Specchio dei tempi

Specchio dei tempi Specchio dei tempi Di contorno al deficit, sedani israeliani e pisellini made in Corea «Invece di lamentarsi, facciano le leggi» - Donare sangue è un gesto spontaneo - Il tifoso a brandelli - Farmacie e gioco dell'oca Un lettore- ci scrive: .In tema di bilancia commerciale si parla sovente di "carne alternativa". Penso che nel campo dell'alimentazione non sia solo questa voce ad incidere. ' .Percorrendo, da anni, l'autostrada della . Valle d'Aosta, il sabato, quasi sempre ho Incrociato Tir con rimorchio carichi di suini, naturalmente importati. A tutti, Inoltre, sono noti l sedani made "in Israel". .Ultimamente, per la prima i>olta, pressato dall'ossesslonante pubblicità, ho acquistato un pacco di plsellinl surgelati convinto che fossero di produzione nazionale, rìia ho scoperto che sono "made in Corea". .Per contribuire In un altro modo alla difesa del prodotto nazionale, ho acquistato un pane di burro di una Centrale del Latte nazionale: sullinvolucro erano chiaramente evidenziati i marchi della Centrale, mentre in carattere minuscolo risultava essere "made in W. Germany". .Possibile che l'Italia non sia tn grado di essere autosuffidente tn queste piccole cose?.. Ugo Vlscardl Il capogruppo de al Comune di Collegno ci scrive: «Tuffi producono rifiuti e nessuno vuole le discariche, cosi dalle colonne della Stampa del 22 febbraio l'assessore regionale Calsolaro. Anche troppo giusto, ma perché da anni la Regione st trastulla con iniziative opinabili come il "Piano del siti", senza prendere di petto, con coraggio e con Intelligenza, ti problema del rifiuti urbani e Industriali? •A Collegno, proprio la Regione ha individuato nelle cave abbandonate lungo la tangenziale, in località Savonera, una discarica industriale, senza tenere conto della realtà zonale, fittamente abitata, con attività agricole di pregio: tutti problemi che l'assessore Calsolaro sor- ' vola nella risposta a vna preoccupata Interrogazione del consigliere de Cerchio. 'Non solo, ma II Consorzio Collegno - Grugliasco - Rivoli individua nella stessa zona una Immensa discarica per una comunità di 180 mila persone, essendo giunta ad esaurimento la discarica di Bruere, uno del più singolari esempi di saccheggio am¬ bientale comptuto in Piemonte in questi anni. .Non sarebbe ora che la Regione, Invece di lamentarsi per le (giuste) proteste dei cittadini, si desse un po' da fare per varare leggi moderne e Intelligenti tn un settore die interessa tutti?.. Giuseppe Gramaglia Un lettore ci scrive: 'Sono un donatore Avis medaglia d'argento, e mi sento in dovere di rispondere alla signorina donatrice di sangue (26 febbraio). .La donazione di sangue, a mio avviso, non è da paragonare ad un qualsiasi prodotto Il cut largo uso e consumo è tn funzione della qualità del messaggio pubblldtario, ma è un qualche cosa di spontaneo che sentiamo dentro di noi (quindi, come tale, non dovrebbe essere Incentivato con la pubbltdtà), e che ci spinge ad essere In questo modo utili agli altri. 'MI creda, signorina, con quel tentativo dt giustificazione (a base dt scongiuri) per la mancata donazione le sue amiche hanno solamente dimostrato dt essere persone sciocche ed egoiste.. Giancarlo Ruspino Un lettore ci scrive: .A proposito di Stadio Comunale. Io non mangio, non bevo e non fumo, per cut decido, per passare un fine settimana diverso, di sottoscrivere due abbonamenti tribuna Juventus anno '84-85 (6371-6373 settore L). 'Dalla prima partita del 23 settembre '84 informo una maschera che le due sedie sono inagibtli, e doé quasi rotte; risposta: "Non è dt nostra competenza, si rivolga alla Juve". Telefonata alla Juve: "Non è di nostra competenza, si rivolga al Comune". 'Oggi, S mesi più tardi, le sedie sono rimaste tali e quali, anzi. In condizioni peggiori rispetto a quell'ormat lontana domenica dt settembre. 'Il fatto più curioso è che sono tifoso del Toro, per cui ho anche un abbonamento granata (n. 627 settore F), dove la sedia ha lo schienale rotto: pertanto, una domenica a casa con l pantaloni rot¬ ti e una domenica a casa con la giacca rotta'. Gianni Corderò Un lettore ci scrive: -Avevo necessità di medicinali e mi sono recato alla farmacia vicino casa. Era domenica, e dall'elenco esposto ho visto che quella di turno più vicina era tn via Cibrarto 72 (ospedale Maria Vittoria). Erano le 16, ma la farmacia era chiusa 'Riletto l'elenco del turni, ho scelto quella dt via San Francesco d'Assisi 24 e mi sono rimesso tn marcia, ma purtroppo anche questa aveva le serrande abbassate. Nuova ricerca sul cartello dei turni e finalmente, in corso Re Umberto 38, ho trovato una farmacia aperta. •Alle mie rimostranze per il disservizio, la dottoressa, non credendomi, ha controllato l'elenco; poi, ancora tnsoddisfatta, ha telefonato alla farmada dt via Cibrarto 72: ma nessuno rispondeva •Dopo alcuni minuti ai attesa si è convinta ed ha soddisfatto le mie richieste di medicinali. Mi chiedo: a che cosa servono gli elenchi del turni domenicali? E' giusto che una persona debba peregrinare per la città tn cerca di farmacie aperte? Quali provvedimenti adottano, in questi casi, gli organi preposti al controllo?.. Segue la firma

Persone citate: Calsolaro, Giancarlo Ruspino, Giuseppe Gramaglia