Cattivi Pensieri di Luigi Firpo di Luigi Firpo

Cattivi Pensieri di Luigi Firpo Cattivi Pensieri di Luigi Firpo Canestro negato ai bassetti Sere fa, alla televisione, ho assistito a un'intervista con il ministro De Michclis, inframmezzata da squarci di filmati coloratissimi. Una volta tanto non si parlava di pensioni o di scala mobile o di referendum, ma di sport, e quelli che apparivano in rapido movimento erano giganti agilissimi, parte rosei e parte mori, con magliette pubblicitarie c una straordinaria abilità nel far scivolare un loro pallone color arancio dentro un cerchietto di ferro munito di reticella. In effetti, l'on. De Michclis ha aggiunto da qualche tempo alle sue non lievi occupazioni anche quella di presidente della Federazione italiana Pallacanestro, o Basket che si dica, e ha l'aria di intendersene, e ne parla con manageriale concretezza. Si tratta di uno sport the c attestato al secondo posto, dietro il per ora irraggiungibile calcio, nella graduatoria della popolarità, il che esige ormai forte intraprendenza organizzativa, oculata amministrazione di cospicue sponsorizzazioni, incassi ed emolumenti, regolamenti severi, migrazioni di campioni stranieri c, insomma, la soluzione di problemi di notevole rilevanza economica e sociale. Personalmente, trovo il basket divertente. Fondato sulla rapidità delle mosse, sull'abilità manuale, sulla finta fulminea, sulla tenuta atletica, si tratta certamente di uno sport completo c salutare; è uno sport di squadra, che esalta l'intesa, la solidarietà con i compagni, e riesce perciò educativo; infine eccita un forte agonismo, con l'esclusione di ogni brutalità e addirittura di ogni contatto fisico con gli avversari. Ciò spiega il crescente successo di pubblico, che ancora una volta si esprime nella chiassosa parzialità dei tifosi piuttosto che in una partecipazione personale, sia pure dilettantistica: sempre più lo «sportivo» in Italia non è chi pratica uno o più sport, ma chi ne paria al bar o gesticola sbraitando sulle gradinate. Proprio su questo punto vorrei richiamare l'attenzione del neo-presidente, invo- cando per questo aereo gioco una regola in più. ma decisiva (e da proporre come nuovo statuto internazionale), se non sì vuole the il basket finisca confinato nei baracconi o fra le attrazioni del circo Perché c'è un punto che non finiste di stupirmi ed c the in un confronto agonistico, in cui la statura ha un peso determinante, a lume di regolamento essa venga considerata un fattore del tutto trascurabile. E' vero che una diffusa alimentazione proteica sta provocando in tutti i Paesi non affamati una rapida c costante crescita delle dimensioni medie corporee, ma sta di fatto che il basket sembra uno sport riservato ai giganti. Frequente è. ncll'ambilo dei campioni, la presenza di corazzieri sui due metri e si sono visti anche fenomeni fuori misura, sui 2,20 e oltre. Si rende cosi possibile insaccare il pallone nel cesto dall'alto verso il basso, oppure piazzare uno spilungone in difesa, che dia sventole ai tiri altrui come a mosche fastidiose. La stessa altezza del cesto da terra presenta difficoltà di tiro diverse a seconda che si tratti di giocatori di normale statura o di pezzi di Marcantonio con braccia come pale di mulini a vento. Il risultato è che sui campi più qualificati si vedono scendere drappelli di «fenomeni» che attirano il pubbli¬ co anche per quelle loro caratteristiche curiose c fuori del comune, ma che in realtà sottolineano come, fra la pallacanestro che si può giocare alla buona nella palestra della scuola e quella di eccellenza, esista una barriera invalicabile. Coloro cui madre natura negò l'uno c ottantacinque, salvo rare eccezioni, sono esclusi in partenza Sarebbe come se, negli incontri di pugilato o di lotta, di karaté o di sollevamento pesi, la stazza corporea fosse irrilevante, cioè come se si fosse preteso che un peso piuma sfidasse il Joe Louis dei tempi d'oro. Feto perché, signor Presidente, in una stanca domenica, in cui lo spettacolo malinconico di questo no>tro Paese squinternato mi toglie l'animo di parlare ancora una volta di storture c di guai, ho voluto proporre un discorso frivolo ed evasivo. Faccia, signor Presidente, introdurre nelle palestre quel righello con cursore, eoi quale nei vecchi distretti si accertava la statura delle reclute al fine di escludere dal servizio militare coloro che non raggiungevano le misure — per altro non torreggiami — di re Vittorio e per destinare i più svettanti ai Ciranaticri di Sardegna. Faccia dividere i giocatori in categorie almeno dall'I,SO in su, di dicci in dicci centimetri. Faccia che ogni categoria giochi il suo campionato, con libero accesso ai bassetti intraprendenti, ma con esclusione di chi deborda per eccesso. Faccia adattare l'altezza da terra dei canestri a quella dei competitori e magari, per il titolo assoluto, faccia poi lottare gli altissimi contro gli alticci (senza alcun riferimento agli eccessivi consumi di bevande spiritose). Solo cosi, ritengo, questo bellissimo gioco, faticoso ma acreo, competitivo ma elegante, si diffonderà per davvero in una folla di autentici - praticanti, invece di attirare soltanto nuove masse di sostenitori vociferanti e faziosi. Si restituirà cosi incentivo c speranza a tutti coloro cui & mancato solo un decimetro o due per vincere le Olimpiadi.

Persone citate: Basket, Cattivi Pensieri, De Michclis, Joe Louis

Luoghi citati: Italia, Sardegna