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^^^collezionj^^^): ^^^collezionj^^^): Quando le signorine-bene sniffavano tabacco nero Da sempre Fabbricate in oro Una preziosa tabacchiera tLj INVENZIONE della tabacchiera non è ' anteriore al 1492: il tabacco non era conosciuto in Europa prima della scoperta dell'America, da dove lo portarono 1 primi viaggiatori. Ben presto, oltre che per fumare, fu usato anche per fiutare. All'inizio ciascuno doveva tritare da sé il proprio tabacco, po' cominciarono a venderlo debitamente preparato. Non ne facevano uso solo le persone anziane per debellare raffreddori e cefalee, ma anche zerbinotti, dame affascinanti e giovinette sr riempivano tutto 11 giorno le narici con questa polvere nera; trarre la tabacchiera di tasca, aprirla per prendere la presa, fiutarla, richiudere la tabacchiera e scuotere il tabacco caduto sull'abito le tabacchiere furono simbolo di raffinatezza ed eleganza. e argento, incise o smaltate, ornate di diamanti e pietre preziose empestata di pietre preziose di Fededurante questa delicata operazione, divenne un'arte degna di essere studiata dinanzi allo specchio dalle persone più chic. Sin da principio le tabacchiere costituirono un oggetto di lusso e divennero per chi le lavorava fonte di speculazioni lucrose, di prestigio e di fama. Nel secolo XVIII (11 secolo che ne segna il trionfo) se ne eseguirono di costosislme e molti spinsero la loro mania sino a possederne tante da poterle cambiare ogni giorno («c'est 4 ce trait qu'on reconnaft un homme de goùt: commentava intanto Louis Mercler nel suo Tableau de Paris. 1781). O ne fecero raccolta, ricercandole con avidità, quasi fossero quadri d'autore, disponendole In vetrine apposite e disseminandole derico il Grande di Prussia ' con arte sui mobili degli appartamenti. Si fabbricarono in oro e argento cesellato, inciso, niellato e smaltato, in porcellana di Sassonia, in pasta tenera di Sèvres, di Chantilly e di Mennecy, in avorio, In madreperla, in pietre dure, In tartaruga, spesso adorne d'oro a diversi colori, in vernice Martin, in corno impresso a fuoco, e, quelle più semplici, in cartone verniciato. Con Luigi XV si ornarono di diamanti. Sotto Luigi XVI questo . lusso abbagliante continuò. La tabacchiera di valore divenne (e fu per lungo tempo) un regalo alla moda, simbolo di amicizia, di stima e riconoscenza. Napoleone stesso ne donò di bellissime, mentre quelle .che usava personalmente erano assai sem¬ plici. In seguito fece a meno anche di queste, tenendo 11 tabacco in una tasca del panciotto. A chi la chiedeva, deponeva lui stesso la presa, secondo l'uso, sul dorso della mano. E, questo, temendo che 11 tabacco venisse avvelenato mentre lo si attingeva dalla scatola. La consuetudine di farne omaggio al diplomatici, iniziata nel secolo XVII, si diffuse in tutte le corti di Europa. Notizia degna di rilievo è che mentre quelle che venivano regalate ai privati raramente toccavano 1 3000 franchi di allora, le cosiddette «tabacchiere diplomatiche» raggiungevano il prezzo di 15, 20, 30 e anche 50.000 franchi, secondo la qualità dei diamanti di cui erano ornate. Verso la fine del regno di Luigi XVI le tabacchiere di lusso assursero a grandissima importanza per poi sparire con la Rivoluzione: le cesellature preziose, 1 diamanti, le miniature, nielli, vennero sostituite da stampe, da soggetti Impressi a ferro caldo su bosso, su corno o altra materia economica. Il collezionista esperto, dopo aver arricchito la sua raccolta con le prime (appannaggio di amatori privilegiati perché raggiungono quotazioni elevate), non dovrebbe trascurare queste ultime: la loro varietà è superiore a quanto si possa immaginare. L'arte, naturalmente, impreziosì anche questo piccolo strumento che si portava in tasca e che un ac¬ oltre a fornire l'opportunità di acquisti sono fonte preziosa di informazioni. Le stime, naturalmente, sono contenute e questo autorizza la previsione che le tabacchiere segnalate verranno vendute a prezzi superiori alle stime stesse. Tanto per farsi un'idea approssimativa di certi valori: una tabacchiera Ottocento, molto sul semplice, in smalto o porcellana, base oro o argento (6 cm per 3), può costare 3 o 4 milioni di lire. Il prezzo di 1.540.000 franchi svizzeri (il cambio attuale è 725), pagato ad un'asta di Christie's a Ginevra, l'il maggio 1982. per una tabacchiera della collezione di Federico il Grande (Berlino 1760-65), in oro e madreperla, ornata da pietree dure e diamanti, sembra non essere stato ancora superato. Apparteneva ad un membro della casa reale tedesca. Mctclla Rovero corto raccoglitore di tabacchiere.non deve dimenticare di includere nella sua collezione,. A prezzo di qualche ricerca, perché pare non ci siano in giro troppi esemplari. Eppure se ne fabbricarono di ogni genere: in legno o avorio scolpiti, in smaltì di Limogès, in maiolica di Rouén, con decorazioni In azzurro e policrome, in legni esotici con intarsi, in ferro inciso e damascato, o in semplice bronzo fuso. GII ornamenti possono essere molto vari, ma le più belle sono quelle che recano Iniziali, stemmi, scene galanti o soggetti amorosi Il lato opposto a quello fregiato recava, applicata, una «grattugia» di ferro sulla quale si sfregava 11 tabacco compresso in pani, e la polvere di tabacco attraverso unjforò in basso, cadeva nella mano. La moda delle grattugie si diffuse in tutte le classi è durò sino all'inizio del secolo XIX quando si cominciò a vendere il tabacco in polvere e preparato In varie e profumate miscele. Raccogliere tabacchiere è un passatempo raffinato e costoso. Sulla scia dei collezionisti si muovono gli investitori che si attendono consistenti rivalutazioni degli esemplari sul quali si va concentrando l'attenzione del mercato. Chi vuol vendere e acquistare può rivolgersi a Christie's (Roma, piazza Navona 114, tel. 06 6541217) o a 8otheby (Milano, via Montenapoleone 3, tel. 02 783907), che battono aste In Europa, negli Stati Uniti e in altre parti del mondo. In quelle organizzate di recente a Roma. Firenze, Ginevra e Londra sono passati sotto il martello del banditore preziosi e stupendi esemplari. Per collezionisti e investitori è consigliabile scorrere 1 cataloghi d'asta, che

Persone citate: Federico Il Grande, Louis Mercler, Luigi Xv, Luigi Xvi, Rovero