Abbraccio la moglie e piange di Angelo Conti

Abbraccio la moglie e piange Dopo il lungo viaggio, finalmente con la famiglia a San Mauro Abbraccio la moglie e piange «Solo ieri mattina non avrei mai immaginato di essere qui» ha detto appena sceso dall'aereo «Cosa fa la Juve?» - La storia della medaglietta scomparsa • Pagati un miliardo e 80 milioni • L'hai ricevuta la medaglietta?». Sono le prime misteriose parole che Pietro Castagno mormora alla moglie Angela, sul pianerottolo del secondo plano dell'elegante palazzina di via Torino, a San Mauro. Le hanno precedute molte lacrime, un lungo c tenero abbraccio, con precari equilibrismi, fra un uomo dalle gambe anchllosate ed una donna ad un passo dallo svenire. A sorvegliare questo ultimo atto del «più bel giorno della vita» di Pietro Castagno ci sono 11 figlio Pierluigi. 11 nipote Marco, 11 medico di famiglia Giorgio Oagna che non sembra molto preoccupato delle condizioni del commerciante, nel complesso soddisfacenti. La signora Angela pare stremata: ha atteso tutto 11 pomeriggio, in ansia e da sola. Poi la porta del lussuoso appartamento, ieri pieno di fiori e di luci, si chiude davanti ai flash del fotografi, alle luci delle telecamere, alle domande del cronisti. Per Pietro Castagno comincia 11 ritorno alla vita normale che l'anziano commerciante ha già tratteggiato: un controllo al negozi. 1 fanghi ad Abano per le gambe, poi la ripresa del lavoro. Quando entra in casa è stanco, provato soprattutto dal ritmo incalzante delle ultime trenta ore: da una «tono sull'Aspromonte» al salotto di casa il passo non è breve. «Solo ieri ìnattina non avrei mai immaginato di essere qui — aveva confidato appena sceso dal De 9 dell'Aermedlterranea a Linate —, stavo ancora cercando di ripararmi dall'acqua che mi cadeva addosso da ogni parte ed a cacciare l topi che mi correvano fra le gambe». Sono particolari, forse marginali, di un lento ritorno ad una vita normale. Cosi 11 racconto che scorre Impetuoso, facendo riempire i notes dei cronisti, ogni tanto si interrompe per una domanda, un cenno di conforto. Chiede a sorpresa della Juventus: 'Speravo fosse prima in classifica, me la trovo un poco più giù. Ma potrò seguirla in Coppa dei Campioni». Non però allo stadio: «Ho nnesso di andarci dopo che i prezzi sono aumentati tanto. La televisione va benissimo». Ha parole volte a riportare una nuova serenità in famiglia: 'Quando ho scritto certe lettere a mio figlio ed a mia nuora ero influenzato da quanto raccontavano i sequestratori. E cioè che all'interno della valigia, dove doveva esserci il riscatto, avevano trovato una bomba. Sono stato sciocco a crederci, lo ammetto. Ma in certi momenti si è confusi, si ragiona con difficoltà e si commettono errori». Non mostra odio verso 1 suoi sequestratori: «AH hanno sempre dato da mangiare e da bere. A Natale pure lo spumante, ma quando mi hanno detto "Cento di questi giorni" ho risposto che non era proprio il caso». Racconta la tristezza di due compleanni trascorsi in una «buca che tutti chiamavano con troppo ottimismo capanna». Non vuole parlare del riscatto pagato: 600 milioni la prima rata consegnata In lu¬ glio nei pressi di Milano, 480 milioni versati domenica scorsa in una strada dell'Aspromonte con un rituale da banditismo d'altri tempi. In tutto 1 miliardo ed 80 milioni.' Ne fa, controvoglia, accenno il figlio Pierluigi: «Abbiamo venduto molte delle nostre scorte. Da un po' di tempo comperiamo una toma alla volta». C'è però l'indiretta conferma che 1 negozi non sono stati toccati, il denaro sarebbe stato ricavato anche dalla cessione di alcuni appartamenti. I Castagno escono dunque dal rapimento provati sul plano finanziarlo, ma non a terra. Da Linate la corsa a Torino: una Porsche ed una Prisma divorano a gran velocità l'autostrada. Con Pietro Castagno ci sono il nipote, 11 figlio ed il frate che ha rappresentato il prezioso intermediarlo di mesi di trattative. Ad attenderlo. In strada Torino a San Mauro, c'è una piccola folla. Pietro Castagno viene fatto salire In ascensore passando da un garage interno. Poi rincontro con la moglie c la strana domanda sulla medaglietta. C'è naturalmente una spiegazione: mesi fa Pietro Castagno decise di inviare alla moglie «/orse perché vedevo sempre piti lontana la speranza della liberazione» la medaglietta che ha sempre portato al collo. •La affidai ad uno dei rapitori, a quello che mt sembrava il più umano». Ma a Torino non è mal arrivata. Quando Pietro Castagno lo sa si rabbuia un attimo, poi torna visibilmente felice appena si sprofonda nella sua poltrona, in un angolo del salotto. Finalmente a casa. Angelo Conti L'incontro con la sua Angela, il momento più atteso

Persone citate: Castagno, Giorgio Oagna, Pietro Castagno

Luoghi citati: Milano, San Mauro, Torino