Un milione di anni fa l'uomo viveva in riva all'Adriatico di Franco Giliberto

Un milione di anni fa l'uomo viveva in riva all'Adriatico Forlì, illustrata la scoperta dell'insediamento di Ca' Belvedere Un milione di anni fa l'uomo viveva in riva all'Adriatico In un accampamento del Paleolitico inferiore a Monte Poggiolo rinvenuta una grande quantità di strumenti di pietra - Abitato dall'Homo erectus, si studieranno le tecniche che usava DAL NOSTRO INVIATO FORLÌ' — Un milione di anni fa, Homo erectus viveva in riva all'Adriatico. Lo si può dire con certezza soltanto da pochi mesi, da quando cioè, nell'agosto scorso, su una collinetta a pochi chilometri da Forlì sono state scoperte le tracce di un accampamento preistorico, incredibilmente conservato nel tempo senza che abbia subito particolari sconvolgimenti. E' 11 più antico insediamento umano di cui finora sia stata data notizia In Italia. Il deposito paleolitico è venuto alla luce In località Ca' Belvedere di Monte Poggiolo. Oggi è a 180 metri d'altitudine; un milione di anni fa si trovava quasi In riva al mare. Carlo Perette docente di paletnologia all'università di Ferrara, 11 geologo Mauro Cremaschl del Cnr, Gianni Oiusbertl dell'Istituto di antropologia dell'università di Bologna e Laura Cattani, palinologa (studiosa dei pollini) all'università di Ferrara han¬ no illustrato Ieri le caratteristiche e l'importanza della scoperta, durante un'affollatissima conferenza alla Camera di commercio forlivese. L'elemento più clamoroso riguarda la quantità di strumenti di pietra raccolti durante la campagna di scavo dell'agosto scorso: oltre quattromila esemplari. Dice 11 prof. Perotto: «Di eccezionale importanza è il fatto che molti reperti combaciano fra loro. Ciò ha permesso in parecchi casi di ricostruire per buona parte il ciottolo siliceo originario, utilizzato per la scheggiatura. Potremo dunque chiarire in modo dettagliato le tecniche per la produzione delle schegge e degli strumenti. Potremo studiare per la prima volta in un insediamento europeo tanto antico, il modo in cui l'uomo preistorico utilizzava la materia prima per le proprie necessità: La piccola porzione scavata dell'accampamento ha insomma portato alla luce un laboratorio-officina, ossia il luogo scelto dall'/forno erectus per «scolpire» gli utensili di cui aveva bisogno. SI tratta soprattutto di raschiatoi, denticolati, grattatoi, punte, nuclei con funzione di martello, se cosi si può dire, becchi, alcune specie di rozzi punteruoli e di Incudini. •Sono già state eseguite varie indagini specialistiche — spiega 11 prof. Cremaschl — per accertare in modo inequivocabile l'età del giacimento, gli eventi geologici che lo hanno interessato durante la sua lunga storia. Stiamo ancora lavorando, saranno necessarie altre campagne di scavo oltre a quella breve, di quindici giorni soltanto, compiuta pochi mesi fa. Ma già possiamo dire che l'accampamento di Ca' Belvedere ha sicuramente un'età che risale a 600 mila-l milione di anni fa*. Anche l'esperta In pollini, professoressa Cattani, accredita l'Ipotesi dell'appartenenza dell'accampamento a una fase molto arcaica del Paleo- litico inferiore italiano, per la prima volta Identificata sul versante adriatico. * Dalle analisi fin qui compiute — afferma — si può dire che la vegetazione del sito era tipica di un ambiente lagunare e costiero, con clima temperato e fresco, molto umido, in un ambiente caratterizzato prevalentemente da conlfere*. Ma sarà interessante indagare suUe relazioni che intercorrono fra 1 livelli archeologici dell'accampamento e le argille sottostanti, di origine marina. I pollini trovati negU strati più profondi hanno già rivelato tracce di pini arcaici, noci americani e persino di un «pino degli ombrelli*, albero che oggi vive spontaneo in un solo posto del nostro pianeta, nell'Isola giapponese di Hondo. Vedremo a quali altre sorprese condurranno le Indagini su questo pezzetto di antica Romagna. Se sarà definitivamente accreditata in un milione di anni fa l'epoca ta cui sorse a Ca' Belvedere 11 primo accampamento umano, c'è da dire che Homo erectus, lasciata la sua «cuUa» africana, potrebbe non essersi diretto soltanto verso la penisola iberica e verso la prime pendici deUe Alpi Marittime (i più antichi strumenti di pietra conosciuti finora in Europa erano stati trovati nella grotta di Vallenet, a Cap-Martta), ma avrebbe potuto seguire anche altri itinerari, un po' più a oriente. L'uomo dell'accampamento romagnolo, dicono in conclusione gU esperti, era molto' slmile, per modo di incedere, agU individui attuali. Era alto In media 165 centimetri, struttura corporea relativamente robusta. Il volume cerebrale raggiungeva 1 mille cine, (circa cinquecento cmc. in meno rispetto all'uomo moderno) e la volta cranica era piuttosto appiattita, con la fronte inclinata all'in dietro e un notevole ispessimento sopraorbl tarlo. Nomade e cacciatore, si organizzava in piccoli gruppi di 15-30 Individui, con un'economia basata sulla caccia e la raccolta di frutti spontanei. Sicuramente, l'antico uomo di Romagna era anche pescatore, se un milione di anni fa aveva scelto di vivere ta riva al mare, sul delta di un fiume che scendeva giù ricco d'acqua, proprio U dove oggi c'è la collinetta di Ca' Belvedere. Franco Giliberto

Persone citate: Carlo Perette, Cattani, Gianni Oiusbertl, Hondo, Laura Cattani, Mauro Cremaschl, Perotto