Il deputato in Regione non è assenteista

Il deputato in Regione non è assenteista Il deputato in Regione non è assenteista Sono comunque nu Brucia le giornate sfornando leggi, scrivendo interrogazioni, seguendo pratiche, ricevendo gente: si, il «deputatino» made in Piemonte non è assenteista. Almeno cosi pare sfogliando il giornale di bordo degli ultimi cinque anni. Tuttavia l'aula azzurra di Palazzo Lascaris ha fatto l'en plein pochissime volte: al primo appuntamento dopo le corse elettorali dell'80 e, forse, il giorno della visita del presidente Pertinl. Da allora, ogni settimana, qualche posto è rimasto vuoto, sia tra i partiti di maggioranza che tra quelli d'opposizione. Assenze per malattia, ricoveri in ospedale, impegni non rinviabili, congressi, sono raggruppati sotto un'unica «voce»: congedi. All'inizio di ogni seduta il presidente del •parlamentino subalpino» comunica i nomi di chi ha chiesto ed ottenuto di potersi assentire. Ci sono nomi di assessori o componenti della giunta chiamati a Roma in qualche ministero per sbrogliare le matasse della drammatica situazione occupazionale, consiglieri infortunati o bloccati in casa da seri motivi. Quello che ne ha ottenuti di più è 11 capogruppo del msi Carazzoni inchiodato lontano dal Consiglio da una malattia di cuore. Ma si è fatto sentire con le interrogazioni e le interpellanze che quasi tutte le settimane hanno merosi coloro che «t provocato risposte della giunta. Al secondo posto l'ex-assessore Giovanni Astengo (psi), urbanista e docente di fama, recentemente e per parecchie settimane ricoverato in ospedale. Li seguono gli ex-assessori psi Gianluigi Testa e Claudio Simonelll coinvolti nello «scandalo delle tangenti», l'ingegner Antonio Turblglio (pli), Piero Genovese e Mauro Chiabrando (de), Enrico Gastaldi (pri). Ma si potrebbe continuare componendo cosi l'elenco di chi per improvvisi malori, Impegni di giunta e di partito o altro ha dovuto saltare a pie pari un buon numero di sedute. Que¬ Proposta de in Regione sul personale fc abbandonato » «La giunta non sa gestire il personale»: questa, in sostanza, l'accusa contenuta in un documento della de curato dal consigliere Mario Carle tto. Tre le accuse: la Regione applica il contratto in ritardo, non è In grado di proporre un'organica revisione delle strutture, rischia di fare slittare all'86 la piena applicazione delle nuove norme. Tre le cose da fare subito: concorsi speciali dalla seconda all'ottava qualifica funzionale; pagamento delle inden¬ agliano»; il socialista A sto non è, ovviamente, assenteismo. Anche se, a volte, ha fatto slittare discussioni importanti. La palma del più «fortunati» in questa sorta di «pagella» della vita amministrativa regionale va a due comunisti: al capogruppo Rinaldo Bontempi e al neoconsigliere Di Gioia. Fin qui tutto regolare. VI sono però molti consiglieri che cadono, consciamente o meno, nella trappola delle assenze ingiustificate. Cioè non partecipano alle riunioni dell'assemblea senza peraltro preoccuparsi di avvisare. Al primo posto nella graduatoria il socialista Giovanni nità previste dal contratto; creazione della seconda qualifica dirigenziale. «Le inadempienze della giunta — si legge nel documento — sono tante. Noi proponiamo una normativastralcio. Non slamo disponibili a provvedimenti parcellizzati o elettoralistici che diano risposte positive a gruppi di lavoratori rispetto ad altri creando sperequazione e frustrazione tra 1 dipendenti. Dobbiamo purtroppo constatare che lo sforzo fatto per introdurre novità nelle procedure dei concorsi è stato vanificato dall'immobilismo dell'amministrazione. Chiediamo perciò maggiore attenzione ai problemi di tremila persone; qualcosa si può Astengo batte tutti - D Astengo con 127 «assenze». Lo seguono Testa e Simonelli. Quindi 1 socialdemocratici Andrea Mlgnone e Giuseppe Cerutti, rispettivamente con 26 e 25 consigli «saltati». Il democristiano Borando e l'ex-segretario comunista Athos Guasso a quota 24, il comunista Giovanni Ferrerò con 20, la socialista Cernetti con 13, 11 de Penasso con 18, l'Indipendente di sinistra Giuseppe Reburdo con 13. Soltanto dodici consiglieri non vi hanno Invece mai fatto ricorso. Sono il presidente del Consiglio Germano Benzi, 1 comunisti Avondo, Bontempi. Di Gioia, Marchiaro, 1 fare ancora prima della fine della legislatura». •La Federmeccanica, l'Amma e le Edizioni del Sole-24 Ore hanno organizzato per oggi, alle ore 16,30, presso l'Unione Industriale, un incontro per la presentazione del volume 'Sindacati e no», di Felice Mortillaro. L'opera illustra e commenta 1 risultati della prima indagine condotta dalla Federmeccanica sulle relazioni industriali. Con l'autore, partecipano Carlo Patrucco, vicepresidente Confindustria; Bruno Manghi, segretario Cisl; Paolo Tosi, ordinario di diritto del lavoro all'Università. Il dibattito sarà coordinato da Aldo Ravaioli. odici i più «bravi» democristiani Quaglia, Cerchio, Petrlni e Giorsetti, la repubblicana Vetrino, il socialista Corrado Calsolaro, 11 capogruppo del msi Carazzo-' ni. Statistiche, certo: ma servono per capire come funziona la Regione. L'assenteismo, dunque, non è una piaga, ma c'è. E' frutto di sviste o di dimenticanza. E' il caso di chi. Impegnato in qualche altra stanza della Regione, «passa» velocemente in Consiglio per poi rituffarsi in altri impegni; o di chi, chiamato per ragioni d'ufficio, in qualche parte del Piemonte, non comunica tempestivamente l'assenza o se ne dimentica. Ma nel librone che riassume la terza legislatura c'è tutto: cifre precise che chiunque può spulciare. Ci sono anche le «frenate» non volute dell'attività della Regione: quella della grande verifica che per tre mesi turbò i rapporti tra comunisti e socialisti, quella delle dimissioni della giunta dopo la «vicenda del 2 marzo». Delle tre legislature finora vissute dalla Regione, quella che si chiude 11 28 marzo è stata certamente la più burrascosa, la più incerta. Cambio di presidente, dimissioni di assessori, di un capogruppo della maggioranza, esodo del candidati al Parlamento nell'83 e alle «Europee» nell'84. Gian Mario Ricciardi

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