Il «13» del sovietologo

Il «13» del sovietologo Il «13» del sovietologo PAOLO GARIMBERTI Sovietologi c crcmlinologi hanno fatto «tredici», dopo tanti tentativi infruttuosi: prima ancora clic Konstantin Ccrnenko morisse, hanno saputo indicare in Mikhail Gorbaciov il suo successore. Per una volta le «impenetrabili mura di mattoni rossi del Cremlino» sono diventate trasparenti. lì' stata una bella rivincita per una categoria che Alcksandr Zinovcv ha definito «un'occo/ila di incompetenti». Ma occorre chiedersi se è stata vera gloria. Da tempo era evidente che Gorbaciov era il pretendente favorito alla successione di Ccrnenko: il direttore della Pravda si era sbilanciato al punto da definirlo «secondo segretario» del partito, lisscrc il «delfino» designato ha sempre portato sfortuna in Unione Sovietica: Frol Kozlov, pupillo di Krusccv, si ammalò un anno e mezzo prima che il suo protettore fosse destituito; Fiodor Kulakov morì d'infarto appena Breznev lo collocò sui gradini più alti del cursus honorum del Cremlino. Goibaciov è stato più fortunato dei suoi predecessori e ha portato fortuna ai crcmlinologi. In realtà, non è tanto una questione di fortuna o di sfortuna, quanto di intendersi una volta per tutte su che cosa è la cremlinologia. Per chissà quale malinteso, una sorta di peccato originale che ricade su ogni generazione di osservatori dcll'Urss, la cremlinologia è considerata l'arte di prevedere che cosa accadrà dietro «le impenetrabili mura di mattoni rossi del Cremlino», quasi che il cremlinologo sia un chiromante o un indovino, che usa la Pravda al posto della sfera di cristallo o delle foglie di tè. Invece la cremlinologia, almeno per chi ne è un serio interprete, è un metodo di lavoro che, attraverso la minuziosa e talvolta ossessiva osservazione di tutto ciò che si può sentire, leggere e vedere in Unione Sovietica consente di ricostruire e spiegare «a posteriori» quanto accade in quel misterioso e segretissimo paese, il cremlinologo, insomma, non è un veggente, ma un esegeta. Nel 1976, quando si manifestarono i primi segni della malattia che anni dopo doveva portare Breznev alla tomba, chiesi a un famoso sovietologo, LconaiJ Shapiro della London School of Economics, di tracciare i possibili scenari del «dopo Breznev». Shapiro aveva davanti a sé la Pravda: «Vede, mi rispose, io con questo giornale cerco di capire che cosa è i accesso in Urss un anno fa. Lei pretenderebbe chi con lo stesso giornale le dicessi che accadrà tra un anno. Non sono mica pazzo». In quest'ottica tutti i riti delia cremlinologia — dall'analisi dei necrologi all'esplorazione dei giornali delle .più remote province dell'Urss — diventano strumenti indispensabili per capire non soltanto i giochi di potere, ma anche le evoluzioni e le involuzioni della società. Non a caso, forse, i cremlinologi seri sono invisi o sospetti a due categorie tra loro in conflitto: gli intellettuali dissidenti, come Solzcnicyn o lo stesso Zinovev, che li accusano di dedicare troppo e inutile tempo ai «geni del male» che occupano il Cremlino; e gli stessi dirigenti sovietici, che ne temono la capacità di penetrare quei segreti dei quali essi si'sentono gli unici e gelosissimi depositari.

Luoghi citati: Unione Sovietica, Urss