Israele disposto a trattare con giordani e palestinesi di Giorgio Romano

Israele disposto a trattare con giordani e palestinesi Accolta la mediazione del presidente egiziano Mubarak Israele disposto a trattare con giordani e palestinesi La svolta di Peres ha oppositori anche all'interno del governo di Gerusalemme - Ancora non definita la delegazione mista di Amman (gli israeliani non vogliono uomini dell'Olp) NOSTRO SERVIZIO TEL AVIV — «Le trattative di pace tra Israele e una delegazione congiunta giordanopalestinese potrebbero cominciare tra poche settimane-, ha dichiarato ieri il primo ministro d'Israele In risposta all'ultima Iniziativa del presidente egiziano Mubarak. Subito dopo il direttore del dicastero del primo ministro, Abraham Tamlr, è stato Inviato al Cairo dove si fermerà alcuni giorni per continuare le trattative e incontrare il presidente Mubarak che mercoledì aveva ricevuto il ministro israeliano dell'Energia Moshe Shahal. Dopo 11 colloquio col primo ministro egiziano Hassan Ali, Tamlr ha dichiarato che «fa nuova iniziativa rappresenta una svolta positiva verso la pace*. Martedì e mercoledì sono state per Gerusalemme due giornate di incontri in parte palesi, In parte misteriosi. Due inviati speciali del presidente egiziano sono arrivati nella capitale d'Israele. Uno, Osama al-Baz, era stato l'in- termediarlo nelle intese Husseln-Arafat: ricevuto dal premier Peres e dai ministri Welzman, Arens e Rabin nella notte tra martedì e mercoledì, ha lasciato l'ufficio del capo del governo da una porta di servizio alle due di notte. Il secondo inviato speciale, 11 diplomatico Abdel Hallm Badawl, è giunto dodici ore più tardi e ha tenuto una conferenza stampa. Accompagnato dall'incaricato d'affari epMano Mohammed Basslouny, è stato ricevuto da Peres. A questo secondo incontro, che è durato soltanto un'ora, hanno assistito 1 ministri Arens e Welzman. Subito dopo l'Incontro il portavoce del premier ha detto che le parti erano d'accordo sull'opportunità di strette relazioni bilaterali anche In vista di eventuali contatti tra Israele e la Giordania o con una delegazione mista giordano-palestinese (con esclusione dell'Olp, hanno precisato gli israeliani). Partendo dall'aeroporto Ben Gurlon, Hallm Badawl ha detto al giornalisti che le parti sono d'accordo sull'opportunità di accelerare il processo di pace e che egli spera sia possibile iniziare al più presto le trattative. Non ha voluto perù rispondere a domande più specifiche. La mancanza di dettagli sulle proposte di Mubarak e gli stessi avvenimenti un po' misteriosi e talvolta contraddittori delle ultime giornate hanno suscitato preoccupazioni e molte reazioni ostili anche all'Interno del governo israeliano. In particolare il ministro Arens (che abilmente Peres ha fatto partecipare agli Incontri come rappresentante del partito Llkud) si è mostrato intransigente dichiarando che la missione degli Inviati egiziani è stata «una montatura*; per dare una prova della sua buona volontà l'Egitto, secondo Arens, dovrebbe rinviare su¬ bito 11 suo ambasciatore a Tel Aviv. Il vicepremier David Levy è andato oltre affermando che si tratta di una trappola pericolosa e che 11 Llkud non appoggerà mal 1 laboristi In alcuna proposta di compromesso territoriale in Clsgiordania. Il ministro degli Esteri Itzhak Shamlr — arrivato Ieri sera dal suo viaggio In Francia, Germania e Olanda — è stato più cauto, ma ha detto di temere che dietro le proposte dell'Egitto ci sia il pericoloso Intento d'indurre gli Stati Uniti a riconoscere l'Olp e quindi di puntare a una trattativa tra l'organizzazione di Arafat e Israele. Per contro 1 ministri laboristi si mostrano ottimisti: Abba Eban ha dichiarato: 'Le trattative creano fiducia e non il contrario. Non credo nemmeno che si debba esaminare per il sottile il passato politico di tutti gli eventuali rappresentanti dei palestinesi a una riunione-. Sebbene tutti siano d'accordo che a questo stadio è prematuro tentare un giudizio sulle probabilità di successo dell'iniziativa egiziana, accolta da Peres, quasi tutti gli osservatori riconoscono che essa rappresenta un approccio Interamente nuovo a tutto il problema mediorientale. Giorgio Romano