Tra bombe e minacce s'inizia l'esodo americano dal Libano

inizia l'esodo americano dal Libano inizia l'esodo americano dal Libano Partono alcuni diplomatici e una parte dei 1400 cittadini Usa - Mobilitata la flotta, ma Shultz si oppone allo sgombero e predica la «ritorsione preventiva» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Gli Stati Uniti hanno già. fatto partire alcuni diplomatici della loro rappresentanza a Beirut — ma non l'ambasciatore Bartholomew — e un certo numero di cittadini Usa. La decisione è stata presa dal presidente Reacì:. in via provvisoria. Dovrebbe infatti essere imminente lo sgombero di quasi tutta la popolazione americana delia capitale (1400 persone circa): una squadra in navigazione nel Mediterraneo raggiungerà entro un giorno o due la portaerei Eisenhower e l'incro¬ ciatore lanciamissili Mississippi, che già incrociano al largo della capitale libanese. • he condizioni di sicurezza a Beirut e nel Libano sono pcssime> ha dichiarato un portavoce del Dipartimento di Stato. • La minaccia di attentati terroristici contro le nostre installazioni si aggrava continuamente'. La situazione è precipitata dopo il veto posto dagli Stati Uniti all'Onu sulla mozione di censura ad Israele nel Libano, e dopo la rottura tra la falange cristiana e il presidente Gemayel. L'atmosfera è stata inoltre resa pesante dal rifiuto opposto dallo stesso Reagan all'invito di Mubarak perché mediasse tra giordano-palestinesi e israeliani sulla Cisglordania e Gaza. Lo stesso ambasciatore all'Onu, signora Klrkpatrlck, ha ammonito che gli americani in territorio libanese corrono seri pericoli. A Beirut vi sono 20-25 diplomatici Usa e su tutto 11 territorio libanese circa 1400 cittadini americani. La Cia ha segnalato l'arrivo dall'Iran di gruppi terrorlst'ci con grandi quantità di esplosivi. L'anno scorso, dopo un veto analogo a quello di martedì sulla mozione contro Israele, morirono In un'esplosione all'ambasciata due diplomatici e 10 impiegati libanesi. Alla luce di questi dati può stupire che lo sgombero non sia ancora stato completato. I motivi sono complessi. Il segretario di Stato Shultz ha fatto osservare, per esemplo, che equivarrebbe a una ritirata di fronte al terrorismo, sostenendo che-bisognerebbe Invece ricorrere a •ritorsioni preventive', ossia attaccare 1 capisaldi delle forze terroristiche per impedirne gli attentati. Un'altra obiezione è che gli Stati Uniti non possono dare l'impressione di disunpegnarsi anche politicamente in Libano dopo averlo già fatto militarmente: nel vuoto di potere s'inserirebbe subito l'alleato della Siria. l'Urss. In un discorso all'Associazione nazionale della stampa a Washington, il presidente egiziano Mubarak ha intanto criticato aspramente l'approccio degli Stati Uniti al problema mediorientale. •£' una condotta quasi disfattista' ha dichiarato. -Invece di cercare di influenzarli, gli Stati Uniti stanno a guardare gli sviluppi degli eventi: Ri¬ ferendosi in particolare al proprio tentativo di rilanciare le trattative di Camp David per l'autonomia palestinese In Cisglordania e a Gaza, Mubarak ha aggiunto che l'America .non può aspettare che le parti siano d'accordo: L'Olp e Israele, ha Insistito, possono essere spinti al dialogo. e. c.

Persone citate: Eisenhower, Gemayel, Mubarak, Reagan, Shultz