AUTO Il Giappone non dovrà autoregolamentare l'export in Usa

Reagan apre le porte a Tokyo A Detroit tira aria di rivolta AUTO / Il Giappone non dovrà autoregolamentare l'export in Usa Reagan apre le porte a Tokyo A Detroit tira aria di rivolta H capo della Ford, Petersen, prevede la perdita di migliaia di posti - Ma gli Usa si attendono l'abbattimento di altre frontiere DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — L'annuncio che 11 presidente Reagan non chiederà al Giappone di autolimltare per un altro anno le esportazioni di automobili negli Stati Uniti, come ha fatto dal 1981 a oggi, ha scatenato violente reazioni sia a Detroit, sia al Congresso, il nuovo capo della Ford, Donald Petersen, ha dichiarato che la decisione del presidente -costerà agli americani migliaia di posti di lavoro; e quello della Chrysler, Lee la- cocca, che -si apre un altro triste capitolo per l'industria Usa: il segretario del sindacato del lavoratori dell'auto, Owen Bleber, ha lamentato che «nuoci sacrifici vengano imposti ai nostri iscritti sema che essi ottengano nulla in cambio-. Alla protesta, molti parlamentari a Washington hanno aggiunto la minaccia. «Se l'aumento delle importazioni di auto dal Giappone farà crescere il numero dei disoccupati' ha ammonito 11 capo della Camera, 11 democratico Tip O' Nelli ««tabi/iremo noi delle altre limitazioni-. «Esiste il pericolo di un'ondata protezionistica- ha ammesso 11 capo del Senato, 11 repubblicano Robert Dole, pur dicendosi favorevole alla decisione di Reagan. «Rischia di aggravarsi infatti l'enorme disavanzo commerciale già causato dell'eccessivo apprezzamento del dollaro: II ministro del commercio Baldrlge ha tentato di calmare le reazioni di Detroit e del Congresso spiegando i motivi dell'operato presidenziale. Quattro anni di autolimitazione nell'export di auto giapponesi nel nostro Paese hanno fatto lievitare i prezzi- ha asserito. •/ consumatori hanno .speso circa 16 miliardi di dollari (oltre 30 mila miliardi di lire) in pia di quello che avrebbero speso se il mercato fosse stato veramente libero: •Le autolimltazioni- ha continuato 11 ministro «sono servite a rafforzare la nostra industria. Nell'84, essa ha prodotto quasi 8 milioni di auto, solo mezzo milione in meno del record dei 79, e ha totalizzato profitti primato, quasi 10 miliardi di dollari* (oltre 20 mila miliardi di lire). .Il presidente* ha ripreso Baldrlge -ha voluto guardare lontano. Ulteriori limitazioni all'import dal Giappone sarebbero controproducenti. E' necessario che l'auto americana riacquisti tutta la sua concorrenzialità. E' necessario impedire il proibizionismo strisciante: Reagan, ha concluso il ministro, ha anche avvertito il Giappone che si aspetta in cambio l'abbattimento di molte barriere sul mercato giapponese, soprattutto nel setto-' finanziario e delle alte tecnologie. 'Stiamo trattando intensamente' ha concluso. 'Ci saranno nuovi sbocchi per i nostri prodotti: Nonostante la difesa di Baldrlge, la logica, rcaganlana, che poggia sul liberismo e considera gli Interessi globali del Paese, si scontra con la realtà delle singole industrie. Detroit e il Congresso non accettano 11 fatto che gli acciai, ad esemplo, ricevano delle protezioni, ma non le riceva l'auto. Non accettano neppure che le vendite di vetture giapponesi, che l'anno scorso sono arrivate a 1 milione e 850 mila vetture su un totale di 10 milioni e 400 mila, possano sfiorare entro un blennio 12 milioni e mezzo di vetture. 'Solo i ciechi non vedono che ne andrà di mezzo la produzione delle nostre utilitarie- hanno commentato all'unisono Donald Petersen e Lee Iacocca. Secondo 1 calcoli degli specialisti, produrre un'auto costa al Giappone una media di 1500 dollari in meno a vettura che agli Stati Uniti. Nelle piccole cilindrate, questo margine è Incolmabile per le Case americane. E infatti la General Motors si è adattata a importare Isuzu e Suzuki, dando loro 11 proprio nome, e la Chrysler a importare Mlstublshi, con lo stesso espediente. Solo la General Motors e la Chrysler aumenteranno In un blennio le importazioni da 150 mila a 500 mila vetture: ci sarà Inoltre l'attacco delle Nissan, Toyota, Honda e cosi via. La fine delle autolimltazioni 11 31 marzo prossimo avverrà probabilmente senza annunci ufficiali, e l'export giapponese negli Usa salirà a poco a poco. Sarà una conferma In più che le grandi Case, anche in Europa, per sopravvivere dovranno orientarsi. 9 verso le Joint ventures, tipo quella della General Motors e della Toyota a Fremont in California, dove esse costruiscono insieme una nuova vettura: o verso le fusioni, con ogni probabilità da un continente all'altro, In modo che la competizione si ravvivi senza interferenze. La grande crisi di Detroit del 19801982 ha dimostrato che non esistono alternative per nessuno. Ennio Carette Anno 9.719 10257 11X114 11299 9.832 9224 10.653 11.109 11.179 11.221 10.210 9.636 10.056 10.815 | 22.430 25.960 27.360 29.620 25.700 25.100 29.100 36.700 31.400 ■ 31.100 29.000 TtTW 26.885 29.600