Guasto elettronico evita lo scontro sull'immunità di Giuseppe Fedi

Guasto elettronico evita lo scontro sull'immunità In crisi rimpianto per il voto: la Camera rinvia i lavori Guasto elettronico evita lo scontro sull'immunità Era stato bocciato l'artìcolo che prevede l'autorizzazione automatica dopo 120 giorni ROMA — Un guasto al sistema elettronico che regola le votazioni a scrutinio segreto, rivelatosi provvidenziale, ha fatto rinviare ai prossimi giorni — la data la decideranno i capigruppo di Montecitorio — l'esame di un'attesa riforma costituzionale, quella dell'immunità parlamentare. L'incidente tecnico è infatti avvenuto l'altro ieri al momento opportuno, dopo che alcune votazioni avevano clamorosamente evidenziato la scarsa volontà di una larga fetta della maggioranza di approvare il testo cosi com'era stato varato in commissione. Sul rinvio, deciso dall'assemblea dopo un voto favorevole, e annunciato In aula da Nilde Jotti. quasi nessuno ha trovato nulla da eccepire. E ora questa pausa di riflessione dovrebbe servire, almeno in teoria, a mettere d'accordo i partiti di governo e l'opposizione su una riforma che, riguardando le prerogative dei parlamentari, ha bisogno del maggior numero possibile di consensi. Durante la seduta, il testo concordato in commissione e messo a punto dal «Comitato del 9» è stato sostanzialmente modificato nella parte che riguarda la, procedura del «silenzio-assenso» alla autorizzazioneLa commissione aveva previsto un meccanismo in base al quale se la Camera di appartenenza del parlamentare oggetto della richiesta non fosse riuscita a volare l'autorizzazione entro i, termine di 120 giorni, !'.ir.ione penale poteva proseguire 'Trascorso questo termine sema deliberazione dell'assemblea — era scritto in una modifica ap- provata a maggioranza —, il procedimento penale prosegue-. Ma il voto segreto in aula ha visto prevalere i no, 269, mentre 1 si sono stati 210. Contro la proposta si sono schierati la de, il psdi, il msi, la Sudttroler Volkspartel e sembra molti socialisti; a favore, invece, un fronte eterogeneo comprendente pel, sinistra indipendente, prl, pli e lo stesso psi. E' stata invece approvata a grande maggioranza l'estensione dell'immunità parlamentare agli atti compiuti da deputati e senatori nelle loro funzioni «£' evidente che c'è stata una spaccatura nella maggiorama che ha coinvolto soprattutto la de — commenta' Ugo Spagnoli, vicepresidente del deputati comunisti —. Un cambiamento di rotta provocato, forse, dal timore del nuovo: un elemento che, in materia di prerogative parlamentari, finisce per pesare. Speriamo che questa riforma non venga affossata. Sarebbe un fatto preoccupante rifiutare di dare all'opinione pubblica un messaggio su un terreno cui è molto sensibile-. Tarcisio Oittl ricorda che la de ha concorso In maniera costante alla revisione del¬ l'articolo 68 della Costituzione. Ma non è d'accordo-sulla pretesa, davvero singolare, di sanzionare l'eventuale mancata pronuncia delle Camere sulla richiesta d'autorizsazione a procedere applicando il silemio-assenso. Si tratta di una tesi inaccettabile, riferendosi all'operato di un organo sovrano come il Parlamento, e superflua, dopo che il Comitato dei 9 ha accolto la tesi di prevedere le indispensabili garanzie per la pronuncia delle Camere-. Rognoni e Labriola rilevano che l'iter della riforma non è affatto compromesso ed auspicano che la sospensione dell'esame favorisca una vasta intesa. Torniamo all'incidente che ha bloccato il sistema che da 15 anni regola 1 voti a scrutinio segreto. «Si è trattato di disturbi ai terminali che alteravano i risultati, sia pure di poco — spiega l'ingegner Balzano che segue la manutenzione dell'impianto —. Uno votava e risultava astenuto. E' successo in 7-8 votazioni. Purtroppo, per la verifica di questo sistema occorre molto tempo. Entro lunedi, comunque, dovrebbe essere tutto a posto-. Giuseppe Fedi

Persone citate: Labriola, Nilde Jotti, Rognoni, Tarcisio Oittl, Ugo Spagnoli

Luoghi citati: Roma