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PhSI Collins, il perfezionista del rock lil ili)Il l> l Ile I ri m II Tutto esaurito a Londra per i cinque concerti dell'ex batterista dei Genesis PhSI Collins, il perfezionista del rock lil ili)Il l> l Ile I ri m II lil ili),Il l> l Ile. I ri m II Uno spettacolo vibrante, studiato nei minimi particolari - Il segreto di una star che riesce a far piacere qualunque cosa faccia LONDRA — Dicono gli osservatori del rock, che ci sono concerti a Londra per 1 quali non è necessario' neppure un rigo di pubblicità, perché II pienone è assicurato. Il rito si è ripetuto coni Phil Collins: nessun annuncio sul giornali specializzati, niènte manifesti e biglietti di S spettacoli alla Royal Albert Hall volatilizzatisi In poche ore, oltre un mese fa. Royal Albert Hall è una bomboniera con velluti, lampadari antichi, stucchi dove si celebrano concerti di musica classica, incontri di pugilato e gli spettacoli del più quotati e rispettati protagonisti del rock: mercoledì sera, davanti all'imponente e autorevole costruzione che si affaccia su Hyde Park, erano in festa i bagarini che vendevano i preziosi tagliandi a cifre da brivido. Ma quando 11 concerto è Iniziato con la puntualità delle grandi occasioni, neppure un posto dei circa 3000 disponibili è rimasto libero. Phll Collins, che il pubblico conosce, prima per 11 passato glorioso come batterista dei Genesis e poi per le virtù di solista e di produttore dalle uova d'oro, entra in scena sedendo al suo strumento delle origini e quindi, uno alla volta, arrivano sul palco gli altri musicisti, tutti di gran nome, con l'aggiunta di un quartetto di fiatlstl e cantanti di colore, 1 Phoenix Horns, già apprezzati al fianco degli Barth, Wind and Fire. Fin dalle prime battute lo spettacolo è vibrante, confezionato e studiato nel minimi particolari da un professionista completo, giunto a 34 anni all'apice della sua maturazione. Nelle due ore abbondanti della serata Phll Collins dimostra e chiarisce quali siano quel principi di alternanza che hanno fatto sempre da battistrada nella sua produzione: c'è l'incandescente rhythm and blues, 11 rock tipico di batterista solido e quadrato, e poi le tenere ballate crepuscolari. La scaletta è furba quanto basta, con 1 successi che si mescolano al suo album più recente, No jacket required, 11 cui singolo è gl& nel Top Ten inglesi mentre il long playing ci entrerà presto, anche se la stampa locale non gli ha risparmiato critiche severe Ma Phll è un best-seller in assoluto e, qualsiasi cosa faccia, riesce a piacere: l'atmosfera che crea in concerto è permeata di magia sottile, rarefatta e lui che è un perfe- zionlsta a oltranza controlla In continuazione gli strumenti e le persone come fosse un direttore d'orchestra. E' il vero piccolo grande uomo del rock e 1 brani che ecorrono veloci tra il pubblico eterogeneo, assorto eppure entusiasta, godono di una precisione e di una cura nell'allestimento dal mixagglo del suoni a quello delle luci, eccellente e per molti versi sorprendente in un ambito spesso approssimativo come quello del rock. In sequenza ravvicinata c'è tutto 11 meglio di Phll Collins: e per chi conosce bene la sua carriera degli ultimi anni, non esiste sorpresa, se non nel sound d'assieme della band, nitido e grafflante quando serve, scarno e livido in altre occasioni. Da / dont't care anymore a In the air tonight per finire con Against all odds è una valanga di applausi, ma l'esplosione in platea avviene sulle note di You can't hurry love, il vecchio hit delle Supremes con cui Collins ha fatto omaggio, splendidamente, alla tradizione della Motown, sua fonte d'ispirazione più evidente e radicata. L'epilogo è una catena scintillante di bis che sem¬ brano non dover mai terminare, con 11 leader che schioda 11 pubblico dalle sedie e chiude in bellezza un'esibizione impeccabile per forma e forse anche per contenuti pur nel campo del rock di consumo. Nel backstage Phil è disponibile e rilassato, affatto segnato dalle fatiche della serata: è il ritmo di lavoro che lo attende nel prossimi mesi, fino all'inizio di luglio, per la tournée denominata Hot Tub Club e che non prevede nessuna tappa in Italia. Perché? 'Ci ho pensato, e mi dispiace anche perché come Genesis fummo scoperti proprio in Italia ben prima che in Inghilterra, ma è successo che dopo aver identificato un periodo entro cui suonare dal vivo il mio manager si è occupato di trovare gli impresari: con i primi che si sono fatti vivi ha chiuso i contratti. Non è stato problema né di soldi, né di spazi, in Italia suonerei molto volentieri, ma mi è impossibile prolungare ulteriormente il tempo dedicato al concerti: ho un sacco di progetti e di idee in cantiere ma non riesco a fare tutto, anche se la cosa mi stuzzica, io sono solo un piccolo uomo che ama la musica». e. g.

Persone citate: Barth, Motown, Phil Collins, Royal Albert Hall

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Londra