Le stanze dei segreti di Claudio Giacchino

Le stanze dei segreti Le stanze dei segreti Situate sotto gli uffici della Procura, sono arredate con centinaia di registratori e apparecchi elettronici - Decine di persone tra carabinieri, agenti di ps, finanzieri intercettano le telefonate delle persone inquisite Molti Imputati nello scandalo delle tangenti sono finiti nel guai perchè avevano 11 telefono controllato dalla magistratura. I sospetti contro cinque giudici sono stati innescati dalle Intercettazioni. Non c'è quasi indagine o processo che non trovi origine o abbia 11 suo puntello in telefonate registrate da carabinieri, polizia o Guardia di Finanza. Quanti sono 1 telefoni •spiati» legalmente? Da dove sono ascoltati? E come? Le stanze dei segreti più in¬ quietanti di Torino, il luogo in cui essi, Intercettazione dopo intercettazione, da semplice sospetto possono diventare prova d'accusa, sono nel cuore della citta. Via Tasso angolo via Milano; primo plano del palazzo che ospita la Procura della Repubblica e l'ufficio istruzione del tribunale. La porta è in legno, la targhetta sotto 11 campanello reca scritto: 2-3. Sala di lettura.. Oltre la porta, un corridoio sul quale s'affacciano alcuni usci chiusi. Dietro, tre sale Intonacate di belge, Illuminate al neon. I banconi corrono lungo le pareti, sono a due plani. Su quello Inferiore, centinaia di registratori allineati: su quello superiore, apparecchi elettronici dotati di un piccolo schermo sul quale s'accendono e spengono di continuo cifre rosse. In queste sale 1 rumori hanno solo due tonalità: 11 «cloc> di qualche registratore che si mette in moto, il frusciare del nastro che si srotola. Il 'Ciac, significa che la cornetta di un telefono controllato da carabinieri, polizia o Guardia di Finanza è stata alzata. Comincia l'intercettazione disposta dalla magistratura. Il nastro si biotta automaticamente appena la cornetta è riabbassata. Ciascuna coppia di registratori è collegata a una delle macchinette allineate sul' plano superiore: si chiamano •lettori». Perchè, sul piccolo schermo, leggono e stampigliano 11 numero progressivo della comunicazione intercettata, l'ora, 11 minuto e il giorno. Annotano persino 11 numero chiamato dal telefono sotto controllo. Le stanze del segreti hanno bisogno di poco personale: agenti, carabinieri, finanzieri (ciascun corpo ha una sala sua) devono solo vigilare sul nastri (hanno durata di otto ore) e sostituirli quando stanno per finire; per questa ragione 1 registratori funzionano a coppie, una bobina è sempre in ritardo di alcuni minuti sull'altra per evitare 11 rischio che durante la sua sostituzione vada perduta una intercettazione. E' raro che gli addetti ascoltino In diretta le telefonate, anche perchè la grande quantità di apparecchi controllati Impedirebbe loro di raccapezzarsi nel labirinto di conversazioni. Frequente, invece, che in quelle stanze soggiornino 1 magistrati che hanno autorizzato le intercettazioni. Seggono al bancone, ascoltano in cuffia. «Se tulli i registratori avessero l'audio inserito — dice un addetto — si sarebbe assordati da una babele di voci.. Si racconta che, all'epoca delle indagini su Zampini e 1 politici, 11 sostituto procuratore Vitari abbia vissuto giorni interi in quelle stanze. Impossibile calcolare quanti telefoni contemporaneamente sono «ascoltati» dalla giustizia. Sono forse un migliaio. La centrale di via Tasso può ascoltarne non più di 300. Per questo motivo, altre funzionano in questura, in molte caserme del carabinieri, alla Guardia di Finanza di corso IV Novembre. Spiega un esperto: «71 giudice ordina che il tale appa recchio sia intercettato. Un carabiniere avverte la direzione della Sip, si fa dire da quale sede (In città sono parecchie, ospitate in edifici di proprietà della Sip) dipende il numero da mettere sotto controllo. Va alla sede indicatagli, mostra l'autorizzazione ad un tecnico. Questi (per legge è vincolato al segreto) fa alle cabine del numeri, cerca quello in questione, gira un interruttore. Ecco, da quell'istante il telefono è collegato ai registratori.. Claudio Giacchino

Persone citate: Vitari, Zampini

Luoghi citati: Torino