Esce dal cassetto

Esce dal cassetto Esce dal cassetto il primo romanzo di Vittorini ed è subito polemica è cominciato a dire: "Vittorini è datato". Pubblicando Il brigantino del papa, si capirà meglio ciò che è datato ma anche lo sviluppo completo del suo itinerario di scrittore e di intellettuale. Anche il modo che ho scelto perché uscisse non era quello di "dare un pugno nell'occhio", ma di farlo conoscere con discrezione». E infatti Il brigantino del papa, che sarà pubblicato da Rizzoli, uscirà nella collana de 'La piccola Scala', dove sono apparse opere di Borges e Caproni, testi rari e appartati. Ma Demetrio Vittorini, che sta a Lugano dove vive, facendo traduzioni per Mondadori, ignora che fino a pochi giorni fa di • brigantini del papa», in Italia stavano per uscirne, all'insaputa uno dell'altro, iKlio Vittorini primo romanzo del padre, quel Brigantino del papa che Elio Vittorini scrisse in Firenze a fine degli Anni Venti, di cui molto si è parlato e che pochissimi hanno visto. «A quasi vent'annl dalla morte — prosegue Demetrio Vittorini —- ci sembrava giusto far conoscere quello che certo non è un capolavoro, ma una curiosita che può divertire i lettori e appassionare gli studiosi. Da qualche tempo si due. Oltre a Rizzoli anche la casa editrice di Armando Verdiglione, •Spirali», aveva il romanzo in bozze. Una copia dell'originale era in possesso degli archivi di casa Vittorini, ma l'originale, scoperto non molto tempo fa, giaceva nelle casse del primo destinatario: Enrico Falqui. Glielo aveva spedito Vittorini, nel '29 o '30 a Roma, da Firenze, dove si era stabilito, arrivando dalla Venezia Giulia, con la moglie e il figlio Giusto, dopo essere stato assistente in una impresa di costruzioni di ponti, e dirigente sindacale. A Firenze ove era correttore di bozze alla •Nazione-, e imparava l'inglese con un vecchio tipografo, aveva fatto amicizia con Alessandro Bonsanti e Vasco Pratolini. Aveva ripreso a scrivere. «Stretto in un cappottucclo grigio di stoffa diagonale, con la faccia affondata in una sciarpa di lana chiara. Portava un basco turchino», come Io ricorda Romano Bilenchi. Come ha scritto Maria Corti, nell'introduzione alle opere narrative di Vittorini per i •Meridiani Mondadori': sono gli anni del «Ritratto di re Gianpiero», favola nata, come il coevo 'brigantino', •sull'intreccio di suggestioni del folklore siculo e delle letture esotiche; fatte in gioventù. Affascinato da Malaparteeda «La Ronda», chiuso nella polemica fra Strapaese e Stracittà, Vittorini ha da tempo trovato in. Falqui un destinatario di quanto va scrivendo. Nel '27 sulla «Fiera letteraria», il critico gli pubblica •Ri¬ OGGI, se non vado errato, arriva a Prato, alla mostra del fumetti, il terribile Torpedo 1936. Per l'esattezza, non vi arriva lo sgrammaticato, sboccato, screanzato, spietato personaggio in questione, gangster dei più vili e turpi di buona annata nel senso, s'intende, in cui può esser buona un'annata di criminali. Vi arriva, invece, scortato da Martinez, della grande agenzia di fumetti spagnola Norma, il disegnatore, elegante, di Torpedo 1936, ovvero Jordi Bernet, titolare, d,I ,una delle due . esposizioni personali di fùmettarl spagnoli a Prato. L'altro spagnolo onorato da una esposizione personale è Torres. E poi c'è una densa esposizione collettiva che comprende Segrelles, Font, Sommer e tanti altri già presentati in Italia sulle pagine delVEternauta, la rivista di Alvaro Gerboni consacrata alla diffusione della cosiddetta «linea latina». Jordi Bernet, se voglio insistere con l'esattezza per l'esattezza, è il secondo disegnatore di Torpedo 1936. Il primo a disegnare questa ripresa dell'ftardboiled-school. spericolatamente e consapevolmente concepita dal soggettista e sceneggiatore Sanchez Abuli, è stato il bravo Alex Toth. Torpedo 1936 aveva nelle tavole inaugurali lineamenti più regolari, più anglosassoni. Il poco di buono riceveva da un certo Bergson l'offerta di mille verdoni per togliergli di mezzo una bionda ingombrante. Torpedo 1936, però, la trovava più avvenente che ingombrante. Invece di spararle qualche colpo micidiale, dunque, ci andava a letto, la nascondeva a casa sua, e si presentava a riscuotere dal mandante, portando in una valigetta le scarpe, 11 foulard e altri reperti della bella, tra cui un capo d'abbigliamento con un fatidico foro di pistola. Poi con il compenso non meritato si pagava giorni e notti di bagordi alla grande. Ma i soldi, giustamente o ingiustamente guadagnati, hanno sempre la malaugurata tendenza a scomparire. E prima o poi Torpedo 1936 era costretto a tornare al lavoro, dunque ad ammazzare a pagamento. Cosi, un giorno 11 suo socio Rascal lo informava che la bella blonda se n'era andata con un altro. Furioso, Torpedo 1936 dava duecento verdoni a Rascal perché facesse fuori l'infedele. Lui non era in grado di offrire la stessa cifra di Bergson, ma Rascal gli forniva lo stesso servizio: l'affermazione di aver tolto di mezzo la dama Inaffidabile e lo sclorlnamento, a prova dell'esecuzione avvenuta, di una stessa serie di capi di vestiario, compreso quello con un fatidico foro di pistola da lui a suo tempo esibito al mandante più danaroso. Quesito: la bella, che tra parentesi si chiamava a scanso di equivoci Belle, era davvero crede sbirro, galeotto, moschettiere, conquistatore, buongustaio, fottidonne, artigiano, bevitore e mecenate nonché fanfarone e rompiganasce come un qualsivoglia provenzale». Capitan Fregoso e la sua ciurma imbarcano il reverendo-papa cercando correnti di Francia e approdando in Spagna, imbarcheranno Annunciateli/!, .una femmina in fuga da Barcellona, solare e diabolica, che sconvolgerà i ritmi della navigazione. Accettati il religioso e la donna, sapranno accogliere la rivelazione che il prete è un papa e la giovinetta un demonio. Del papa si faranno scudo e protezione per anarchiche scorrerle, della ragazza sogni per la loro lunga vita d'orizzonte. Ma papa Pompilio sul guscio del San Martino co¬ tratto di re Gianpiero». Due o tre anni più tardi Vittorini gli spedirà «Il brigantino del papa». Non piace a Falqui, non ne è convinto Vittorini? La sola cosa certa è che il romanzo finisce in una cassa del critico; la dove è rimasto fino a pochi mesi fa. Da lì viene la copia che 'Spirali' aveva già in bozze, e ora ha fermato, quando ha saputo che Rizzoli pubblicherà il libro con l'autorizzazione del figlio. Allegoria in prosa lirica Il brigantino del papa racconta t'incontro, in «una notte biblica di tempesta', sul litorale versiliese, fra la ciurma di pirati, senza patria e Dio, e un piccolo prete in barchetta, costui si rivelerà essere il papa di Roma, Pompilio, in fuga da una città in cui «il prete vuol fare il laico e vi si