Francis, passata la paura

Francis, passata la paura Francis, passata la paura L'inglese è in clinica, non ricorda nulla ma sta bene - Oggi una nuova Tac - Bersellini: «Non so dove finirà questa squadra, è fatta di giovani e perciò può accadere di tutto» DAL NOSTRO INVIATO GENOVA — La grande paura è passata. Trevor Francis sta meglio, è trattenuto soltanto per motivi prudenziali nella clinica privata •Montallegro» da cui verrà dimesso quando lo deciderà il medico della Sampdoria, prof. Chlapuzzo, probabilmente dopo una nuova Tac di controllo prevista per oggi all'ospedale San Martino. Il centravanti inglese ha ormai superato lo choc, è lucido anche se non ricorda niente dell'incidente che ha fatto per qualche lunghissimo minuto temere il peggio. Ora l'unica traccia della violentissima, fortuita zuccata col difensore friulano Cattaneo è la ferita alla zona parietale sinistra, una tipica lesione da pugile, che ha reso necessari 2 punti di sutura. L'allenatore Eugenio Bersellini — la Samp riprenderà ad allenarsi domani e domenica giocherà in amichevole a Casale — è passato a sentire le notizie sul suo giocatore. «Di regola — ha detto — le interruzioni del torneo non mi piacciono molto, ma questa volta accetto la sosta meno mal volentieri, perette questi dieci giorni mi consen¬ tiranno di recuperare in pieno Francis per la trasferta di Torino-. — Ma questa Sampdoria giovane dove vuole arrivare? •Non lo sa, come non lo so io — risponde — perché è una squadra giovane. A causa della gioventù e dell'inesperienza i miei giocatori sono imprevedibili, possono esaltarsi o smarrirsi più degli altri. Per questo, anche se siamo risaliti al terzo posto, predico umiltà e concentrazione-. — In zona Uefa comunque ci siete già e la zona scudetto non è così lontana... -Non ci poniamo traguardi precisi, cerchiamo solo di migliorare e di piacere al nostro pubblico, affrontando il campionato domenica per domenica-. — Ma la Samp il suo momento-no lo ha già avuto? -Questo è vero. Tra gennaio e l'inizio di febbraio abbiamo passato un periodo alquanto balordo, nel quale tutto ci andava storto. La sconfitta di Ascoli ha segnato il fondo della parabola discendente-. Contro l'Udinese è tornato in campo per sostituire Francis, dopo molte settimane, tra Infortunio e panchina, Mancini. Forse per condizioni fisiche ancora Imperfette, forse anche per la tensione dovuta all'inamovibilità (salvo cause di forza maggiore) della cop- pia Francls-Vlalli, quello di Mancini non è stato un rientro brillante. I sostenitori blucerchlatl lo accusano di essersi adagiato, di rispondere con l'abulia anziché con un'orgogliosa reazione al momento contrario che sta vivendo. Bersellini però lo difende e ritiene che l'avere un Mancini in temporaneo sovrappiù non sia certo un problema per la Samp. -Contro l'Udinese Mancini ha fatto il suo dovere come gli altri. Lo giudicavo ancora indietro di preparazione dopo l'infortunio al quadricipite e, se non ne avessi avuto veramente bisogno, lo avrei ancora lasciato fuori, per evitare i rischi di una ricaduta. Quando l'ho sostituito non si trattava di un demerito, ma ài una questione tattica. Mi servivo un difensore in più per controllare Cattaneo. Ma Mancini non ha colpe, stia tranquillo. Sui terreni primaverili uno che scatta come lui ci farà senz'altro comodo-. Bersellini insomma lo fa capire: questa Sampdoria aspetta la primavera per dire la verità su se stessa, per scoprire se si sente squadrone. Gianni Pigliata

Luoghi citati: Casale, Genova, Torino