Riso, la coltura emergente

Riso, la coltura emergente Siamo gli unici produttori europei e la richiesta è in aumento Riso, la coltura emergente Con la regolamentazione comunitaria, attuata Integralmente dal 1965 al '70, 11 riso ha trovato 11 suo spazio ben preciso sul mercato, con prospettive buone sul medio e, ci si augura, anche a lungo termine. Le motivazioni sono diverse, ma quella di base è rappresentata dal fatto che nell'Europa verde si mangia più riso di quanto se ne produca. E' vero che gli Usa, grandi esportatori, bussano alle frontiere comunitarie con sempre maggior determinazione; e vero che l'industria tedesca e del Nord Europa, In generale, caldeggia l'allentamento del cordoni protettivi della Cee; è ancora vero che la Comunità è sempre meno orientata su posizioni «autarchiche» cioè di «preferenza comunitaria», ma è soprattutto vero che il riso è alimento base per l'alimentazione di miliardi di uomini, e quindi bene prezioso e, a qualche livello, anche materiale «strategico». La coltivazione del riso in Francia, nella zona della Caniargue, è stata pressoché abbandonata (peraltro a favore di colture più redditizie), per effetto del freddo vento «mistral» che troppo soventemente ha fatto man bassa del raccolto. In Italia, unico Paese produttore, invece, la superficie si" è stabilizzata Intorno ai 180.000 ettari, coltivati da circa 8000 aziende ben attrezzate e decise a guadagnare posizioni. Il settore risicolo, tra l'altro particolarmente negli ultii anni, si è ulteriormente armonizzato nell'insieme delle sue manifestazioni. Le varietà sono sempre migliori, sia organicamente che commercialmente, l'industria si sr,a adeguando alle potenzialità produttive, le statistiche redatte dell'Ente Risi sono di pieno affidamento, cosa quest'ultima che consente a Bruxelles di attuare una politica «seria» per il comparto: 3 milioni di quintali vanno ai Paesi Cee. altri 3 milioni ai Paesi terzi attraverso opportune «restituzioni» e i rimanenti 4 milioni assorbiti dal nostro mercato. Al 7 febbraio,,scorso,, sui 10.140,000 quintali disponibili. 5.131.107 quintali erano già stati ceduti all'industria di trasformazione, di cui oltre un milione e mezzo delle varietà Lido e Rosa Marchetti. Oli «aiuti alimentari», a loro volta, contribuiscono ad alleggerire il mercato: nelle previsioni di quest'anno gli aiuti, unitamente alle esportazioni verso Austria e Svizzera, dovrebbero raggiungere da soli il milione di quintali. Si tratta di un comparto che più facilmente degli altri ha saputo Influire sull'adeguamento delle strutture aziendali: la superficie media ha raggiunto i 22 ettari. Al di là della profeslonalità e della imprenditorialità presenti in questa ristretta «classe agricola», della completa meccanizzazione di tutte le operazioni colturali, anche ' quelle non " puramente produttive1 tipo la pulizia degli argini del fossi di Irrigazione e di scolo, alla base di tutto ciò c'è un aspetto economico-produttivo di grande rilievo; il riso è prodotto deficitario rispetto al consumo del Paesi Cee. Una conferma la troviamo anche nelle proposte del nuovi Paesi agricoli che la Commissione Cee ha recentemente formulato: a fronte della volontà di diminuire 1 prezzi garantiti del più importanti comparti cerealicoli, per il riso la Commissione prevede un lieve aumento che pur non avendo diretta influenza sul prezzo di mercato (il prezzo di intervento è di molto al di sotto di quelli correnti) manifesta una linea di tendenza di per sé confortante. Essendo noto che la produzione mondiale di riso è molto elevata (il ministero dell'A¬ gricoltura statunitense valuta attorno a 460 milioni di tonnellate la produzione di quest'anno) pare 11 caso di chiarire perché il riso continui ad essere prodotto di •moda» al fine dell'evoluzione del mercato. 81 tratta, intanto, di un prodotto non sofisticablle: l'industria di trasformazione, Infatti, si limita ad asportare, più o meno profondamente, la parte periferica del chicco, senza dar vita a nessuna manipolazione, e ciò è di per sé Invitante al maggior consumo, ma la realtà è ben altra. Il riso, di fatto, viene consumato nel luoghi di produzione al punto che le 1000 tonnellate di risone italiano, nonostante il mercato interno ne assorba oltre 400, Interessano 11 commercio mondiale per un abbondante 5%.

Persone citate: Rosa Marchetti

Luoghi citati: Austria, Bruxelles, Europa, Francia, Italia, Nord Europa, Svizzera, Usa