A Rosone sei anni e 5 miliardi di multa per operazioni illecite dell'Ambrosiano

A Rosone sei anni e 5 miliardi di multo per operazioni illecite dell'Ambrosiano Con l'ex vice presidente condannati altri undici dirigenti dell'istituto A Rosone sei anni e 5 miliardi di multo per operazioni illecite dell'Ambrosiano MILANO — Sei anni di reclusione e 5 miliardi di multa: questa la condanna inflitta dal tribunale di Milano a Roberto Rosone, ex vicepresidente del Banco Ambrosiano, al termine del processo per l'illegale acquisto da parte dell'istituto di credito di un milione e 111 mila azioni proprie. Oltre a Rosone sono state condannate 11 persone: Carlo Ogliarl, anche lui ex vicepresidente del .Banco, ha avuto 3 anni e 8 mesi; due mesi di più ad Alessio Taglianl già direttore della sede di Milano. A 3 anni e 6 mesi sono stati condannati Dino Cinquini'(ex direttore centrale), Giancarlo Vismara (ex dirigente del servizio titoli), Goffredo Manfredi (ex consigliere di amministrazione) e lo svizzero Fernando Garzoni, già presidente della Banca del Gottardo. L'imprenditore Enrico Miorlnl ha avuto 3 anni di carcere, mentre 1 anno e 4 mesi ciascuno sono andati all'ex collaboratore di Calvi, Fedele Ruggiero, a Emilio De Marchi Oerini e a Francesco Barlasslna, attualmente amministratore delegato dell'Italmoblllare. Un solo assolto: Franco Patroncini, operatore mobiliare. Alcuni degli imputati dovranno Inoltre pagare multe per complessivi 26 miliardi, trenta In meno rispetto a quelli richiesti dal pubblico ministero. Oltre alle multe, la differenza sostanziale con le conclusioni dell'accusa riguarda Rosone per cui il pm aveva chiesto dieci anni di carcere. La sentenza chiude il primo procedimento giudiziario scaturito dalla più complessa inchiesta sul crack del Banco Ambrosiano ancora in fase istruttoria. La vicenda risale alla primavera del 1982. Roberto Calvi, presidente del Banco Ambrosiano era finito in carcere, assieme ad altri esponenti della finanza milanese, per reati valutari e contemporaneamente avevano cominciato a diffondersi voci su difficoltà della banca. Tra¬ valicando le decisioni dell'assemblea degli azionisti, che aveva autorizzato l'acquisto di azioni proprie per 20 miliardi di lire, Calvi e Rosone assieme agli altri dirigenti del Banco decisero di condurre l'operazione per 72 miliardi, 52 in più rispetto a quelli concessi. Lo scopo era quello di difendere il titolo in Borsa Occorreva comunque mascherare l'operazione. Cosi per una ventina di giorni 760 mila azioni dell'Ambrosiano vennero collocate «In parcheggio- nella società «Sotcrna» appartenente a Carlo Pesenti. Per questo il finanziere bergamasco, morto per un attacco cardiaco in Canada, venne rinviato a giudizio assieme al suo collaboratore Barlassina per favoreggiamento reale. Un'operazione simile venne condotta anche don la società «Milvia» di proprietà di Goffredo Manfredi. Vi fu anche un'illecita esportazione di valuta tramite la •Ecke-, una finanziaria lussemburghese di proprietà di Miorlni. s. mr.

Luoghi citati: Canada, Milano