Armatrading, in discesa verso l'hard rock

Armatrading, in discesa verso l'hard rock La musicista in tournée italiana, una eccellente vocalità non aiutata dai brani più recenti Armatrading, in discesa verso l'hard rock Milano — // successo di un musicista si calcola soprattutto in dischi venduti, mentre l'attaccamento del pubblico, la fiducia nutrita nei suoi confronti passano attraverso altre cifre e stati d'animo: ad esempio quelli di un concerto. Per Joan Armatrading il responso finale non è proprio dei più positivi, anzi decisamente contraddittorio, proprio come l'attuale impostazione artistica die si è data questa cantante e musicista di colore. A Genova sabato, ir. apertura della tournée cìitFMtaséta) arriva a Reggio Emilia, giovedì a Firenze, venerdì a Padova, c'erano poche centinaia di spettatori e a Milano lunedì sera -solo- 2500. metto della metà che per un analogo concerto di Joan due anni fa. Nel frattempo il successo discografico non è mutato drasticamente verso il basso, l'affetto e quella sorta di adesioite morale del popolo del rock invece sì. secondo una traiettoria abbastanza chiara. L'involuzione di Joan Armatrading si disegna agli occhi degli osservatori e degli addetti ai lavori da dii<ersì anni ormai: i tempi a livello creativo più fecondi e preziosi risalgono alla seconda metà dei Settanta, mentre di recente la trentacinquenne artista di origine caraibica ma naturalizzata inglese, ha orientato la sua produzione verso un rock via fia sempre più ibrido, commerciale e dal vivo duro, roccioso oltre misura. La filosofia ò peraltro ribadita anche nell'ultimo disco: «Secret secrets», l'opero più scialba e sconnessa della sua ragguardevole carriera: Joan negli anni ha rimosso tutta la -negritudine- del suo stile, virando decisamente su musiche di ordinaria amministrazione. Ha^spiegatp rtelle interviste;prima del concètto milanese: «Noi. W-fia mai Interessato la black music, e d'altronde riviste e radio specializzate mi riservano poche attenzioni: non sono Aretha Franklin, Otis Redding o 1 vecchi interpreti di soul e rhythm and blues i miei modelli. Sono cresciuta in Inghilterra, ascoltando e suonando rock: ciò che mi Interessa è trasmettere forza e energia con i dischi e con gli spettacoli. E anche la scelta dei produttori che mi aiutano in sala d'incisione rispecchia queste esigenze». Ed è un peccato che questi principi siano anche lucidamente osservati e applicati dal palcoscenico: la band, un sestetto di figure poco note, è spesso sconclusionata, in evidente aimria, di ispira¬ zione e affiatamento scarsi, il repertorio è selezionato astrattamente, nel disprezzo degli episodi migliori, trascurati con metodo. Persino il sound, tanto vivo e brillante su disco, risulta in concerto impreciso e confuso. Resta l'eccellente vocalità di Joan. spesso però affogata in un intrigo molesto di rock vecchiotto e annacquato con pretese hard: sono radi i brani ad andamento più lento e morbidi, cosi ricchi di sfumature, ballate affascinanti con citazioni tra il reggac e la black music storica, ma strappano emozioni e applausi sinceri, perché è in quei frangenti che emerge la classe finissima dell'artista. La quale nell'ora e mezzo di esibizione dimostra di saper organizzare malamente un retroterra ricchissimo a lii'cìlo qualitativo, che purtroppo il grande pubblico non ha mai potuto riscoprire in pieno: quei dischi non furono premiati dalle vendite e da una diffusione pari ai meriti, oggi vengono volutamente cancellati dalla memoria Potrebbe essere una stella della musica d'oggi, Joan Armatrading. c invece per una pessima gestione di sé rischia di scivolare indietro irrimediabilmente. C. g. Amiatrading in concerto: creatività più feconda fra il '75 e l'80

Persone citate: Aretha Franklin, Armatrading, Joan Armatrading, Otis Redding, Secret

Luoghi citati: Firenze, Genova, Inghilterra, Milano, Padova, Reggio Emilia