«Tredici terroristi italiani tra Nicaragua e Costa Rica» di Ennio Caretto

«Tredici terroristi italiani tra Nicaragua e Costa Rica» Lo ha detto Craxi in una conferenza stampa a Washington «Tredici terroristi italiani tra Nicaragua e Costa Rica» DAL NOSTRO INVIATO WASHINGTON — A cavallo tra il colloquio con il presidente Reagan alla Casa Bianca e la prima tornata degli incontri economici (col governatore della Riserva federale Volker. il ministro del Commercio Baldrige e quello dell'Agricoltura Block) Craxl ha tenuto ieri all'Hotel Embassy una conferenza stampa sulla sua visita di quattro giorni negli Stati Uniti. La novità principale emersa dalle dichiarazioni riguarda i terroristi italiani nell'America Centrale. Il presidente del Consiglio, che aveva già affrontato 11 tema a Monte-video, nelle discussioni con il leader sandinista Ortega, ha dato ulteriori ragguagli sul passaggio dall'Europa a Managua di esponenti dell'eversione italiana. .Abbiamo ricevuto notizia che tredici terroristi del nostro Paese si sono rifugiati in Nicaragua o in Costa Rica- ha detto Il presidente del Consiglio ha aggiunto che In parte questi riscontri sono già stati verificati e in parte sono attualmente sotto esame. «Ortega» ha concluso .ha affer¬ malo di non esserne stato messo al corrente. Gli abbia7/10 comunicato che gli sottoporremo la documentazione in nostro possesso; si è impegnato ad aiutarci'. Gran parte della conferenza stampa Craxi l'ha dedicata alle cosiddette guerre stellari. -Ho tratto l'impressioneha spiegato ■■che gli Stati Uniti non rinunceranno alla fase iniziale del programma di ricerca, che mi pare di capire richiederà circa dieci anni. Le richieste realistiche che possono essere avanzate per una loro limitazione riguardano le "garanzie", ossia il trattato Abm del 1972 che proibisce la costruzione di sistemi antimissilistici'. Craxi ha poi fatto osservare che gli Stati Uniti hanno spontaneamente inserito l'iniziativa di difesa strategica nelle trattative ginevrine e che anch'essa sarà pertanto oggetto di negoziati. -Da parte nostra — ha rilevato — possiamo solo constatare che è troppo presto per pronunciare un giudizio definitivo: si tratta di un programma di ricerca destinato a fare lievitare anche le sco¬ perte tecnologiche a livello produttivo e civile... L'Europa deve però stare attenta a non trovarsi, tra una decina di anni, semplicemente con dei giocattoli-. Nell'incontro coi giornalisti, Craxi è apparso rilassato e molto soddisfatto del colloqui avuti nella mattinata. Il suo programma era incominciato con una discussione col segretario di Stato Shultz, accompagnato dal coordinatore dei negoziati per il disarmo Nitze e dal direttore degli Affari europei al Dipartimento di Stalo. Burt. Dopo un'ora circa, congedato l'ospite, il presidente del Consiglio si è concesso una passeggiata di qualche minuto in una Washington assolata, con una temperatura primaverile, in netto contrasto col gelo invernale della notte precedente, che aveva interrotto persino i collegamenti aerei con New York. Sotto scorta di polizia, Craxi e il ministro degli Esteri Andreottl si sono quindi recati alla Casa Bianca, dove hanno trovato ad attenderli un Reagan in ottima forma, visibilmente contento dell'ar¬ rivo di quelli che ha definito «amici «aitarli». A un incontro di un'ora circa è seguita una colazione di lavoro (menù: aragosta fredda con salsa di champagne e caviale, fagiano ripieno, riso con funghi e asparagi, il tutto innaffiato da Pinot nero 1981). Le dichiarazioni finali, di fronte a una piccola folla di funzionari e di giornalisti, hanno sottolineato la sintonia in cui i due uomini politici si sono trovati, e la solidità del legami che uniscono gli Stati Uniti e l'Italia. Dopo la conferenza stampa, Craxi ha dato 11 via alle consultazioni sul dollaro e i commerci, incontrando nel giro di tre ore prima Volker. poi Baldrige. infine Block. Il tema dominante è slato il dollaro, cosi come con Reagan lo era stato, in primo luogo, lo scudo spaziale e in secondo il Medio Oriente. Stamane, per la quarta volta nella storia politica italiana (dopo De Gaspcrl nel '51, e due presidenti del Consiglio. Gronchi nel '56 e Segni nel '64) Craxl pronuncerà un discorso al Congresso. Ennio Caretto