L'autodifesa di Tortora

L'autodifesa di Tartara L'autodifesa di Tartara (Segue dalla 1* pagina) spettacolo. Le accuse nascono dalla sintesi di informazioni e letteratura fumettistica». E' quasi un monologo, e in aula fa un certo effetto. -C'è uìia distajiza siderale, tra l'uomo ed il verme che qui è stato descritto, che mi dà brivido e disgusto. Sono figlio di napoletani, papà per motivi comuni a molta altra gente se n'è andato a 18 anni. Non c'è plU, e sono lieto die sia morto a 60 anni: gli si sarebbe spaccato il cuore, dalla vergogna. A Napoli sono venuto 20 volte, l'ultima e la penultima per un dibattito contro la camorra». Ora parla di chi lo accusa. «Pandico. TYascuro l'ipotesi del suo buon funzionamento psichico... La salto, anche se è come saltare le Dolomiti... Dice che sono stato affiliato alla Camorra nell'89 dai fratelli Palillo; per Barra, invece, era nel '78, a casa della signora Marzano. E' inutile che vi ribadisca la mia assoluta non conoscenza di questi signori. Non ho mai fatto parte di associazioni, né segrete né palesi». Ironia per l'accusa di Rosalba Castellini. «Si era rotto l'elastico delle mie mutandine, e sono entrata in una stanza per togliermele. Qui ho visto Tortora con altra gente e un saccìietto con polvere bianca», ha deposto lei. Cocaina? -Questi personaggi che si accaniscono contro di me... — dice Tortora —. La moglie di Margutti che perde le mutande Applausi e risate dalle gabbie. -Mi si consenta, incredibile!». -Sanfllippo — continua Tortora — parla di un furto di droga in casa mia: mai subito furti. Cita racconti di Turatello, un morto die non può confermare. Turatello nemmeno sapevo che fosse morto. Signor presidente, se mi domandavano l'anno della morte del Manzoni avrei risposto. Ma di Turatello proprio no. Presidente — e il tono della voce sale — ho combattuto contro la pazzia! In carcere domandai>o ai miei compagni dove fosse detenuto Turatello: è morto due anni fa...». -E Melluso...? Mi chiama Enztno, dice che mi lanciai'a buste di droga nelle strade di Milano come fossero palle di neve... Li voglio vedere qui, tutti in fila! Melluso uscirà dal carcere nel 2009, ha tentato l'evasione già quattro volte! E questa è la quinta!: Altri applausi dalle gabbie: -Bravo, bravo!». Parla del magistrati Istruttori, dei numeri di telefono — non suoi, ma attribuiti a lui — trovati nell'agendina di un camorrista. «Su questo presupposto falso — 1 numeri di telefono, che in realtà erano di tale Vincenzo Tortona — ecco che si aggregano altri, ed offrono il codice di lettura per dimostrare che i numeri erano miei! Bastava alzare la cornetta per capire die non erano i miei... Faceva comodo lasciar credere il contrario! La prego di scusarmi, signor presidente, se sono indignato, ma voglio capire come si è formata questa catena! Li voglio vedere tutti qui!». I sedici minuti di Tortora stanno per finire. -Alle menzogne non posso rispondere die con la ripulsa. Signor presidente, mi sembra di aver detto tutto. Con il cuore in mano, con quel poco di cuore die mi resta. E con l'amarezza vera che dalla città dov'è nato mio padre sia partita quest'esplosione di fango che non merito come non la merita alcuno». Le ultime due parole — «Mi scusi...» — sono piegate dall'emozione. Nessuna domanda. Tortora, affaticato, può andare. Tornerà per 1 confronti. Giovanni Cerniti

Luoghi citati: Milano, Napoli