Uccisa e bruciata, aveva 16 anni

Uccisa e bruciata, aveva 16 anni Il delitto scoperto l'altra sera in un cascinale abbandonato di Settimo Uccisa e bruciata, aveva 16 anni Giovanna De Meo, una vita inquieta, era madre di un bambino nato alla fine dell'83 - L'assassino ha infierito sul cadavere con ferocia - La polizia recupera documenti e un diario: in quelle pagine il nome dell'omicida? Oggi avrebbe compiuto 16 filini. Il suo corpo è stato trovato mercoledì sera in un cascinale diroccato, a Settimo: seviziata e uccisa, 11 viso deturpato dalle fiamme. Si chiamava Giovanna De Meo, abitava alla Falcherà, in via degli Ulivi 29, con 1 genitori e tre fratelli. Un volto bello e dolce, una vita inquieta: un amore e un figlio a 14 anni (da un ragazzo allora diciottenne), amicizie pericolose, sete di esperienze. Le Indagini della Squadra mobile, coordinate dal dott. Faraoni, potrebbero avere presto una svolta: In un diario di Giovanna forse c'è 11 nome degli assassini. Sul quaderno lei annotava, con puntiglio quasi maniacale, ogni Incontro, piccoli slanci del cuore e maturi rapporti con gli amici, soprattutto giovani della zona, con date, nomi e cognomi (alcuni noti1 alla polizia). Oggi l'autopsia aggiungerà nuovi clementi. La cronaca di questo delitto comincia alle 16 di martedì al nono piano del palazzone della Falcherà. Giovanna vuole uscire; la madre, Rosina Contardo, 32 anni, cerca di convincerla a restare. Lei sembra acquietarsi, poi, alle 17, si offre: «Porto giù il sacco dell'immondizia-. La madre la segue con gli occhi al pianerottolo, non s'accorge che, assieme al soprabito, ha afferrato la borsa. L'immondizia è un espediente. Giovanna deve Incontrare qualcuno, un appunta¬ mento cui non vuole o non può rinunciare. 'Dalla finestra l'ho vista accostarsi ai bidoni. Poi non è più salita-, racconta Rosina Contardo. L'indomani, mercoledì mattina, va alla stazione del carabinieri: .Non è tornata questa notte-. Mercoledì, verso le 18, un uomo telefona al 113: •Settimo Torinese, strada Cebrosa 21. C'è un cascinale abbandonato. Dentro c'è il corpo d'una donna-. GII chiedono il nome, da dove chiama, ma l'uomo riattacca. Accorrono volanti, funzionari e agenti della Mobile. Strada Cebrosa è la provinciale Settimo-Volpiano. AI margine della zona Industriale, di fronte allo stabilimento Romanazzl, la grande fattoria: un muro lungo una cinquantina di metri, a f il di strada, finestre divenute squarci, oltre 1 tre plani di mattoni soltanto rovine, sterpaglie, immondizie e sopra il cielo. Per entrare s'Imbocca una stradina sterrata. Qui, tra rifiuti, resti di giornali pornografici e arbusti si regge in piedi una tettola, con tre aperture. L'ultima immette In uno stanzino di pochi metri quadrati. In terra, accanto a legni carbonizzati, c'è il corpo nudo e straziato: hanno infierito con un bastone — è ancora 11 conficcato — le hanno chiuso il volto In un sacchetto di nailon, hanno cosparso benzina e appiccato 11 fuoco A pochi metri, nella vegetazione, c'è la borsa: documen- ti, foto di famiglia, un diario segnato da bruciature: il fuoco si è spento, non ha aiutato gli omicidi a rallentare l'identificazione. S'intrecciano Ipotesi. E' stata uccisa altrove e trasportata qui? O qui è esplosa la ferocia? E ancora: una festa allucinante culminata In tragedia, poi un tentativo di depistare le indagini e far pensare a un maniaco? O tutto è opera di criminali che volevano costringere Giovanna a prostituirsi? Un rifiuto, una reazione atroce... O lei era a conoscenza di segreti scottanti d'un amico? E' quasi certo che l'assassino o gli assassini siano le persone con cui doveva incontrarsi martedì pomeriggio. Il diario diventa allora protagonista delle Indagini: forse 11 nome di chi ha Infierito sul suo corpo di sedicenne è in quelle pagine, In quel tenero e Impietoso elenco di esperienze. La polizia, 11 dott. Faraoni e 11 capo della Mobile Sassi controllano le sue amicizie: molti nomi, ciascuno dovrà rispondere a domande. E importante è la ricostruzione della vita di questa bambina dal frenetico bisogno d'esser donna. Giovanna De Meo, originarla di Ortanova (Foggia), si trasferisce alla Falcherà tre anni fa con la famiglia: 11 padre Giuseppe, ora disoccupato, la madre Rosina, 1 fratelli Matteo e Beniamino, la sorella Maria Grazia. Qui conosce Michele Curatolo, oggi ventenne, s'innamorano, poi Giovanna si scopre incinta: Gianluca, che oggi ha 16 mesi, nasce a fine '83, è affidato al padre e al nonno. E alla Falcherà, tra porte che si aprono sul pianerottolo a ogni scatto dell'ascensore, parenti e amici si stringono attorno a Giuseppe De Meo. chiuso in un silenzio sconvolto, a Rosina, viso disfatto dal pianto: «Era vivace, ma buona-. Fughe da casa? Storie difficili? .No. Soltanto una volta, quand'era ancora ragazzina,, s'allontanò. Ma era da un'amica-. Si parla di martedì sera: •Non rientrava, ho cominciato ad aver paura, ho telefonato a Michele, ma lui non l'aveva vista. Anche noi non l'abbiamo più vista neanche dopo che l'hanno trovata laggiù-. In cucina 1 fratelli di Giovanna ascoltano e guardano la foto di lei sul tavolo. Ezio Mascarlno Marco Neirotti si" .... m Giovanna De Meo: un cascinale è diventato la sua tomba l.n madre: < K' scesa a riorlare le immondìzie e non è più ritornata»

Luoghi citati: Foggia, Settimo Torinese