Tosca delle meraviglie per Zeffirelli al Met di Ennio Caretto

Tosca delle meraviglie per Zeffirelli al Met Domani gran gala a New York: parla il regista Tosca delle meraviglie per Zeffirelli al Met NEW YORK — -E' uno Tosca diversa, con molte novità, più bella credo di quella che feci per la Callas, piacerebbe molto anche a Puccini se fosse ancora vivo». Una pausa: «Lo discesa nel ventre della prigione, ricavata dalla tomba di Adriano, nell'ultimo atto, le conferisce tutto un altro sapore-. Un sorriso. -Sono meraviglie tecniche che solo il palcoscenico del Metropolitan consente grazie ai suoi mezzi e alle sue dimensioni straordinarie-. La prova generale della Tosca è appena terminata davanti a un pubblico di conoscitori entusiasti, e Franco Zeffirelli è visibilmente soddisfatto. Il gran gala di domani, la «prima» per beneficenza, con biglietti a 250 dollari l'uno, oltre mezzo milione di lire, si preannuncla un trionfo. Interpreti, Placido Domingo, Ildegarde Behrens e l'anziano Cornell McNeill nella parte di Bcarpia, hanno suscitato elogi persino in Pavarotti, trinceratosi di nascosto in un palco. La versione zeffirelliana del capolavoro di Puccini ha I in realtà qualcosa di rivoluti zlonario. Nelle mani del regista, la chiesa di Sant'Andrea della Valle, Palazzo Farnese e Castel Sant'Angelo hanno assunto colori e respiri impressionanti. La scena finale, di solito ambientata sugli spalti, si sdoppia calando fisicamente da essi alle carceri, e strappa l'applauso allo spettatore. Tra le altre opere, Zeffirelli aveva già prodotto al Metropolitan tre anni fa una memorabile -Bohème-, ma la « Tosca» sembra destinata a superarla. -E' indelicato parlare di me- riprende 11 regista -ma quest'opera mi è particolarmente cara. In primo luogo la ritengo esplosiva, sono certo che se ne discuterà parecchio. In secondo luogo chiude due miei anni di duro lavoro per il teatro soprattutto in Italia. Il mio prossimo appuntamento con la lirica sarà nell'87, di nuovo qui al Metropolitan, con la Turandot sempre di Puccini. Ma lintervallo lo dedicherò alla televisione e al cinema, sento il bisogno di cambiare-. Con la Tosca, che è diretta dal maestro Giuseppe Sinopoli, qui al suo debutto, 11 Metropolitan, tempio della lirica americana, ha voluto coronare la stagione del suo centenario. Per l'occasione il celebre teatro ha chiesto a Zeffirelli di portare a New York la mostra del suol trent'anni di attività artistica, inaugurata nell'82 a Firenze, e presentata anche alla Piccola Scala a Milano. La mostra, che comprende i migliori bozzetti di circa 60 opere, si aprirà giovedì e durerà tre mesi. -Mi interessava farla vedere in America- dice Zeffirelli -perché il pubblico americano, sebbene appassionato, non conosce il mio lavoro in Europa-. Nei progetti più vicini del regista, al di fuori della lirica, figurano «Cosi è se vi pare- di Pirandello alla televisione in Italia e ./ fiorentini-, 11 film I : **** i che egli cerca di realizzare ormai da anni, e che considera potenzialmente il riassunto di tutto 11 suo lavoro. «J7 teatro lirico è parte integrante della cultura italiana- continua Zeffirelli «e nella mia mostra c'è dentro, oltre alla mia storia personale, anche una gran parte della sua. E' una cosa che dà soddisfazione: qui, quando si parla di opere, davanti agli italiani tutti si mettono sull'attenti. Ma sento il bisogno di esplorare strade diverse, e I fiorentini sono diventati quasi una mia ossessione-. Il 17 venturo, Zeffirelli si recherà perciò a Los Angeles per discutere con alcuni produttori hollywoodiani il finanziamento di questa pellicola. «Ho bisogno di 20 milioni di dollari, 40 miliardi di lire- dichiara. -Purtroppo Hollywood diffida dei lavori che richiedono un autentico impegno culturale. Basta pensare a "Passage to India" di David Lean, che è una vera opera d'arte: se lo sono dovu to fare gli inglesi-. Scrolla le spalle. -Non dispero tuttavia ^.ottenere qualche risultato, %o fiàéppoggPdWparte tedesca e inglese, me ne basterebbe uno parziale americano. La sceneggiatura è a buon punto: sto pensando naturalmente a interpreti italiani, perclié è un progetto enorme, non un film storico dozzinale, ma lo studio romanzalo di un rinascimento-. Zeffirelli confida che, -quasi per distrarmi-, Hollywood gli ha offerto 30 milioni di dollari, 60 miliardi di lire, per la realizzazione cil una pellicola di musica jazz tipo break dance. Come alternativa, gli hanno prospettato un film ambientato sulla Palestina che, ammette, -desta in me un certo interesse-. -Sarò qui di ritorno il 26, per la ripresa televisiva della Tosca» conclude. -Spero per allóra di avere notizie più precise e per me buone-. Ennio Caretto Zeffirelli e Domingo, regista e interprete di Puccini: «prima» di beneficenza con poltrone a 250 dollari