Moro, 10 ergastoli in meno pene ridotte anche ai duri

Moro, 10 ergastoli in meno pene ridotte anche ai duri A Morucci e Faranda 30 anni invece del carcere a vita Moro, 10 ergastoli in meno pene ridotte anche ai duri La sentenza d'appello dei giudici romani sembra segnare una svolta: per molti è caduta l'accusa di concorso morale - Insoddisfatte le parti civili - Il pm ricorrerà in Cassazione ROMA — Dieci ergastoli In meno, condanne ridotte anche di due terzi, benefici concessi al «dissociati» come ad alcuni «Irriducibili», a chi rinnega la violenza come ai fautori di un nuovo terrorismo.. A mezzogiorno di Ieri, 11 processo d'appello per la strage di via Fani e per il sequestro e l'assassinio di Aldo Moro si è chiuso con una sentenza che sembra voler segnare un punto di svolta nella linea dei nostri tribunali. Valerio Morucci e Adriana Faranda da ieri hanno da scontare in carcere una vita in meno. In primo grado erano stati condannati all'ergastolo più trent'anni, la prima pena adesso è stata cancellata. Se saranno fortunati, sommando autocritiche e buona condotta, fra una quindicina d'anni potrebbero tornare liberi grazie ad un nuovo condono. Sulle loro orme, «dissociati» come Mara Nanni, Caterina Piunti e Gianantonio Zanetti, si sono visti riconoscere dal giudici la genuinità di un rifiuto, per quanto tardivo, dei metodi del terrorismo. Altri ancora (ed è forse questo il primo paradosso della sentenza), pur se schierati fra i «duri», hanno ricavato ugualmente un beneficio dai racconti di Morucci e della sua compagna. Alcuni, come Maria Carla Brioschi, sono stati assolti da accuse specifiche (gli assassini del giudici Palma e Tartaglione). Per molti altri, è caduta invece l'imputazione di «concorso morale- negli agguati compiuti a Roma dalle Brigate rosse fra 11 76 ed 11 '78. Per trasformare le impressioni ln certezze bisognerà, come sempre, attendere la motivazione della sentenza, ma scorrendo l'elenco delle nuove condanne, confrontando le pene con quelle del processo di primo grado, sembra già emergere una sostanziale novità. Dove prima si valutavano comportamenti collettivi, ora contano le responsabilità individuali: tutte quelle imputazioni (e quelle condanne) emesse in primo grado a titolo di 'Concorso morale-, di generica responsabilità in tutte le attività dell'organizzazione, ora sembrano cadute. E questo ha consentito di applicare a molti degli imputati anche le attenuanti generiche, che han-' no ridotto le pene. In un'aula popolata quasi esclusivamente da cronisti e fotografi, il presidente della prima corte d'assise d'appello, De Nictolis, ha letto la sentenza pochi minuti dopo mezzogiorno. Gli imputati erano stati avvertiti solo verso le otto del mattino; molti, fra cui Mario Moretti, avevano rinunciato ad essere presenti. La lettura del dispositivo ha richiesto una decina di minuti: nella sua gabbia, Morucci mascherava il nervosi- smo prendendo appunti, la Faranda continuava a torcersi le mani. La prima a. sciogliersi ln un largo sorriso è stata Mara Nanni: 11 presidente aveva appena reso nota la revoca della sua condanna all'ergastolo. Un attimo dopo 1 primi abbracci, i flash dei fotografi, 1 primi commenti. Valerio Morucci, senza emozione: »£' una sentenza non del tutto omogenea, che non ìw tenuto conto di alcuni dettagli. Comunque, mi sembra una decisione coraggiosa: con gli strumenti che posseggono, i giudici non potevano fare di più. E mi sembra anche una bacchettata sulle mani dei politici, che continuano a ritardare la legge sulla dissociazione E la Faranda? Anche lei è soddisfatta della sentenza? Da dietro le sbarre la ragazza fa un cenno di diniego, mormora: .Non me la sento Poi si nasconde sul fondo della gabbia e comincia a piangere. Il pubblico ministero, Carlo De Gregorio, non è molto convinto: «Aft sembra che Morucci e la Faranda siano stati premiati oltre i loro meriti: non hanno fornito nuovi elementi, hanno parlato di due componenti il "comman- Giuseppe Zaccaria - (Continua a pagina 2 In quarta colonna)

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