Sordillo: La Federcolcio vacilla

Sordido: Lo Federcolcio vacillo La Nazionale si appresta all'incontro con la Grecia e il presidente fa il punto sulla situazione d Sordido: Lo Federcolcio vacillo Ammissione amara del dirigente sotto i colpi le pressioni dei grossi club - Il «giochetto dei problemi e delle necessità dell'ambiente e » dei quattro stranieri per le neopromosse DAL NOSTRO INVIATO ATENE — La Federcalcio vacilla sotto 1 colpi di un football italiano sempre più ricco di problemi e di necessità, e sotto le pressioni dei grossi club. Con amarezza e chiedendo aiuto alla sua esperta dialettica di penalista, lo ha ammesso ieri mattina il presidente Federico Sordillo: «Ci vorrebbero giornate di cinquanta ore. o almeno la possibilità di comporre uno staff di tecnici a tempo pieno che le norme vigenti non ci consentono per ora di avere, come federazione. Speriamo nel disegno di legge Lagorio, alla privatizsazione di enti come il nostro. Debbo fare ricorso alle amicizie personali per avere consulenti su problemi di diritto, giustizia, bilanci. Personaggi di spicco die. una i-olta accortisi di guanto c'è da fare magari mi... maledicono, o se ne l'anno dopo un anno come l'avvocato Pesce. L'ufficio inchieste Io compongono persone che hanno anche le loro attività personali. Dirigenti professionisti? C'è anche uno statuto da rispettare, il vertice arriva da elezioni-. Sordillo non si arrende, ma il momento è duro. La bagarre attorno agli stranieri (da una parte le leggi del Mec opportunamente sottolineate dai grossi club, dall'altra la base dilettantistica e professionistica di serie C che non vuole veder chiusi gli sbocchi di mercato della sua attività) i si allarga. Si avvicinano i tempi orgaI nizzativi del mondiale 1990 che si gio; cherà in Italia, c'è una nazionale da , accompagnare, un'attività azzurra L'impressione è quella di un uomo ; solo, o quasi, alla guida di un movimento che comprende 144 squadre professionistiche (16 di A, 20 di B. 108 di CI e C2) con esigenze diverse, oltre centomila club dilettantistici, quasi 30 mila arbitri. Di un uomo solo pure per sua colpa, probabilmente: difficoltà, certo, ma anche qualche errore nelle scelte dei collaboratori ed una vocazione ad accentrare, oltre alla lentezza burocratica propria dell'ente, alla scarsa capacità di previsione idei problemi e dell'evolversi del football) dei vari livelli federali. L'ultimo bisticcio (c'è chi parla già di truffa, ma non ci sembra ne valga la pena in un Paese cosi allenato...) è fresco di settimana. In consiglio federale è passata, come è noto, la facoltà alle società neopromosse di acquistare in estate due stranieri per mettersi alla pari con le altre. Ieri è stata sottoposta a Sordillo l'ipotesi (una fra le tante possibili) che il neopromosso Lecce (auguri) compri Rush per conto della Juve (bel colpo) e poi lo giri ricevendo in cambio Bqniek. Ed il presidente, di rimessa: <,Ma come, tenerli fermi un anno...-. L'uditorio, al volo: -Ma che un anno, per cambiarli basta che non giochi sino a novembre-. Dando per scontato che quello di Sordillo è stato un lapsus (un club che può acquistare uno straniero, se non pensa di ricommerciarlo subito1 lo manda in campo senza problemi) e che l'idea degli scambi di novembre ci pare un mezzo suicidio (Juve e Lecce, stiamo all'esempio fatto, giocherebbero due mesi con un solo straniero) restano le impressioni di caos, oppure di pressappochismo e finta ingenuità. Sordillo stesso confonde le idee: 'Chi ha acquistato due stranieri e non è soddisfatto, beh può darsi che cambi... C'è fiducia nei rigori morali delle società... Comunque nel consiglio federale di aprile si potrebbe fissare una normativa-. Insomma, il giochino dei quattro stranieri (quattro perchè il Pisa sicuro neopromosso i suoi due già li ha) a novembre si potrà fare, volendo. La Lega di Matarrese e delle società ha vinto un'altra battaglia. Il presidente invoca ancora il 'Controllo delle gestioni-, ma parla anche di «stranieri per calmierare le pretese degli italiani- e ricorda ancora: .coni club ha un tetto annuo del 60 per cento della gestione da dedicare agli stranieri-. Tutti i particolari che fanno sorridere, il controllo federale sui club resta un'utopia, l'unica strada percorribile è quella dell'autoregolamentazione da parte delle varie leghe (che. vecchio tasto da ribattere, dovrebbero essere chiare e corrette antagoniste della Figo e non «figlie, che comandano la «madre., attraverso i voti). Quante altre patate bollenti le società depositano sul tavolo della Federcalcio, rovinando l'Immagine del football e turbando i tifosi. L'arrivo di Erlksson e Boskov che la Figc tiene ancora lontani dalle panchine, la pubblica battaglia a collii di milioni fra Hateley e Farina, gli imprecisi contratti che fanno dire al brasiliani •quando la nazionale ci chiamerà andremo-, lo svincolo massiccio In arrivo. In aggiunta, la precaria situazione arbitrale, l'accavallarsi delle date di club e della nazionale (Sordillo ha già scelto: 'Auguro alla Juve di andare in finale e sarò a Bruxelles, saltando il Messico»), i raparti azzurrisponsors, l'ingresso, dello six>rt nelle scuole elementari. Il presidente ha risposte per tutto, accuse per l'insensibilità dei politici ('In due occasioni su problemi fiscali ho avuto risposte positive dai ministri Formica e Forte, poi non è successo nulla-), ma la sua pare solo una pur abile difesa dialettica. Tra 11 dire ed il fare c'è in mezzo una Federcalcio che traballa nelle sue strutture. Bruno Perucca Atene, lardelli, Dosseua e Scirea guidano il gruppo degli azzurri durante rallenaiuentn di ieri

Luoghi citati: Atene, Bruxelles, Grecia, Italia, Lecce, Messico