Erano in maggioranza militari di una vicina base statunitense

Erano in maggioranza militari di una vicina base statunitense Erano in maggioranza militari di una vicina base statunitense Bomba in un bar di Atene tra i feriti jlO americani Coinvolti nell'attent«Fronte nazionale» ATENE — Settantotto persone sono rimaste ferite In un attentato dinamitardo che sabato sera, poco dopo le 23,30, ha distrutto il bar «Bobby 2», un popolare locale nel pressi della base aerea americana «Hellenikon» a Qlyfada, vicino all'aeroporto di Atene. Tra i feriti più di sessanta sono americani, sette sono greci e i rimanenti sono cittadini di varie nazionalità. La maggior parte del feriti sono stati trasportati all'o¬ ato altri diciotto avventori, greci o di altra nazionalità - Una rivendicazione da uno sconosciuto - Secondo la polizia l'esecutore materiale sarebbe un giovane «che non parla bene greco» spedale civile di Voula, una vicina località balneare, e a quello della base militare americana. Soltanto una quindicina di loro sarebbero ancora ricoverati, alcuni in gravi condizioni, mentre gli altri, feriti più lievemente, sono stati medicati e già dimessi. Sette del ricoverati sono stati sottoposti a un intervento chirurgico per le ferite riportate. Il bar è rimasto completamente distrutto ma anche altri edifici adiacenti hanno subito nell'esplosione lesioni assai consistenti. Dopo una mezza giornata trascorsa nell'incertezza sulle cause del disastro (si era in un primo tempo pensato anche al possibile scoppio accidentale di una bombola di gas), la polizia greca ha comunicato ieri pomeriggio che si è trattato di un attentato, compiuto con un ordigno esplosivo di fabbricazione artigianale: «Era una potente bomba a orologeria — ha detto un portavoce della polizia — e sono state trovate tracce di un congegno a tempo. E' un autentico miracolo che nessuno sia morto». E' il primo attentato del genere che si verifica in Orecia, rivolto contro uno del tanti bar abitualmente frequentati dai soldati americani e dai dipendenti greci della base militare «Hellenikon». Una rivendicazione è giunta ieri sera verso le 21, ora di Atene, con una telefonata anonima da parte di un misterioso «Fronte nazionale». Lo sconosciuto portavoce ha dichiarato che l'attentato è avvenuto in segno di protesta contro le continue interferenze americane nella annosa questione dell'isola di Cipro. La notizia è stata diffusa dal telegiornale greco della sera, ma non si sa ancora quale attendibilità si possa attribuire alla rivendicazione, né tantomeno alla motivazione che è stata addotta per l'attentato. Il sedicente «Fronte nazionale» è una sigla finora sconosciuta. Nel 1976 un gruppo chiamato «17 novembre» assassinò il capo della locale sezione della Cia, Richard Welch, e nel 1983 l'attaché navale americano George Tsant.es. Il 17 novembre, va ricordato, è il giorno del 1974 che segnò la rivolta studentesca al Politecnico di Atene contro la dittatura del colonnelli. Sempre il telegiornale greco ha anche comunicato che le indagini della polizia ateniese avrebbero individuato il responsabile dell'attentato in un uomo dall'apparente età di 25-30 anni, con 1 capelli neri, che non parlava bene greco. Al momento dell'esplosione all'interno del «Bobby 2» c'erano circa duecento persone, per la maggior parte americani — sia militari che civili — aggregati al 7206° gruppo aereo statunitense delle forze della Nato. I tredici americani feriti più gravemente sono successivamente stati portati in volo in Germania federale per essere curati più appropriatamente. Secondo quanto ha poi riferito un medico dell'ospedale «Hygeia. che ha loro recato 1 primi soccorsi questi feriti hanno riportato ampie ustioni e profondi tagli. Un funzionarlo dell'ambasciata degli Stati Uniti ad Atene ha più tardi dichiarato alla stampa: «L'incidente è fuori dalla nostra giurisdizione e aiuteremo il governo greco nelle indagini solo se ce ne sarà fatta richiesta».

Persone citate: George Tsant, Richard Welch

Luoghi citati: Atene, Cipro, Germania, Stati Uniti