Karajan e Ramey si daràn la mano per il Don Giovanni di Salisburgo

Karajan e Ramey si daràn la mano per il Don Giovanni di Salisburgo Il maestro registra per la Deutsche Grammophone l'opera che andrà al Festival nell'87 Karajan e Ramey si daràn la mano per il Don Giovanni di Salisburgo NOSTRO SERVIZIO SALISBURGO — Per chi ha la costanza di cercarla, c'è una registrazione del Don Giot>anni di Mozart diretto da Herbert von Karajan. E' una versione «pirata*, di un concerto dato a Vienna nel 1963. Ascoltare dal vivo quest'opera diretta da Karajan non è affatto più facile: l'ultima volta lo si è potuto fare alla fine degli Anni Sessanta, al Festival di Salisburgo; Ghiaurov era protagonista e Alfredo Kraus, nelle vesti di Don Ottavio, era la voce migliore della serata. Tutto questo è ora superato da un disco della Deutsche Grammophon. la cui registrazione è quasi ultimata alla PhUharmonte di Berlino; il recitativo verrà però inserito solo per 11 Festival di Salisburgo dell'estate prossima. Il cast che ha preso parte a questa esecuzione comparirà in pubblico, sotto la bacchetta di Karajan, al Festival dcll'87. Due elementi, in primo luogo, hanno contribuito alla decisione del Maestro di tornare al Don Giovanni. Innanzitutto, il fatto di avere visto 11 Doni Juan di Molière messo in scena da Ingmar Bergman, l'altra estate; poi, l'idea di avere Placido Domingo ionie protagonista dell'opera di Mozart a Salisburgo. Un tenore nella parte di un baritono-basso? A prima vista pare poco verosimile, ma nell'oliera sono accadute tante strane cose. Domingo rimase affascinato dall'idea e Karajan decise clic il tenore sarebbe stato l'ideale sul palcoscenico, nella parte del rubacuori più famoso del mondo, capace di conquistare le dame da tutti 1 terrazzi di Siviglia. I due ne discussero moltissimo all'epoca in cui registravano la Turando!. Ma alla fine Domingo decise che per motiv) ; ocali 11 progetto era irrealizzabile, l'idea venne abbandonata, e ora Karajan la respinge come un capriccio assolutamente dimenticato. ricerca di un Don Oip\ anni ricominciò, e la scelta cadde su un baritono-basso americano, Samuel Ramey. Il quale sostiene, non senza modestia, che uno dei motivi per 1 quali ha avuto la parte è la sua relativa mancanza di esperienza in quel ruolo. Ramey l'ha cantato non più di venti volte, e nella maggior parte dei casi al City Opera di New York, dove lui e Justino Diaz facevano, a turno. Don Giovanni e Leporcllo. Per il resto, l'ha recitato alla ripresa, al Covent Garden, dell'infelice messa in scena di Peter Wood. 'Credo che il Maestro volesse qualcuno che si lasciasse modellare, e che arrivasse sema tante e troppo radicate idee su questa parte. Prima, non ho mai cantato per lui. Tutto si è risolto con un 'audizione, e poi con l'attesa del risultato», dice Ramey. Potrebbe aggiungere che Karajan era deciso a trovare una voce immediatamente riconoscibile, capace di nobiltà e. cosa ancor più importante, in grado di reggere un pianissimo. Per alcuni anni, il ruolo principale di Ramey è stato 11 Figaro di Mozart, ma i successi più recenti sono arrivati con Rossini, grazie all'incoraggiamento di Marilyn Horne. Si è arrivati cosi, tra l'al¬ tro, al Mose, all'Opera di Parigi, e «Ila registrazione del Maometto II per la Philips, che deve uscire nella tarda primavera. Rossini ha trasformato Ramey in un esecutore da bel canto, che non è poco, quando si deve attaccare Là et darem la mano o la Serenata del secondo atto. due dei maggiori ostacoli per qualsiasi Don Giovanni. Nel cast ci sono tre Leporcllo: lo stesso Ramey, Paata Burchuladzc e chi effettivamente lo canta. Ferruccio Furlanetto. Burcliuladze, un uomo corpulento e gioviale, georgiano, è il Commendatore. Il commento di Karajan su di lui è icastico: -E' un altro Chaliapin». Se Burchuladze fosse stato presente, avrebbe certo gradito queste parole. La difficoltà di mettere Insieme voci del genere è stato il motivo per cui Karajan ha Impiegato tanto tempo prima di acconsentire a registrare Von Giovanni"/ «Si, una delle tante. Io entro in studio solo quando sono sicuro del mio cast al 100 per cento. E ho impiegato 20 anni per mettere questo cast insieme. Ora c'è. A/fiatato come una famiglia. Mi fa piacere vederlo-. La .famiglia- arriva alla Philharmonie prima delle dicci, tutti 1 giorni in cui si registra. Come sempre, Karajan esige che i singoli componenti del cast siano pronti. Lui arriva alle dicci In punto e ordina secco di partire. E come sempre, è lui e solo lui che decide: gli orari di registrazione sono stati accuratamente fissati, ma non hanno il minimo valore. I pezzi ben suonati e cantati ricevono un laconico -ja» di approvazione. Quelli che non vanno, una serie di >nein> ritmati, in genere sette o otto di seguito. Agncs Baltsa. per certi versi scelta dalle motivazioni sorprendenti per Elvira, parte per la quale Julia Varady era assolutamente indicata, è particolarmente coccolata. Karajan ha lavorato molto con lei (Carmen. Rosenkavaìier, per citare alcune opere) e Agnes ha un'esperienza di Mozart supcriore a quello che si pensa. • Ho esordito nella parte di Cherubino a Francoforte, 17 anni fa; poi Dorabella, Sesto (La Clemenza di Tito) e recentemente Mainante (Idomeneo). // mio problema più grave con Elvira? La parte, e il Maestro Karajan, esigono una perfezione vocale assoluta". Agnes Baltsa prende le dovute cautele per questi concerti dell'87 a Salisburgo: dice che In due anni a una voce può accadere di tutto. Ma è estremamente probabile che ci sarà. Karajan non ha 11 minimo dubbio: dirigerà Don Giovanni al Festival dell'87. Ne farà anche la regia, come è ormai sua abitudine? Per una volta, la risposta è interlocutoria: -E' una decisione che devo ancora prendere». John Iliggins j Gip\rt|;rii Vilmei.Ni^ipapy/vi I ,..i ■ v per l'Italia <-Ln .Stampa» L'unica versione precedente da lui diretta era la registrazione «pirata» del 1963. Uno dei motivi di questa rarità è la difficoltà di mettere insieme un grande cast Karajan comincia le prove del «Don Giovanni» alle 10 in punto: è come sempre esi^entissimo