Nel «college» della crudeltà nasce una spia

Nel «college» della crudeltà nasce una spia PRIME FILM: «Another Country. La scelta» di Marek Kanievska con Rupert Everett Nel «college» della crudeltà nasce una spia ANOTHER COUNTRY. LA SCELTA di Marek Kanievska con Rupert Everett, Colin Firth, Michael Jenn, Robert Addlc. Produzione Inglese a colori. Drammatico. Da vedere. Cinema Centrale di Torino. Cinema Capranlchetta di Roma. Dice il ragazzo: «Chissà quanto tempo passerà prima che diventi ambasciatore a Parigi». Sta finendo le superiori, gli manca ancora l'università, poi qualche tappa nelle ambasciate minori, insomma una carriera ragionevolmente rapida, la diplomazia è un mestiere di famiglia. Ammesso che superi le trappole scolastiche, ammesso che lo eleggano tra gli -dei», trai capi del liceo. ,r ,. „ ' Siamo nel 1932 in Inghilterra, nel di-\ ma di rigido formalismo e di schietto sadismo della migliore scuola superiore del Paese sta maturando un traditore, una spia. Ci chiedevamo da Cannes: si' può diventare comunista per snobismo? E l'omosessualità ci può trasformare in spie contro la patria? Domande adatte agli Anni Trenta inglesi, col loro sottinteso amaro o sarcastico, ma anche attuali. L'esordiente Marek Kanievska, inglese trentaduenne di genitori polacchi perse¬ guitati durante la seconda guerra da nazisti e comunisti, nel raccontare la nascita della spia Guy Bennett aveva in mente altre storie di conversioni e di tradimenti, Guy Burgess, Donald MacLean, Kim Philby e il recente Anthony Blunt, consigliere regale e studioso d'arte. Dietro ogni spia importante c'è un'esperienza intellettuale, dietro ogni spia inglese c'è un peccato nazionale: Another country non è solo un film di costume culturale, è anche satira politica contro la crudeltà e il classismo delle più sacre istituzioni. Tuttavia, rivedendo ora il film, si capisce che Kanievska ha amato in primo luogo la storia dei sentimenti. Lui si confessa politicamente un deluso, dopo un vagheggiamento frustrata per il «oh* datismo polacco; anche un epicurèo, gli place il piacere. S'è addentrato nel fosco collegio inglese degli Anni Trenta cercando l'amore e la ribellione in nome dell'amore. S'immagina che la spia Guy Bennett, un vecchio grinzoso e imbellettato, finalmente intervistato a Mosca, al giorni nostri, da una giornalista americana, racconti il perclié del suo tradimento a favore dell'Urss. Il perché è un lungo ricordo di scuola, una ostile nostalgia. Bennett era un bel ragazzo fiero amante di ragazzi più giovani e più dolci, un figlio d'ottima famiglia preparato a una brillante carriera politica, ma un carattere troppo sensibile e indipendente. L'omosessualità dichiarata in quel collegio di ipocriti poteva costare l'ostracismo. Kanievska segue la battaglia e la sconfitta di Bennett nel collegio non con l'intento di spiegare realmente, ma di mostrare, di partecipare. Prende rilievo la figura dell'amico di Guy, Tommy Judd, comunista scientifico e utopista, che studia col busto di Lenin sul tavolino; ma si distingue anche il biondino Harcourt, l'amato di Guy. E' posslbtle conciliare il privato e la politica? Forse in un altro Paese? SappiainQQhe.JUi morirà combattendo nella gTAfr&'étvfte spagnola e che Guy farà la sua scelta per l'Urss. Se si pensa che Kanievska è al primo film, dopo alcuni telefilm e un documentario industriale premiato, risulta straordinaria la sua capacità di usare e rivoltare un luogo classico del cinema inglese, il collegio maschile, e di piegarne riti e imbecillità con una sapienza letteraria. Scelti benissimo le facce, gli sguardi, le situazioni con un piacere fisico, con una ribellione felice. s. r. ; Anna Massey e Rupert Everett, madre e Tiglio nel film

Luoghi citati: Cannes, Inghilterra, Mosca, Parigi, Roma, Torino, Urss