Il romanzo di Bufalino, nella Sicilia della gioventù perduta

Il romanzo di Bufalino, nella Sicilia della gioventù perduta Il romanzo di Bufalino, nella Sicilia della gioventù perduta Argo, vecchio e cieco alla ricerca degli anni felici A! Rd"r A! ROO il cieco owero I sogni della memoria' è 11 secondo "romanzo di Gesualdo Bufalino, il quale si fa anche carico di descriverne alla brava l'oggetto, cosi: «uno scrittore rievoca, per medicina dei suoi accessi d'angoscia, antiche venture di cuore nel Sud, al tempo della gioventù.. Non si saprebbe condensare meglio, salvo aggiungere che con l'età prima si sono spenti anche 1 suoi cento occhi d'Argo, curiosi e voraci, ormai buoni a spalancarsi sulla sola memoria: perché aiuti — quanto più Imprecisa e sognata — ad amare .l'inverosimile vita». La cometa passa e si consuma in un'estate del dopoguerra. In un paese di Sicilia a forma di .melagrana spaccata.. Ci sono le bramosie e i rimpianti di un giovane professore di liceo che porta In sé le cicatrici di un tempo dissennato e crudele. L'ordinato universo scolastico e, fuori, le serate insonni con gli amici, i balli, le puntate al circolo, sfiorando appena, marginali e tollerati, la società del possidenti, galantuomini, cavalieri d'industria Tre donne intorno al cor mi son venute... La prima. Maria Venera, gli è toccato inseguirla una sera, per incarico di famiglia, a impedirle che una fuga dispettosa la disonorasse: e l'inseguimento, a dire il vero, non avrà mai fine. Il professore non troverà In tutta la letteratura italiana una pagina galeotta che riesca a fermare questa Angelica capricciosa; che un giorno gli resterà per poco vicina, ma in un paesaggio di latomie, di funerarie illusioni. Cecilia, la cocotte tenutagli in serbo dalla sorte su una barca di pescatori, con tutta la sua sontuosa carnalità, risulta effimera come una passata di nottiluche. Forse l'occasione più vera, che Fotografia di Giuseppe Leone (da d.a contea di Modica», ed. Electa) non ha saputo cogliere, si nascondeva negli occhi impervi dell'allieva Isolina che matura le sue grazie in quell'estate malinconica pimenti da Sud espressionistico, densità solari sfrangiate di nero. La qualità non mimetica della scrittura è sottolineata dagli echi e gaia. Ci troviamo davanti a non molto di diverso, per le situazioni e i materiali, da tanta arcaica letteratura neorealistica. Calma, Bufalino, non ho finito. Perché qui il dato fondante e legittimante è lo stile, immaginoso e acuminato, che non perde occasione per sviarsi e conquistare alla pagina ri defunti, le future buonanime del mlllenovecentonovantanove....). Ma è significativa anche la diastole-sistole di questo diario-romanzo, dove non c'è parossistica ricerca della felicità che non venga smascherata da un'autopunitiva ironia, specialmente nei capitoli in cui lo scrittore assediato dalla vecchiezza interviene a commentare il proprio lavoro, a giustificarlo come operazione catartica, come fabbrica di positive Illusioni dinanzi a un lettore che è .solitario archiatra e uditore* e, baudelalrianamente, .mon sembable, mon frère». In altre parole l'allegretto, che pure resta il tono dominante del libro, è sempre 11 per sgranarsi e incupirsi in timbri funerei. L'amore sublime e qualsiasi alta impresa sembrano negate, non soltanto allo scrittore, ma alla sua terra In toto, come per una condanna collettiva: .Che triste, balenante destino, in Sicilia, avere tanto sangue da spendere per t>ene cosi povere e pigre....; .Sotto il sole che non s'è accorto di niente (la Sicilia) non sa di invasioni, grandini, mafie, alleva solo imparzialmente vespe su questa cesta di fichi e mosche su quell'ucciso, sotto un ulivo sciancato.. Dentro questa luce di Grecia slabbrata e sofistica, innamorata e persa, arriva l'ombra radente del primo e si direbbe definitivo libro di Bufalino, quel nero cantare che è .La diceria dell'untore»: «Montagna incantata, di una civiltà che può tutt'al più trovare pace ma non requie. Lorenzo Mondo Gesualdo Bufalino: «Argo II cieco ovvero I sogni della memoria., Sellerlo, 206 pagine, 8000 lire. pimenti da Sud espressionistico, densità solari sfrangiate di nero. La qualità non mimetica della scrittura è sottolineata dagli echi più o meno diretti delle sudate carte, di tante congeniali letture. Nizan che nega ai vent'anni la possibilità di essere felici; il Mazzero verghiano che Inceppa con il bastone le gambe di chi passa: 11 John Silver dell'.Isola del tesoro.; il Gozzano di una «stampa, rovesciata (.... girano dame con cavalieri, sorridono, ridono i futu¬ <<La coincidenza» di Manlio £aricogni per sposarla, mentre i suoi sogni di gloria naufragheranno in una morte accidentale. Con la seconda storia si retrocede dalla Francia napoleonica alla Spagna della Conquista. Francisco Orellana, di umili origini, s'imbarca sulle navi di Piegano per il Nuovo Mondo. Distratto e sognatore come il generale napoleonico, guidando un gruppo di conquistadores alla ricerca dell'Eldorado, scopre il Rio delle Amazzoni. In carrozza o in caravella, tra i salotti parigini o i villaggi indio, entrambi compiono in viaggio disincantato che avrebbe cambiato il corso della storia, se la fortuna li avesse assistiti. Massimo Romano Manlio Cancogni, «La coincidenza», Editoriale Nuova, 173 pagine, 16.000 lire.

Luoghi citati: Francia, Grecia, Sicilia, Spagna