Morto Granzotto, il giornalista che inventò la «Tribuna politica» di Francesco RossoGianni Granzotto

Morto Granzotto, il giornalista che inventò la «Tribuna politica» FU ANCHE AUTORE DI POPOLARI BIOGRAFIE Morto Granzotto, il giornalista che inventò la «Tribuna politica» ROMA — Gl'armi Gransotto è morte ieri mattina in una clinica romana doi>e era stato ricoverato nei giorni scorsi per un intervento chirurgico. Era nato a Padova, aveva 71 anni. Durante mezzo secolo di attività professionale Gianni Granzotto ha lasciato di sé un segno durevole della sua personalità come ideatore, organizzatore e direttore più clie come giornalista. Eppure, dalle sue biografie di personaggi famosi balza evidente la sua qualità, oltreché di saggista, di cromista puntiglioso. Aveva cominciato la s ! •. 'i professione a Bologna nel Resto del Carlino nel 1937 ed era poi andato in Africa come inviato speciale della Gassetta del Popolo. Poco dopo, fu nominato direttore del Latwo, il quotidiano genovese che non aveva abdicato alle sue tradizioni socialiste. Dopo la guerra entrò nello staff de // Tempo, e Renato Anglolillo lo mandò a Parigi come corrispondente. Durante nove anni, Granzotto inviò quasi quotidianamente cronache, note di costume e politiche prima da Parigi, poi da New York a numerosi giornali. Un anno dopo era alla Rai-tv con l'incarico di commentatore di politica, estera. Fu 11 momento In cui rivelò le sue qualità di giornalista della parola. Col tono pacato, il gestire misurato, la voce gradevole, catturava l'attenzione degli spettatori facendo del giornalismo quasi _ recitato. E fu proprio la sua fotogenia a renderlo popolare nel gran pubblico quando Inventò, è la parola esatta, la rubrica Tribuna politica; in veste di moderatore era In realtà protagonista della trasmissione. Divenne famosa la penna che rigirava con sapiente lentezza fra le dita. La sua attività televisiva di attore-moderatore durò dieci anni, du¬ rante 1 quali trovò anche il tempo di impegnarsi nel Gruppo Rizzoli come organizzatore. Fu successivamente amministratore delegato della Raitv e della Sipra. e poi consigliere nel Gruppo dei Perrone, editori de // Messaggero e // Secolo XIX. Dal 1974 fu amministratore delegato e poi presidente del Giornale. Di temperamento cordiale ed estroverso, Gianni Granzotto è passato attraverso il giornalismo italiano con eleganza e discrezione, anche quando andò a rappresentare gli editori come presidente della Fieg: attualmente era presidente della agenzia Ansa. Come commentatore televisivo ricevette numerosi premi, tanta era la sua popolarità; ma la sua maggiore aspirazione era .il libro». Le biografie che egli scrisse di Carlo Magno, Annibale e Cristoforo Colombo, rivelano la puntigliosa ricerca storica ma anche l'inclinazione di Granzotto ad essere protagonista. In effetti, prima di scrivere, egli andò a visitare i luoghi della gloria di Carlo Magno ad Aquisgrana e alla Novalesa; di Annibale in Turchia per cercare la grotta In cui lo sconfitto di Zama era nascosto e nella quale fu ucciso dal sicari di Roma; fece la traversata atlantica in barca a vela per provare le emozioni di Cristoforo Colombo. Le biografie dei personaggi illustri gli hanno procurato premi ambiti, 11 «Campiello, per Corto Magno, e 11 «Castiglloncello- per Cristoforo Colombo. L'autobiografia gli era però più congeniale; di sé ha scritto nel volume II viaggiatore e In un libro che uscirà postumo, con 11 titolo Vofussa mia cara, ha raccolto 1 suoi ricordi di guerra in Albania. Francesco Rosso Gianni Granzotto

Persone citate: Cristoforo Colombo, Gianni Granzotto, Granzotto, Renato Anglolillo, Zama