La nostra letteratura nella vetrina Usa di Primo Levi

La nostra letteratura nella vetrina Usa La nostra letteratura nella vetrina Usa Da Boccaccio a Primo Levi italiani o.k. by the Mediar Tree rende In Inglese l'Intraducibile Malavoglia): le altre versioni sono dello stesso Cecchetti. n Don Gesualdo era stato tradotto nel 1923 da David H. Lawrence, che aveva prestato al possidente siciliano un pesante accento del Nord dell'Inghilterra. Cecchetti è filologicamente più cauto, ma nella sua versione i «Sangue di Giuda!», i «Santo diavolone!», i «Malanaggìa!» di don Gesualdo sono unificati sotto dei generici e per noi un po' hemingwayanl •dammit/» e •goddamitt». il recensore della versione ottocentesca del Decameron firmata da John Payne (e riveduta ora da Charles Slngleton) osserva che •non molti libri del ^Trecento conservano oggi un cosi immediato interesse: E spiega che nel secolo scorso c'era l'Encyclopedia Britannica che sconsigliava il Boccaccio come autore .d'una indecenza e d'una volgarità pressoché inconcepibile per la nostra mentalità settentrionale», assicurandogli cosi nei paesi di lingua inglese un pubblico abbastanza vasto e non solo accademico. Oggi nessuno cerca nel classici quello che altri autori e altri media possono dargli con ben altra volgarità e immediatezza. La conclusione sarà che Boccaccio viene ancora letto fuori delle università esclusivamente per la sua verve di grandissimo narratore. Molto più circostanziate dal punto di vista critico, le recensioni di autori viventi. Primo Levi, di cui esce in America il sistema periodico tradotto da Raymond Rosenthal, è uno stilista delicato, riconoscibile ad apertura di pagina per la caratteristica economia della frase. I racconti giovanili di Calvino, pubblicati col titolo Gii amori difficili nella versione di William Weaver, confermano la classicità dello scrittore, suggerendo persino un parallelo con Pirandello e col primo De Chirico. Di Eco si recensiscono le Postille al •Nome della rosa», tradotte da Weaver e pubblicate come volume autonomo. Ma si approfitta dell'occasione per un excursus un po' irritato sulle debolezze tecniche del romanzo, per qualche acida considerazione sul suo imprevisto e «spiegabile successo. BOCCACCIO e Calvino, Verga e Primo Levi, Dante ed Eco sono gli scrittori italiani usciti sul mercato editoriale americano nel 1984.1 classici del passato presentati come attuali e capaci ancora di incuriosire un ideale pubblico puro, non specializzato. I contemporanei trattati Invece come «classici moderni-, ciascuno col suo ben definibile «contributo» alla nostra storia letteraria. E' questo il genere di attenzione in vita e In morte che, presumiamo, ogni scrittore augura a se stesso e a pochissimi colleghi. Ed è il genere di attenzione che 1 recensori della «New York Review of Books» — sempre più per noi europei la vetrina degli Interessi correnti nel mondo culturale americano — sembrano voler dedicare alla nostra letteratura. H Paradiso dantesco esce in California, stampato dalla università nella versione di Alien Mandelbaum e non appesantito per ora da Un commento, che seguirà In volumi separati per consentire una lettura indisturbata del testo. Mandelbaum, che ha già tradotto le altre cantiche della Commedia, ha scelto la via più difficile: agli endecasillabi italiani contrappone 11 classico blank verse inglese, ossia quei pentametri giambici non rimati che sono il veicolo della magia verbale di Shakespeare. Il risultato è per lo più impeccabile, osserva Il recensore della «New York Review», ma leggermente anodino. Comunque, il lettore anglosassone che voglia apprezzare la essenzialità ammirata e imitata da T. S. Eliot e Ezra Pound. oppure il grande stile sublime del canto di Ulisse, può sempre rivolgersi agli altri recenti traduttori di Dante, tra cui spicca un notevolissimo poeta affermatosi da poco, l'inglese C. H Sisson. Sempre in California escono Verga e Boccaccio. Tre volumi curati da Giovanni Cecchetti. italianista all'università di Los Angeles, presentano agli americani / Malavoglia. Mastro Don Gesualdo e una scelta di racconti Raymond Rosenthal ha tradotto La casa del nespolo (The House Andrea Cane

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