Cosenza, direttore del carcere ferito in un agguato: morente

Cosenza, direttore del carcere ferito in un agguato: morente Rivendicazione dei «comitati comunisti rivoluzionari» Cosenza, direttore del carcere ferito in un agguato: morente NOSTRO SERVIZIO COSENZA — Prima gli spara un colpo di pistola dall'auto In corsa. Poi scende, punta l'arnia sulla vittima, già ferita, ed esplode altri colpi. Sergio Cosmai. 36 anni, direttore del carcere di Cosenza, agonizza all'interno della sua vettura mentre il killer e il complice fuggono. Le sue condizioni sono disperate: uno dei prolettili lo ha raggiunto alla testa. I medici dell'ospedale di Reggio Calabria (da Cosenza lo hanno trasferito qui) lo ritengono in coma irreversibile. Un'ora dopo l'agguato arriva la telefonata di rivendicazione: «Siamo i comitati comunisti rivoluzionari, abbiamo sparato al direttore delle carceri. Pedro vive-. «Pedroè Pietro Maria Greco, l'autonomo calabrese ucciso dalla polizia a Trieste durante un controllo. Ma è un attentato terroristico oppure si tratla di delinquenza comune che vuole depistare le indagini? Gli inquirenti non trascurano alcuna ipotesi anche se privilegiano quella mafiosa. Cinquanta persone sono state fermate, quasi tutte appartengono alla malavita locale. Sono indiziate di associazione a delinquere di stampo mafioso. La ricostruzione è affidata alla testimonianza di chi ha seguito le varie fasi dell'agguato. Il dottor Cosmai. originario di Bisceglie e direttore del carcere di Cosenza dal 1982, rientra nelle prime ore del pomeriggio da Vibo Valentia, dove si è recato per effettuare un'Ispezione nella locale casa circondariale. Sono le 14,30. Il funzionario lascia l'auto di servizio nel carcere dove alloggia con la famiglia. Poi sale sulla sua Fiat 500 di colore giallo targata Bari e si dirige verso la scuola privata, situata alla periferia della città, frequentata dalla figlia Rossella di sette anni. Due uomini, a bordo di una Golf, lo seguono. Pochi minuti di attesa e poi affiancano l'auto di Cosmai. Uno del killer spara un colpo con una pistola calibro 38. Il proiettile raggiunge il funzionarlo alla , testa. Cosmai perde il controllo dell'auto e va a sbatte* re contro un palo dell'illumij nazione stradale. 11 ktllei scende dalla Golf, si avvidi al direttore del carcere e 6pa ra altri colpi. Poi fugge insieme al comf plice. L'auto usata ncll'atten\ tato viene ritrovata dop qualche ora. E' targata Napo-\ li ma la targa è falsa. Sergio Cosmai, padre di una bambina (la moglie è In attesa del secondo figlio), ha diretto le carceri, di Lecce e di Crotone, prima di essere de-1 stinato a Cosenza. La rivendicazione dell'attentato fa pensare ad una matrice politica ma gli inquirenti sembrano propensi a cercare i responsabili fra la delinquenza comune. ' m. r. g.

Persone citate: Cosmai, Napo, Pietro Maria Greco, Sergio Cosmai

Luoghi citati: Bari, Cosenza, Crotone, Trieste, Vibo Valentia