Dura sedici minuti l'autodifesa di Tortora «Adesso vi dico chi sono realmente...»

Dura sedici minuti l'autodifesa di Tortora «Adesso vi dico chi sono realmente...» Napoli, al processone contro i camorristi accorato monologo dell'eurodeputato radicale Dura sedici minuti l'autodifesa di Tortora «Adesso vi dico chi sono realmente...» NAPOLI — Luigi Sansone, il presidente del tribunale, l'ha appena chiamato: .Può venire Tortora Enzo Tortora avanza un po' Impacciato, in mano ha gli occhiali e un foglio piegato in quattro. E' pallido, teso. Certo non può sentirsi a suo agio. Nell'aula si fa silenzio. Sono le 10.50 e Tortora aspetta dalle 9,20. Gli ultimi consulti con l'avvocato Alberto Dall'Ora. OH ultimi minuti di una lunghissima attesa. Un inchino, sull'attenti. Tortora si slede, accavalla le gambe, adatta il microfono. E' la prima occasione che questa storia gli offre per far sentire la sua verità in tribunale. Un giorno atteso da mesi: il 17 giugno 1983 l'arrestano, il 18 gennaio 1984 gli arresti domiciliari, il 20 luglio viene eletto eurodeputato e torna in libertà. E adesso è qui. Ascolta 11 presidente che legge le accuse. .Sente?., domanda Sansone. .Non molto chiaramente-, risponde Tortora. Cosi 11 microfono passa al giudice a latere, Gherardo Flore. .Le leggo i verbali-. Tra accuse e verbali andrà avanti un'ora esatta. Torto¬ ra, a volte, commenta con un sorriso. Il mento poggia sul palmo della mano. Le accuse di Pasquale Barra e Giovanni Pandlco, di Rosalba Castellini e Giusep¬ pe Margutti, di Andrea Villa e Gianni Melluso, di Salvatore Sanfllippo... Accuse che lo vogliono affiliato alla Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo, amico di Francis Tu rateilo prima e di Frank Coppola prima ancora, spacciatore di cocaina rifornito da Melluso e visto all'opera da Castellini negli studi di -Antenna 3». Tortora ha ascoltato. «Conferma?-, conclude Sansone. •Si, signor presidente.. -Ha qualcosa da aggiungere?.. Enzo Tortora tira un grosso respiro. Tra 1 giornalisti Marco Palmella trova la posizione migliore per non perdersi una battuta, una sfumatura. Anche 1 detenuti, nelle gabbie, prendono posizione e si avvicinano, le mani sulle inferriate. Silenzio e tensione. • Vorrei innanzitutto pulirmi davanti a lei, signor presidente — sono le prime parole dell'eurodeputato radicale — da questa ignobile valanga di fango die mi travolge da due anni. Vorrei tentare di dirle chi sono realmente. Sono un giornalista professionista c/te ha esercitato la sua attività sotto gli occhi di tutti. Delle due, l'una: o ero giornalista di successo, informato, impegnato, oppure commissionario, committente, fattorino della droga-. La voce a tratti si spezza. .Le chiedo scusa, signor presidente, ma reggere a queste situazioni non è facile, né semplice. Mi sono sempre battuto contro le cose di cui mi si accusa, e rinnovo la mia ferma intenzione di vederli tutti qui. i pazzi e i furbi.. Si riferisce, ovviamente, agli accusatori. .Non sono mai stato uomo di mondo e non so cosa sia il mondo dello Giovanni Cerniti (Continua a pagina 2 In sesta colonna) Napoli, Enzo Tortora depone al maxiproecsso contro la camorra

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