Il sottufficiale nero guarda all'Oscar di Stefano Reggiani

Il sottufficiale itero guarda all'Oscar PRIME FILM: «Storia di un soldato» di Jewison e «Star Trek III. Alla ricerca di Spock» Il sottufficiale itero guarda all'Oscar Sulla vecchia astronave ammiraglia, una nuova avventura spaziale con escursioni nella religione STORIA DI UN SOLDATO di Norman Jewison con Howard E. Rolllns jr„ Adolph C'aesar, Art Evans, David Alan Grler, David Harris. Dalla commedia di Charles Fuller. Musica di Herble Hancock. Produzione americana a colori. Drammatico. Cinema Vittoria di Torino. Cinema Rivoli di Roma. Cinema Arlecchino di Milano. Neil "immaginazione di Jewison anche la violenta, il Taeelsmo, il delitto partecipano di una struttura musicale e di un movimento coreografico: descrizione dei protagonisti e dei temi, scontro, perdizione e riconciliazione. Non per nulla è stato il regista di Jesus Christ Superstar, musical del conflitto e della salvezza. Quanto a temi e personaggi. Storia di un soldato, candidato ad alanti Oscar, richiama un altro film in prosa di Jewison, La calda notte dell'Ispettore Tibbs, altra macchina da Oscar nel '68. Fa piacere trovare un autore inalterabile, che coltiva le sue idee, sema dimenticare il pubblico, i premi, l'importanza del successo. Jewison mette sinceramente in pratica una vecchia regola del cinema di denuncia americana: tratta i tempi più duri nel modo più schietto, ma non fa mancare la morale positiva, da molti cattivi almeno un buono deve uscire. In .Storia di un soldato-, condotto egregiamente guanto a ritmo e prova d'attori, i buoni sono forse due. un capitano nero tutto d'un pezzo e un colonnello bianco che (solo in fondo al film) gli stringe la mano per dire che il razzismo è battuto. Siamo a Fort Neal in Louisiana nel 1944: una caserma di neri in una regione razzista, in mezzo a altre caserme di bianchi, al comando di uf- fidali bianchi. I neri formano una compagnia messa insieme perché gioca bene a baseball, ma l'ostilità del paese è compatta, i ragazzi sperano di partire per il fronte europeo e di sfogare contro il razzista Hitler la propria rabbia, la propria depressione. Di ritorno dalla Ubera uscita e da una ubriacatura di birra il terribile sergente Vernon Waters viene ucciso all'ingresso del campo. Vernon è un sottufficiale nero, il grado più alto da quelle parti, ed è imparzialmente odiato dal suoi subalterni neri e dai suol superiori bianchi; chi l'avrà ucciso, il Ku-Klux-Klan o qualcuno tra t militari? Poiché il colonnello, che teme di trovare un assassino bianco, ha prontamente archiviato l'Inchiesta, arriva da Washington un avvocato militare, un capitano per chiarire i fatti. Solo che il capitano è nero. E' una sfida radicale al sentimenti razzisti del campo di quelle sfide che sono cosi appassionanti da seguire al cinema. Nella sua' serrata costruzione di nascita teatrale, ma con molti flashback ben montati, il film racconta la controinchiesta del capitano. Parlano i soldati della compagnia, viene fuori la personalità del sergente, un furibondo nero travestito da bianco che vuole cambiare razza e testa ai suoi uomini, uno che ha patito il razzismo e che vorrebbe ribaltarlo con una specie di rabbiosa abiura. E'possibile che si sia fatto dei nemici disposti al-sangue, bisogna trovare quali e quanti. Naturalmente la soluzione dell'enigma avviene mentre la compagnia sta partendo per il fronte e tutti, bianchi compresi, sono misteriosamente molto allegri, e il colonnello può allungare la mano verso il capitano: «Dovrò abituarmi agli Ufficiali neri.. Nella •Calda notte dell'Ispettore n i , Tibbs» era il poliziotto bianco a complimentarsi col collega nero, scambiato da principio per un delinquente. Con la sua vigorosa aria di già visto, .Storia di un soldato» risolve decorosamente anche i rischi del film di caserma, del film chiuso, meglio di quanto fece Altman con Streamers», che però aveva alle spalle un testo teatrale abbastanza scellerato. ** STAR TREK III. ALLA RICERCA DI SPOCK di Léonard Nimoy, con William Shatner, DeForest Kelley, James Doohan, Walter Koenlg. Produzione americana a colori. Fantascienza. Cinema Ambrosio di Torino. Non solo la fantascienza è il vero cinema politico del nostri tempi, ma può concedersi escursioni nella religione, nell'antropologia, nella predica, nell'autobiografia, nell'invettiva sentimentale. Basta che la forma resti quella dell'avventura spaziale. Chissà come prenderanno gli appassionati del genere la terza fase di «Star Trek». Nimoy regista l'ha tutta vista con gli occhi di Spock: una specie di celebrazione e di autobiografia vendicativa del personaggio vulcaniano dagli occhi all'insù. Il vero Spock appare solo in fondo, come il grande ainlco che quasi divinamente risorge; il film è la premessa alla sua riaffermazione. 1 cuttivt personaggi della serie «Star Trek» avevano avuto l'idea di seppellire Spock sul pianeta Genesis, come ringraziamento per essere stati salvati da lui in una situazione di grave emergenza, senza tener conto che Spock, pur arrogante e antipatico, è il più popolare della piccola saga galattica. Una spedizione di ravveduti parte per Genesis sulla vecchia astronave ammiraglia, «alla ricerca di Spock». Accade che Spock, prima di soccombere, abbia trasfuso la sua intelligenza in un compagno di viaggio; accade che Genesis sia un pianeta in continua mutazione, passa in poche ore dall'era glaciale allo stato gassoso, riciclando anche i corpi elei sepolti. Come si farà a ricostruire l'unità di Spock? E si riuscirà nei giusti tempi galattici? E'possibile che ci sia dell'ironia, ma prevale nella storia la chiave drammatica, catastrofica, con più solennità di «Dune», in modo che tutta la giusta riconoscenza vada a Spock e alla sua capacità, al suo diritto di governare gli equipaggi un poco stolidi dell'avventurosa ditta. Stefano Reggiani Una scena di «Star Trek III»: prevale la chiave drammatica

Luoghi citati: Louisiana, Milano, Roma, Torino, Washington