Il Policlinico « scoppia» trasferiti venti malati

il Policlinico « scoppici» trasferiti venti malati Roma, protestano i ricoverati per la situazione d'emergenza il Policlinico « scoppici» trasferiti venti malati DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Venti degenti del Policlinico Umberto I di Roma sono stati trasferiti all'Ospedale Civile di Veroli, in provincia di Prosinone, ad una settantina di chilometri dalla capitale. Secondo la direzione sanitaria del Policll-l nico l'insolito provvedimento clie ha suscitato disagi e proteste fra 1 ricoverati e soprattutto fra i loro parenti, è stato necessario per far fronte alla gravissima situazione di emergenza in cui l'ospedale romano si trova da tempo in seguito ad un afflusso di pazienti che continua ad essere largamente superiore alle possibilità di accoglierli. I posti letto sono poco meno di 2 mila, i ricoverati più di 2500. E' il massimo storico per la statistica ma anche per la capacita ricettiva di questa struttura sanitaria che appare sempre più Inadeguata alle esigenze di un'assistenza efficiente e moderna. Il fatto è accaduto l'altro Ieri ma potrebbe ancora ripetersi nei prossimi giorni. L'ospedale di Veroll è stato il primo a mettere a disposizione i suol letti al nuovi ospiti, ma anche altri ospedali laziali si preparano a farlo. L'emergenza è tutt'altro che passata. In tutti gli ospedali romani continua l'afflusso di pazienti provenienti non soltanto dal Lazio, ma anche dalle regioni vicine, specialmente quelle meridionali. E il Policlinico, che suscita un richiamo particolare per la gamma dei suol servizi diagnostici e terapeutici e per la fama di molti suol clinici e chirurghi, denuncia da tempo un sovraffollamento che aggrava i mali cronici già tante volte denunciati dai pazienti e dai medici. Qualche giorno fa la direzione sanitaria aveva fatto affiggere un avviso che anticipava la decisione dell'altro ieri. «Causa il sovraffollamento nel reparti interni del Policlinico — si legge ancora oggi — i pazienti possono essere trasferiti in altre Usi, anche fuori Roma». E cosi è avvenuto, dopo che un fonogramma inviato il 4 marzo scorso alla Prefettura, al sindaco Vetere e agli assessorati alla sanità del Comune, della Provincia e della Regione con il quale si denunciava che la situazione era diventata insostenibile, non aveva avuto alcuna risposta. -Per far fronte ad un'emergenza drammatica come questa — ha spiegato il direttore sanitario — non ci resta che spostare i pazienti all'interno dei vari reparti o trasferirli in altri ospedali della provincia-. , Il trasferimento dei pazienti In altri reparti, già attuato nei giorni scorsi, aveva suscitato proteste vivacissime. I pazienti non lamentavano soltanto 11 trasferimento ma soprattutto la mancanza di medici e di Infermieri, di servizi igienici e perfino di un campanello per chiamare il personale sanitario. Mercoledì scorso i carabinieri, chiamati dagli lnfer nleri, chiamati dagli lnfer- mlerl, sono intervenuti per valutare la situazione e riferire ai magistrati che stanno indagando sulla gestione degli ospedali romani. Hanno trovato pazienti sistemati alla meglio nelle sale d'attesa, medici costretti ad occupare 1 locali di servizi soppressi, infermieri che denunciavano l'Impossibilità di assistere gli ammalati, di lavarli, di disinfettarli. E' difficile ora prevedere una soluzione a breve termine della complessa vicenda, è assai probabile che il trasferimento di pazienti in ospedali fuori Roma diventi l'alternativa meno dannosa, an¬ che se comporta comprensibili disagi per i pazienti, che rimangono lontani dalle famiglie, e per 1 parenti, che devono sopportare spostamenti più lunghi per visitare 1 loro cari. La direzione sanitaria ha garantito che ad essere trasferiti saranno soltanto 1 pazienti meno gravi, quelli cioè che negli ospedali periferici potranno avere le stesse terapie del Policlinico. Per '11 resto, lontananza a parte, l'assistenza sanitaria offerta in provincia potrebbe anche non far rimpiangere quella dei gironi di molti ospedali romani.

Persone citate: Umberto I

Luoghi citati: Lazio, Roma