Toma al Bundestag la legge per punire chi nega l'esistenza dei lager nazisti

Toma al Bundestag la legge per punire chi nega l'esistenza dei lager nazisti La «menzogna di Auschwitz» agita di nuovo la scena politica tedesca Toma al Bundestag la legge per punire chi nega l'esistenza dei lager nazisti ' DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Una burrasca agita la scena tedesca: e, anche questa volta, è il passato a oscurare l'orizzonte. La disputa ha un nome, la «menzogna di Auschwitz», un nome in realtà incompleto, in quanto la «menzogna» si riferisce a tutti i campi nazisti di concentramento. Vi sono, infatti, tedeschi, nostalgici, antisemiti o figure di una certa destra, i quali sostengono tuttora che i lager non sono mai esistiti o, sevi furono, elargirono soltanto una severa ma paterna e necessaria disciplina. Stermini? Camere a gas? Genocidi? Tutte bugie. Ecco, dunque, il problema. Come punire chi, per idiozia o per calcolo, deride l'atroce verità? La questione fu affronata, per la prima volta, dal governo socialdemocratico di Helmut Schmidt, che non ebbe però il tempo di sottoporre al Parlamento il suo progetto di legge. Questo disegno vuole colpire duro, vuole disperdere ogni nebbia. Chi solleva dubbi sull'esistenza dei lager o sui loro orrori dev'essere immediatamente incriminato e processato, senza attendere la denuncia di un ex deportato o di un suo parente, come prescrivono le norme adesso in vigore. Si proceda, dunque, d'ufficio. Il progetto torna ora alla ribalta, il Parlamento ne comincerà l'esame la settimana prossima, tutti i partiti devono prendere posizione. E qui cominciano i guai. I democristiani, il partito del cancelliere Kohl, sostengono di non poter votare per il testo socialdemocratico. Perché? Alfred Dregger, capo del gruppo parlamentare Cdu-Csu, afferma che la nuova legge «sarebbe un pessimo strumento per proteggere la memoria degli ebrei assassinati». Nelle sue previsioni, si avrebbe un fiume di «processi interminabili», processi «che offrirebbero agli estremisti di destra un nuovo, Insperato foro per effondere, dinanzi a tutti, i loro pensieri mostruosi». Sarà vero, ma Dregger è un conservatore fin troppo cauto: e i democristiani più moderati non condividono le sue vedute. Ancor meno le condividono i liberali della Fdp, la cui posizione esige però straordinari equilibrismi. Se oggi sono alleati di Kohl nel governo, furono prima alleati di Schmidt e, come tali, contribuirono negli anni passati al suo progetto. Come uscire dallimpasse? Con un compromesso, ovviamente. Distaccatisi dal disegno socialdemocratica, t> liberali propongono^ «Chiungue neghi pubblicamente l'esistenza dei lager sia- incriminato, almeno, per diffamazione semplice». • * ,r ■*■ Stranamentet la Spd sembra disposta a discutere il compromesso, ma soltanto se i democristiani vi collaboreranno prontamente. Altrimenti, ritorno., ai più severo] progetto iniziate. Ipolitici più accorti esensilflli sperano che un'intesa spenga presto la burrasca. L'S maggio ricorrono i quarantanni della capi-, Mozione tedeéca e tutto questo dibattito sulla «menzogna di AuchswlCz»''desterebbe all'estero ricordi di un passato lontano ma non sepolto. Mario Cirlello ,

Persone citate: Alfred Dregger, Dregger, Helmut Schmidt, Kohl, Mario Cirlello, Schmidt

Luoghi citati: Bonn