Nuove scosse devastano il Cile I senzatetto sono già 150 mila
Nuove scosse devastano il Cile I senzatetto sono già 150 mila Aumenta il bilancio dei morti (147), lenti i soccorsi Nuove scosse devastano il Cile I senzatetto sono già 150 mila NOSTRO SERVIZIO SANTIAGO — Il Cile e in ginocchio. La terra ha tremato ancora: quattro scosse violente, centinaia avvertite unicamente dai sismografi. Si allargano le crepe nei palazzi eleganti di Santiago e Valparalso, cadono improvvisamente edifici che sembravano rimasti Intatti per miracolo, si dissolvono, letteralmente, le catapecchie dei barrios. Il Paese vive all'aperto, in piazze e giardini. Conta i suoi morti (147, ma il bilancio resta provvisorio), trepida per le oltre duemila perso»?.; ferite nel crolli, guarda spaventato all'esercito dei senzatetto — 150 mila —. si accorge che i danni oltrepassano 1 duecento milioni di dollari, una somma difficile da raggranellare per uno Stato in bolletta cronica malgrado le sottoscrizioni (slogan. Il Cile aiuti il Cile) e l'annunciato ricorso del governo a .fondi speciali-. Si comincia a disegnare la mappa del crolli. Sono 21 mila gli stabili demoliti domenica sera dalla scossa principale — erano le 19,43 — o ieri, dallo «sciame sismico». In termini strettamente numerici la città più compromessa risulta Santiago, ma altri centri hanno pagato a questo terremoto un prezzo assai maggiore. San Antonio, per esempio, sembra reduce da un bombardamento, con interi quartieri ridotti In macerie. In alcuni edifici, rimasti pericolanti, si è sfaldato solo un muro perimetrale. Camere da letto, tinelli, cucine, si affacciano cosi direttamente sul vuoto, 1 mobili In bilico, la gente che non riesce a tornare per riprendersi qualche oggetto caro: troppo forte la paura di nuove scosse, e in ogni caso spesso le rampe delle scale hanno ceduto lasciando solo un cratere vuoto al centro Altro caso, Melipllla,, una cittadina praticamente rasa al suolo, che dovrà essere ricostruita nella misura dell'80%. Poi Valparalso. con i grandi moli del porto squassati, Inagibili (l'epicentro' era proprio nell'Oceano, poche miglia al largo), le case distrutte. La macchina del soccorsi ha girato male, né poteva essere diversamente senza luce e telefono, con viadotti crollati un po' in tutto il Paese. I giornali, dove regna la censura, sorvolano sull'argomento, ma a Santiago non si parla d'altro. Il regime, con un rigido coprifuoco notturno per evitare saccheggi, ha voluto imporsi: una fermezza non sfidata, per 11 momento, da alcun gruppo della reslsten- ■* est.
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