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Piano da 5400 miliardi per il nucleare Approvato ieri dal Cipe, copre un arco di 5 anni e sarà gestito dall'Enea Piano da 5400 miliardi per il nucleare Saranno investiti nella ricerca in vista della produzione di energia - Iniziative per il risparmio, le fonli alternative, la protezione dell'ambiente - Per la fusione nucleare saranno spesi circa 450 miliardi ROMA — Il plano quinquennale 1985-1989 dell'Enea (11 Comitato nazionale per la ricerca e per lo sviluppo dell'energia nucleare e delle energie alternative, l'ex Cnen) è stato approvato Ieri dal Cipe. Prevede un finanziamento di 5400 miliardi, assunto ad un tasso inflattivo decrescente dal 9 per cento per 11 1985 al 5 i>er cento nel 1989. Nella previsione di massima le risorse finanziarle verranno cosi distribuite: 1760 miliardi per lo sviluppo della filiera europea a neutroni veloci e per il reattore sperimentale Pec (per la prova degli elementi di combustibile): 875 miliardi per l'attività sul ciclo di combustibile nucleare; 630 miliardi per l'attività a supporto della realizzazione delle centrali elettronuclearl italiane e per il reattore sperimentale Cirene; 550 miliardi per la ricerca e promozione di fonti alternative e risparmio energetico; 450 miliardi per le ricerche sulla fusione nucleare controllata; 450 miliardi per l'attività a supporto dell'innovazione tecnologica; 365 per le ricerche sulla protezione dell'ambiente e della salute dell'uomo; 320 miliardi per l'attività di vigilanza e di controllo sulla sicurezza nucleare e per la protezione sanitaria. Nel corso del piano i dipendenti dell'Enea aumenteranno dalle 5000 unità di oggi alle 5700 del 1989.1 costi relativi al personale, che tengono conto del tassi ini lattivi, sono stati valutati In circa 1370 mi- Hardt. Al termine della riunione, 11 nuovo plano è stato illustrato dal ministro del Bilancio, Romita, dal sottosegretario all'Industria, Orsini e dal presidente dell'Enea, Colombo. «I 5400 miliardi non saranno destinati a conservare strutture superate ma saranno impiegati In una prospettiva di produzione e di rinnovamento — ha sottolineato Romita —, I frutti di questi Investimenti non ricadranno soltanto nel settore della pro¬ duzione energetica ma anche in tutto 11 sistema collegato al problemi del risparmio energetico, dell'innovazione tecnologica, della sicurezza degli Impianti nucleari, delle nuove fonti d'energia.. Per il sottosegretario Orsini si tratta di un plano «concreto., sia per gli obicttivi che si propone che per 1 finanziamenti previsti e per gli strumenti indicati per la realizzazione del vari impegni. Il presidente dell'Enea, Colombo, dopo aver ricordato 1 ri¬ flessi del piano sull'occupazione, ha sottolineato che esso non si limiterà ad affrontare il problema energetico, particolarmente importante per un Paese come il nostro, ma contribuirà anche a rafforzare la competitività, sul increato Internazionale, delle piccole e medie imprese coinvolte nel vari programmi. Priva com'è di risorse energetiche convenzionali, l'Italia è costretta ad importare gran parte (82% nel 1983) del propri fabbisogni energetici. Inoltre una delle anomalie Italiane rlsiietto agli altri maggiori Paesi industrializzati e costituita dall'alta incidenza del petrolio (64%) nel sistema energetico e soprattutto dal fatto che 11 50% dell'energia elettrica prodotta è ottenuta da olio combustibile, contro una media dell'11% negli altri Paesi europei. Disporre di energia In condizioni di sicurezza di approvvigionamento e a costi competitivi, con la padronanza delle relative tecnologie, è pertanto una condizione determinante per la bilancia dei pagamenti e per una ripresa economica non effimera. Bruno Ghlbaudi • DUCATI. La • Ducati meccanica, azienda del gruppo Irl-fìnmeccanlca, che dal 1983 al 1984 ha visto passare 11 proprio fatturato da 30 a 50 miliardi di lire, intenderebbe cessare la produzione di moto dimezzando quindi il numero del 416 addetti attualmente al settore. E' quanto ha sostenuto la Firn bolognese. L'Italia delle Centra» centrali a carbone c nucleari (Lavori in corsp o di prossimo avvio al 15.1.1985)