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«Ora con due cuori sono tornato a vivere» «Ora con due cuori sono tornato a vivere» muto rigetto mette in seria difficoltà 1 medici. «MI hanno dato massicce dosi di farmaci antlrlgetto. Ho avuto un blocco renale, una gastrite acuta e un'ulcera da stress. Ma...ce l'abbiamo fatta. Anche il professor Dor mi ha detto che la mia volontà di combattere è stata tanto importante. Mentre ero in crisi il primario e due suoi assistenti sono rimasti per tutta la notte accanto al mio letto». Il 26 aprile viene trasferito nella clinica per la riabilitazione e il 6 giugno può tornare a casa, festeggiato dai genitori e dagli amici che non l'hanno mal lasciato solo un momento. «Dai conti che ho fatto finora — dice — so che la Regione ha già pagato circa 85 milioni per il mio intervento. Ma ci saranno, temo, altre cose da pagare. La mia (Segue dalla 1* pagina) mario, viste le gravi condizioni del mio cuore e la difficile situazione nella quale si trovava allora l'unica sala di emodinamica alle Mollnette, decise di mandarmi dal professor Vincent Dor, a Saint Laurent-Du-Var, vicino a Nizza, all'Istituto Arnault Tzanck». Qui, dopo essere stato sottoposto a tutti gli esami del caso, Adriano viene messo in «lista d'attesa*: lo mandano a «riposare» per qualche giorno presso una cllnica per la riabilitazione. «Tre giorni dopo — racconta — l'ambulanza è venuta a prendermi: era il 7 marzo. Alle 20,30 entravo in sala operatoria e ci rimanevo fino all'una e mezza di notte». Quindici giorni dopo, il te¬ famiglia ha speso quasi sei milioni: per tutto 11 tempo dei:. ricovero, infatti, mi ha assi-, stlto mio padre». Aveva paura prima dell'intervento? «No, per niente, Anzi, devo dire che sono sempre stato convinto che sarei tornato a casa con un cuore nuovo». Il cuore di una ragazza di vent'anni. Ha pensato a lei qualche volta? «81, molto, soprattutto all'inizio. Avrei voluto saperne di più su di lei, ho fatto indagini, volevo parlare con la famiglia...ma me l'hanno impedito e forse è stato meglio cosi. Penso che è morta e che io, grazie a lei e alla generosità della sua famiglia, sono vivo». E forse proprio per questo Adriano ha deciso di diventare volontario del soccorso. Un bisogno di aiutare gli altri Daniela Daniele