Ammissioni alla Camera « Sapevamo dei brogli» di Alberto Rapisarda

Ammissioni alici Camera « Sapevamo dei brogli » Dopo gli arresti i primi commenti a una inchiesta che potrebbe coinvolgere altre persone Ammissioni alici Camera « Sapevamo dei brogli » Trombadori: «Finalmente qualcuno va in galera» - Patuelli: «Un monito contro questi abusi» ROMA — La Capitale è la citta dove più facilmente viene manipolata la volontà del cittadino elettore? Dopo le elezioni del 1983 sono stati presentati alla giunta di controllo della Camera 13 ricorsi per presunti brogli commessi in giro per l'Italia e ben 8 nella sola circoscrizione di Rcma-Vlterbo-Latina-Fr osinone. Le numerose denunce di brogli sono parse tanto fondate che l'elezione dei 53 eletti non sono ancora state convalidate. Solo i voti di lista sono stati ufficialmente assegnati. La giunta per le elezioni della Camera aveva cominciato ad esaminare sin dal settembre del 1983 verbali e schede di 500 sezioni contestate. Ne aveva aggiunte successivamente altre 200 Inviando le sue conclusioni alla magistratura. Due mesi fa la giunta ha deciso di estendere la verifica a tutte le 6128 sezioni della circoscrizione. Le prove ottenute dal controllo erano tanto gravi da giustificare il provvedimento. A questo punto che succede? .intanto si scopre che c'è una miriade di imbrogli che potrebbero mandare in galera qualche centinaio di persone — spiega il deputato radicale Teodori, membro della giun¬ ta —. Gli imbrogli si fanno quando tutti sono d'accordo. Noi immediatamente ci accorgemmo che c'erano pesantissimi brogli. Non solo non corrispondevano le schede ai verbali, ma all'interno delle schede c'erano chiari segni di manipolazione*. «Le più evidenti irregolarità — aggiunge Marte Ferrari, deputato del psi, che ha coordinato 11 lavoro della giunta per il caso Roma — si riscontravano nell'uso di matite diverse da quelle regolari, in calligrafie diverse nella stesura dei verbali, in calligrafie inspiegabilmente uguali su diverse schede nell'espressione del voto di preferenza per lo stesso candidato'. Col lavoro di revisione generale qualcuno degli eletti potrebbe quindi perdere il posto a vantaggio del primi dei non eletti. E' già successo in passato. Nella penultima legislatura toccò u tre deputati. In quest'ultima c'è stato un solo caso. Non è detto che gli errori siano sempre dovuti a dolo. Ma per quanto riguarda Roma pochi sono disposti a trovare attenuanti. «Finalmente qualcuno va in galera dopo che da tanto tempo si sapeva che certe cose accadevano* commenta soddisfatto Antonello Trombadori nella Montecitorio deserta del venerdì. «C'é da sperare che la lesione sia severa, dura, all'altezza della gravità del delitto commesso contro la democrazia: Una punizione esemplare per evitare che la già scossa fiducia del cittadini verso 1 politici debba subire altri colpi spettacolari, *Un monito contro il ripetersi di tali abu¬ si* è l'invito del vlcesegvetarlo liberale Patuelli. «l/n fatto che sconvolge la coscienza democratica — aggiunge 11 repubblicano Cifarelli; — ma l'iniziativa della magistratura dimostra che nello stato di diritto c'è la possibilità di reagire*. I politici cercano di rassicurare 1 cittadini ed anche se stessi. «7n base alla mia esperienza nella giunta per tre legislature — assicura Marte Ferrari — i casi di broglio possono considerarsi molto circoscritti e tali da non incidere sulla fiducia dei cittadini per le istituzioni democratiche*. A Roma, comunque, non sono in ballo tutte le Uste. «.Rijreanoono revisionabili di fatto solo le preferenze della de* dice l'on. Teodori. Gli stessi democristiani non negano. «Afa si, di sicuro a Silvia Costa gliene hanno tolti di voti* assicura pacato il senatore de Franco Evangelisti, che ben conosce questa discussa circoscrizione elettorale. Il distacco tra l'ultimo degli eletti e il primo del non eletti nella lista dello «scudo crociato* è stato tanto esiguo da spingere la bocciata Silvia Costa a rivolgersi alla magistratura. Alberto Rapisarda Roma. Silvia Costa, de: il suo esposto ha fatto aprire l'inchiesta Il deputato radicale Teodori, membro della giunta per le elezioni

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