L'Urss riscopre toni morbidi ma non sulle guerre stellari di Fabio Galvano

L'Urss riscopre toni morbidi ma non sulle guerre stellari Positivo il giudizio sulla missione di Shcherbitskij negli Usa L'Urss riscopre toni morbidi ma non sulle guerre stellari DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Il clima disteso emerso nelle conversazioni americane di Vladimir Shcherbitskij, e che la J°ravda sembra improvvisamente preferire alla consueta, dura polemica transoceanica, non vale forse a dissipare le obiettive asprezze dell'imminente negoziato ginevrino, né le accuse a Washington di voler -avvelenare- il clima delle trattative; tuttavia getta nel calderone internazionale un elemento atto a dimostrare che una misura di dialogo è possibile, quindi che anche a Ginevra qualche chance esiste. Mosca ripete che la sua delegazione agirà «in modo costruttivo' ed esprime «ieri dubbi» sulla volontà americana di raggiungere un accordo: nulla di nuovo, quindi, ma il giudizio che la Pravda esprime sul viaggio in Usa del membro del Politbjuro è come un ramoscello d'ulivo. La visita, definita «inconsueta per i tempi che corrono-, è stata punteggiata — scrive il quotidiano del pcus — da •colloqui seri, franchi, talora non facili-, nei quali 1 parlamentari sovietici hanno espresso ai «Congressmen» americani 'grave allarme per la situazione internazionale*. ^Shcherbitskij — si sottolinea — ha detto di essere soddisfatto, nel complesso, delle conversazioni-. Occorre risalire all'Incontro ShultzGromyko del 7 gennaio per trovare da parte sovietica la parola soddisfazione. E' stato -molto utile-, secondo la Pravda, che i legislatori americani fossero informati «in modo diretto- del dichiarato obiettivo Urss a Ginevra: 'lavorare energicamente, adoperarsi per accordi volti a prevenire una corsa alle armi nello spazio-. Questo è molto importante, aggiunge la voce del Cremlino, nel momento in cui «f falchi che condizionano l'attività dell'amministrazione Usa cercano di convincere il pubblico che la via per la pace passa attraverso l'accrescimento degli arsenali-. E' errato, dichiara Mosca, credere che ostilità e tensione « siano una norma dei rapporti sovieto- americani-. L'obiettivo del Cremlino, in realtà, resta quello di annullare il programma reaganlano di difesa spaziale. «Se si rinuncerà ai piani per le guerre stellari — ha detto Gromyko e ripete ora la stampa sovietica — si presenterà la possibilità di concordare la riduzione, anche drastica, delle armi strategiche e dei sistemi nucleari a medio raggio-. I due settori, insomma, per i quali 11 Cremlino condiziona qualsiasi progresso a un cedimento Usa sulle armi spaziali. Mosca dice che Washington sta cercando di escludere le armi spaziali dal negoziato, che da settimane la Casa Bianca -prepara il pubblico all'ipotesi di un fallimento negoziale- legato a quell'intransigenza. Ma non basta 11 tepore registrato attorno alla visita di Shcherbitskij a cancellare l'altrettanto vincolante Intransigenza — in tema di armi spaziali — espressa quotidianamente dal Cremlino. Fabio Galvano

Persone citate: Gromyko, Vladimir Shcherbitskij