Il riscatto delle periferie

Il riscatto delle periferie A Roma confronto sullVoperazione banlieues» voluta da Mitterrand Il riscatto delle periferie La Francia considera la riqualificazione dei quartieri esterni delle grandi e medie città come la sfida del secolo - Architetti italiani e d'Oltralpe riuniti per uno scambio di idee sui progetti - Dalle torri dormitorio di Venisseux al ponte «animato» di Evry, all'uso delle discariche minerarie: una rivoluzione urbanistica DAL NOSTRO INVIATO ROMA — L'ambasciatore di Francia ha invitato nelle splendide sale di Palazzo Farnese architetti e urbanisti di Parigi e di Roma per un confronto sulla .Operazione Banlieues 89» voluta da Mitterrand. La riqualificazione delle periferie è considerata dal Presidente francese una delle grandi sfide del decennio. In Italia 11 problema non è meno acuto, però non è altrettanto avvertito dai politici, anche se non mancano Iniziative di grande rilievo, come 11 piano per le periferie di Napoli. Doppiamente interessante perciò l'Iniziativa francese che vede seicento architetti impegnati nel riscatto del quartieri esterni delle citta grandi e medie. Periferie francesi o italiane, 11 quadro non cambia molto: dormitori Informi, luoghi di confino caratterizzati spesso da nuove architetture disumane (le sessanta torri Identiche e numerate per gli abitanti di Venisseux 0 l'edificio del Cor-viale lungo un chilometro), un Intreccio di stabilimenti, fasci di binari, discariche di rifiuti. I francesi sono decisi a rimodellare le loro periferie, 'Il nostro traguardo finale è questo: le banlieues diventano non meno belle delle citta* dice l'architetto Michel CantalDupart, •chargé de missione assieme al collega Roland Castro per l'operazione voluta da Mitterrand. Domanda inevitabile: riuscirete a realizzare il programma in soli quattro anni? L'architetto Cantal-Dupart è ottimista: -La risposta delle comunità locali al nostro appello è stata sollecita: sono già arrivati 218 progetti da città grandi e piccole». Nel 1989 saranno rinnovati 1 consigli municipali e gli amministratori francesi di ogni partito colgono l'occasione offerta da Mitterrand per presentarsi all'elettorato con un bagaglio di opere realizzate rapidamente proprio dove la qualità della vita era scaduta a livelli intollerabili. • Non finanziamo studi elaborati né progetti destinati a restare sulla carta. Alutiamo soltanto i progetti locali che possono essere realizzati alla svelta, con spese limitate'. Ecco una rapida rassegna di progetti, scelti fra i tanti illustrati da Cantal-Dupart agli architetti e urbanisti italiani (tra gli altri Quaronl, Passarclli, Baruccl, Dardi. Malusarci!). Nel Dipartimento del Rodano, a Venisseux, sessanta torri Identiche tra loro, costruite per risolvere il problema della casa, vengono rifiutate dagli abitanti. Alcune sono state demolite, evidentemente senza risolvere 11 problema. Ora la comunità locale progetta di dimezzare 11 numero degli appartamenti per torre, offrendo più spazi per 1 servizi sociali e creando attorno nuove zone verdi. A Evry, la città nuova sorta nei dintorni di Parigi, la strada nazionale taglia In due l'abitato: ecco 11 progetto di un ponte «animato», cioè contenente attrezzature sportive, servizi sociali e culturali, per non essere un desolato passaggio di cemento. In Alsazia 1 residui delle miniere che formano colline attorno alle città vengono trasformati In parchi urbani. Nel pressi di Orly altri parchi verranno creati utilizzando le discariche di terra e di rifiuti. Scendiamo a Sud: nel pressi di Marsiglia gli abitanti del comune di Berre, sullo stagno omonimo, potranno finalmente affacciarsi sull'acqua attrezzando terreni militari che costituivano una barriera. A Nlmes si progetta una nuova carena verde» ac¬ canto a quella monumentale lasciata dai romani. A Lione le periferie In cui arrivano le nuove linee del «metro» saranno arricchite da centri civici e culturali creati nelle stazioni, Mitterrand ha voluto la formazione di un .fondo sociale urbano* per alutare 1 Comuni. Dice ancora CantalDupart: 'Non si tratta di finanziamenti enormi. Nel 1985 abbiamo a disposizione 150 milioni di franchi, circa 30 miliardi di lire. Diamo un contributo al Comuni per realizzare i progetti ritenuti idonei, ma nello stesso tempo mobilitiamo investimenti di enti pubblici, di società priva¬ te, di banche. Siamo già riusciti a innescare un movimento, esteso a gran parte della Francia, che dovrebbe portare alla rinascita delle periferie senza far pesare l'intero onere sullo Stato'. La perplessità dei nostri architetti e urbanisti traspariva dalle loro domande. Pur di far presto non si accolgono progetti di qualità modesta? Non si tratta di una semplice operazione di imbellettamento? Come conciliare 1 progetti con le previsioni e le norme urbanistiche? «Un terzo dei progetti l in contrasto con i plani regolatori locali. Questi dovranno essere modificati in tempi brevi. Nasce una nuova urbanistica, più dinamica dt quella tradizionale', ribattono 1 francesi. Forse .'«Operazione Banlieues 89. è più modesta di quanto essi dicano, ma ottiene un effetto tonificante: smuove 1 cittadini come gli amministratori comunali, sveglia l'opinione pubblica. Noi slamo (orse più bravi nella critica e piti sofisticati nelle proposte, 1 francesi mirano al risultato. Le due tendenze potrebbero integrarsi con buoni frutti se questi scambi di Idee fossero più frequenti. Va dato merito all'ambasciata francese di aver fatto 11 primo passo. Mario Fazio

Persone citate: Dardi, Mario Fazio, Mitterrand, Roland Castro