per captare il gas di fermentazione, Milano elimina il 15 per cento del rifiuti nel forni (il totale è di oltre 500 mila tonnellate annue). Il sistema di incenerimento è usato da un centinaio di Comuni italiani per eliminare due milioni e mezzo di tonnellate di rifluii sul totale di 13.800.000. Soltanto una parte modesta, poco più di un milione di tonnellate, viene riutilizzata in forma di fertilizzanti o riciclata producendo ferro, pasta di carta, fogli di plastica. Per eliminare tutte le discariche incontrollate e riciclare i rifiuti utilizzabili sono necessari investimenti* per 1300 miliardi nel principali Comuni italiani, è stato detto al convegno. Ma troppi impianti già costruiti, ben 110 su 107, non funzionano affatto. I/incenerimento e le discariche controllate restano per ora 1 sistemi più diffusi. Il primo, però, si traduce nella distruzione di ricchezza e offre rischi ambientali: 1 fumi emessi dai forni sono tossici e possono contenere diossina. A Bologna l'Azienda municipale ha in parte risolto il problema con la raccolta differenziata della carta e del vetro, con recupero del ferro e delle scorie, utilizzate per i fondi stradali. Il calore viene impiegato per produrre energia elettrica. Anche a Torino si punta sul biogas ottenuto nell'impianto di Interramento controllato dall'Azienda municipale. Non è brillante il settore della depurazione delle acque. Troppi impianti sono fermi oppure non danno i risultati promessi. Alcune grandi opere, realizzate o in corso (gl'impianti costieri di Oenova, quello torinese del Po-Sangone), emergono in un quadro di passività accentuata da complicazioni burocratiche, insufficiente aggiornamento dei tecnici comunali.. Occorrono 2700 miliardi per nuovi depuratori, oltre mille miliardi per nuove reti di fognature, e non si trovano. Resta intanto Inapplicato il principio 'Chi inquina paga; come annota il ministro dell'Ecologia Alfredo Biondi parlando di .tracollo della struttura pubblica* nel campo degli inquinamenti di origine industriale. E' amaro ripetere per l'ennesima volta che le leggi non vengono osservate (la Legge Merli per la tutela delle acque), che nel grande mare della finanza pubblica si trovano 3000 miliardi l'anno per •.'«effimero» ma non 1 mezzi per tutelare Ta'tìosl!i*sSlutó e l'ambiente in .cui .viviamo. Mario Fazio

Persone citate: Alfredo Biondi, Mario Fazio