I pentiti che hanno gettato il sospetto su un magistrato e un ex parlamentare di Claudio Giacchino

I pentiti the hanno gettato il sospetta su un magistrato e un ex parlamentare La sottile trama di ammissioni e ritrattazioni tessuta in carcere da 5 pregiudicati I pentiti the hanno gettato il sospetta su un magistrato e un ex parlamentare II dott. Tribisonna e l'ex onorevole psi Froio (giudice e imputato nello stesso processo) coinvolti in due sconcertanti storie Aula del processo delle tangenti, 20 dicembre 1984: il giudice a latere Antonio Tribisonna ascolta la deposizione di un accusato. Dal banco degli Imputati ascolta anche Franco Froio. l'ex parlamentare socialista a giudizio per istigazione alla corruzione. Tribisonna e Froio non possono immaginare che proprio quella mattina, nel segreto delle caserme in cui sono custoditi i pentiti della mafia, cominciano ad addensarsi su di loro gravi sospetti. Quelli che oggi sono diventati oggetto d'inchiesta: il magistrato è Inquisito per corruzione, l'ex onorevole per un presunto progetto (mai realizzato) di uccidere Adriano Zampini. Vediamo come, con singolare contemporaneità, giudice e giudicato sono stati coinvolti in sconcertanti storie. Il 20 dicembre è un giovedì. Giuseppe Muzio, detto Pep- pino 'o banditu. catenese con piccoli precedenti per detenzione di hashish e furti, da poco tempo trascinato dietro le sbarre da un'imputazione di associazione per delinquere per spaccio di droga, racconta agli inquirenti: «/n tutta la vita ho lavorato solo un giorno, in un cantiere: poi me ne andai con i portafogli di tutti i manovali. Ho deciso di troncare col passato-. Revoca 11 difensore, e. alla presenza di un avvocato d'ufficio, accusa Tribisonna. Muzio un po' riferisce per sentito dire, un po' racconta (cosi dice) per esperienza diretta. Chiama a testimonianza Pasquale Pilla, antiquario di via Artisti 19, da mesi alle Nuove per ricettazione: -Lui pagò a Tribisonna il prezzo della mia libertà provvisoria: un quadro, monili e un mobile antico-. Assicura di essere stato a casa del Pilla. «nif occompagnava Giuseppe La- vaccara-, Lavaccara, 32 anni, in prigione per stupefacenti, pare l'abbia smentito. Pilla, raggiunto in cella da comunicazione giudiziaria per concorso in corruzione aggravata di un giudice, prima di essere interrogato ed essere messo a confronto con Pepplno o' banditu, cambia difensore: revoca il legale di fiducia Lo Greco e nomina Andrea Galasso. Pilla avrebbe subito negato 1 racconti del pentito: sembra, però, sia caduto In qualche contraddizione. Le gravi accuse di Muzio diventano note la settimana scorsa: Pepplno 'o banditu ha nel frattempo ottenuto gli arresti domiciliari. Carmelo Giuffrida, li cui fratello Orazio è sospettato di essere un assassino professionista della mafia, da mesi è tornato (per l'ennesima volta) In galera. E, da mesi, sta raccontando tutto ciò che sa (o dice di sapere) sulla mala di Torino. Il 19 dicembre dichiara: «<4 proposito, m'ero dimenticato di riferire che nella primavera '83 un tal Pietro Dima mi propose di far fuori uno detenuto ad Asti. Disse che era uno legato alla politica». Il giorno dopo, Dimo, pugliese di Cu steli a ne tu. ex spacciatore del clan Miano, è convocato in caserma. Strabuzza quando gli dicono di Giuffrida, nega, nicchia, infine ammette di aver parlato, per scherzo, dell'eventualità di eliminare Zampini. Questi, proprio nella primavera 1983, era In prigione ad Asti. Dlmo è arrestato per associazione di stampo mafioso. Per 40 giorni sta zitto, po' chiama gli inquirenti: -Carmelo Giuffrida è veritiero, gli accennai ad un omicidio, non gli dissi che la vittima sarebbe stata Zampini e che il mandante era l'onorevole Froio-. Ripete la sensazionale accusa nell'aula del processo tangenti, spiegando: •// 18 dicembre, il giorno prima cioè che Giuffrida mi tirasse in ballo, dovetti andare in caser¬ ma per un interrogatorio. Il magistrato non t»enne; fncowfraf in un corridoio Carmelo, ci parlammo alla presema di molti carabinieri-. Da pochi giorni Dimo ha ottenuto la li-. berta provvisoria. La posizione di Tribisonna e Froio dovrebbe essere chiarita entro poche settimane: domani, intanto, riprende il processo delle tangenti con l'audizione delle registrazioni telefoniche. Claudio Giacchino Franco Froio durante l'interrogatorio al processo delle tangenti

Luoghi citati: Asti, Torino